giovedì 31 maggio 2012

Consigli utili per un giretto a Maiorca

Sintesi guida per un viaggio a Maiorca


Volo: Ryan air - se prenotate in anticipo trovate davvero a prezzi stracciati. Fate attenzione al bagaglio: i controlli sono diventati severissimi e se quello a mano non entra nel loro "misuratore" ve lo fanno imbarcare obbligandovi a pagare 50€ cash. Se volete portarvi una valigia da vacanza (ovvero che vada in stiva) calcolate che, per quella da 15kg, vi costerà sui 25€.

Aeroporto: a 15' di distanza da Palma, la capitale e 15' da S'Arenal, zona molto turistica dove si spende pochissimo.



Collegamenti dall'aeroporto:
verso Palma c'è il bus 1, costa 2.50€ e vi porta in città in neanche venti minuti.
Verso S'Arenal c'è il bus L21 che vi porta a destinazione nel giro di mezz'ora, sempre al costo di 2.50€
Taxi: le tariffe sono scritte all'uscita dell'aeroporto e includono tutte le destinazioni dell'isola. Per raggiungere Palma la tariffa è di 15€.

Noleggio auto:
premettiamo che Maiorca ha una fantastica rete di trasporti e coi bus si va praticamente ovunque. Accedendo al sito locale dei trasporti maiorchini potete avere in tempo reale tutti i dati relativi alle linee, alle destinazioni ed ai prezzi per usare bus, treni, metro e bici. Fantastico!
Il fatto di muoversi coi mezzi però è

mercoledì 30 maggio 2012

Di ritorno dalla terra dei "vichinghi"

La Scandinavia? Ma quando mai?! MAIORCA!
Nei prossimi giorni vi "inonderò" di racconti, aneddoti, consigli e curiosità sull'isola più grande delle Baleari che ho avuto piacere di visitare per una settimana intera esattamente pochi giorni fa.
La cosa più impressionante era davvero che sembrava di essere in una colonia nordeuropea: tedeschi, olandesi, inglesi e scandinavi erano in ogni angolo.
Alti, bianchissimi, biondissimi e (spesso) ubriachissimi.
Una cosa a cui devo dare ancora un perchè è il loro andare in giro in gruppo...vestiti tutti uguali. Schiere di ragazzi su di giri con le stesse magliette o gli stessi pantaloncini. Ho ipotizzato ci fosse qualche torneo internazionale di calcio o pallavolo ma la mia tesi non mi ha soddisfatta così ho sfoderato il mio fluent english per capire le loro motivazioni e mi son sentita rispondere:

lunedì 21 maggio 2012

La falsa retorica dei falsi amici

Il luogo principe è facebook: vero regno dell'ipocrisia, della falsità e dell'esibizionismo.
Tra i (pochi) amici che ho su fb che ancora emettono segnali di vita (ne ho circa 100 ma di almeno 40 non vedo mai cambi di stato, aggiunta di foto, neanche una di quelle pallosissime richieste di giochi...), ho scorto un aggiornamento.
X ha aggiornato la sua foto del profilo e sotto...una sfilza di commenti sulla pettinatura, sull'abito, addirittura sulla composizione della foto. Commenti talmente entusiastici che mi è venuto un picco glicemico.
Guardavo e: vedevo X vecchio/a come non l'avevo visto/a mai, con un vestito che pensavo fosse uno scherzo, pensavo l'avesse tirato fuori per qualche festa carnevalesca e be...la composizione della foto mi sembrava quantomeno casuale.
Togliendo la mia indole critica e l'effetto adorazione di alcuni dovuto al loro rapporto di familiarità e/o parentela, ne è comunque uscita una sfilza enorme di commenti per una foto che di sosprendente aveva poco.
In quel momento mi sono chiesta: a me quel vestito fa ca**re, posso scriverglielo?

venerdì 18 maggio 2012

Elettroschock

La notizia è di oggi:
in tre anni in Italia ci sono stati 1406 persone "curate" con la terapia elettroconvulsivante.
Vi rimando al link di Wikipedia per qualche cenno più specifico.

E io che credevo fosse una pratica atroce di un film inquietante come Qualcuno volò sul nido del cuculo!
Un qualcosa di vecchio, una credenza di un secolo passato che mettevo sullo stesso piano dei salassi fatti con le sanguisughe.
I soggetti prescelti per questo tipo di "terapia" sono invece tutt'oggi prevalentemente donne della fascia 40-74 anni e persone colpite da depressione grave.

Leggendo su internet non vengono indicate grandi controindicazioni o effetti collaterali ma non riesco a pensare a questa soluzione terapeutica se non come ad un qualcosa di terrificante.
Sarà che ogni volta che ne ho sentito parlare...è stato in modo negativo, come una grande violazione dell'essere umano e del suo essere (che in casi estremi potrebbe risultarne modificato).
Rimango stupida del suo uso ancora oggi.

mercoledì 16 maggio 2012

Hunger Games capitolo secondo: La ragazza di fuoco - Suzanne Collins

Voto 8

Consigliato ai fans della saga Hunger Games, a chi si chiede se saprebbe sopravvivere in una lotta tutti contro tutti e a chi...ha voglia di rivoluzione

375 pagine
da togliere il fiato

Appena ho visto il film, ho pensato che la storia di Katniss non poteva finire in quel modo. Ed infatti poco dopo ho scoperto che non solo il film era tratto da un libro ma che era il primo capitolo di una trilogia che sta facendo impazzire il mondo.
Curiosa, mi sono spinta in libreria a vedere con mano questo nuovo fenomeno editoriale.
La prima cosa che ho notato è che la protagonista del libro non è uguale alla ragazza scelta per il film (ma comunque rimane un'interprete notevole).
All'inizio il libro sembra proprio del genere per ragazzi: termini semplici e situazioni ben delineate. Poi però il tema lo fa fuoriuscire dalla letteratura giovanile per entrare

martedì 15 maggio 2012

Il fenomeno del "rallenty" nella lettura

Capita solo con quei libri che ti hanno fatto provare qualcosa.
Ci sono storie che semplicemente non ti scorrono sotto gli occhi ma che ti fanno vivere come in un'altra realtà.
Casi in cui ti sembra di passeggiare con il protagonista di turno, di vedere quegli occhi dalle sfumature più incredibili e di assistere all'incontro con l'amata. I loro sguardi, i loro sospiri, le loro carezze.
Senti il gelo di una notte fredda a scappare nei boschi, l'odore del fumo dell'incendio al villaggio, le urla disperate di famiglie distrutte.
Macini una lettera dopo l'altra, a volte alzi gli occhi dalla pagina e non guardi nulla di fisico davanti a te ma negli occhi della tua mente cerchi di dare un volto al bruto che ha offeso il tuo "amico", all'altro che ha picchiato un indifeso, a quel tizio che ha vinto una fortuna. Tratteggi personaggi unici con gli indizi dello scrittore e pagina dopo pagina ti sembrerà di conoscerli meglio.
Se una storia ti appassiona


PROGERIA

Su Italia 1 è andato in onda Wild Shock. Shock perchè gli argomenti trattati erano malattie rare. Quella che mi ha colpita di più e mi ha spezzato il cuore è stata la PROGERIA.
Wikipedia la definisce come è una malattia molto rara (colpisce un bambino su circa otto milioni) che causa l'invecchiamento precoce anche se non altera la mente, che resta l'unico indice della vera età del malato. Causa nel bambino l'insorgere di malattie tipiche degli anziani, quali la malattia coronarica, e porta l'individuo ad una morte precoce.
Ad oggi non ci sono cure per la Progeria e l'aspettativa di vita di questi bambini non va oltre i 12-13 anni. Solitamente ci lasciano colpiti da infarto o da ictus.
Protagonista della storia era Kylee una bambina definita vecchia ed è una delle 15 bambini americani aflitti da questa malattia . Si stimano che siano solo 100 i malati al mondo. Chi ha visto Wild non può non essere stato colpito da questa bambina così simpatica (e poi anche la sua amica di malattia) sempre allegra e spensierata che ancora forse non si rende conto di che tremenda malattia l'ha colpita. E io sono crollata più volte in pianti a dirotto a guardare.
Ho scritto questo post e ho messo la foto di Kaylee perché ogni tanto si dovrebbe guardare in faccia alla realtà, anche se non la nostra, e la realtà è anche Progeria.

lunedì 14 maggio 2012

Dark shadows

Voto 5

Consigliato ai fans di Tim Burton, Johnny Depp e ai nostalgici di Edward mani di forbice

Fino alla fine del film non si capisce il genere di quest'opera, se commedia, thriller, horror.
Diciamo che è un'accozzaglia di generi ben venduta grazie ad un trailer accattivante e nulla più.
La trama:
la famiglia Collins salpa dall'Inghilterra direzione nuovo mondo. Qui il figlio, Barnabas, incontra una strega a cui non regala il suo amore e che rifiutata prima uccide tutte le persone che il giovane ama poi...lo trasforma in vampiro. Non contenta, lo fa seppellire vivo in un bosco...Duecento anni dopo il malcapitato vampiro ritrova la libertà e torna alla casa di famiglia dove scopre che esistono ancora dei Collins in circolazione. Ma non solo...
HO CHIESTO DI AVERE LE ALI di Anthony Godby Johnson

Un'autobiografia (che poi non è ancora chiaro se sia una storia vera o no) di Tony un bambino sereno, con ottimi voti a scuola, molto educato ma che dietro questa sua tranquillità nasconde una serie di violenze, maltrattamenti psichici e fisici da parte dei suoi genitori naturali che oltre a "regalargli" un'infanzia da incubo gli "regalano" l'AIDS. Verrano però raccontati episodi ed incontri che faranno si che questo ragazzino viva "il periodo più bello della sua vita" (così come lo chiama lui) nonostante tutte le malvagità che gli sono piombate addosso fin dalla nascita.

Io ho pianto tantissimo leggendo questo libro.
Sicuramente un INNO ALLA VITA.

Lo consiglio a tutti.



giovedì 10 maggio 2012

La baracca dei tristi piaceri - Helga Schneider

sottotitolo: Il sesso forzato come strategia del nazismo

Voto 6

205 pagine

Consigliato alle persone interessate al periodo della Seconda Guerra Mondiale, ai "curiosi" delle infinite possibilità di turbe della mente umana

Non è una storia vera ma la scrittrice Helga Schneider si è ampiamente documentata su quella che fu una realtà nei campi di concentramento nazisti: la creazione di bordelli al loro interno.
La trama segue l'incontro tra una famosa scrittrice ed una "fan" sopravvissuta non solo ad un campo di concentramento ma...al campo di Buchenwald, appunto uno dei pochi in cui delle donne prigioniere oltre che obbligate ai lavori forzati furono obbligate a darsi agli internati (e a molte SS). L'anziana donna sceglie l'affermata scrittrice per

mercoledì 9 maggio 2012

La corsa dei buoi

Io ed un amico alla corsa dei buoi 2012
Il titolo di questo post non è una frecciatina a qualche nemica in sovrappeso che corricchia vicino a me ma una manifestazione storica che si tiene nel comune piemontese di Caresana da ben 776 anni.
Per un maggior approfondimento vi consiglio di visitare questo link.
Come ho avuto modo di conoscere questa corsa?
Anni fa i miei genitori hanno comprato una casetta proprio in quel paesino di mille anime immerso nella campagna. Da piccola le gite nel fine settimana erano quasi una tortura. Lasciavo i miei amichetti di Milano per camminare nelle vie di un paese in cui ogni passo era visto come un'invasione straniera. Ho tanti ricordi belli e anche qualcuno brutto (credo che il mio terrore per i ragni sia nato lì dove tra i giochi preferiti c'era quello di lanciare animali e insetti addosso alla gente).
La cosa che è rimasta costante nella mia percezione del paese è il senso e la voglia di partecipazione ad una festa che fa sempre discutere. La corsa dei buoi appunto.
Per il paese è una sorta di evento immancabile per cui tutto si mette a festa: festoni per le strade e gente in ghirigori.
La corsa si svolge così:
quattro coppie di buoi vengono portate, coi loro carretti che

martedì 8 maggio 2012

Perdersi - Lisa Genova

Piccolo preambolo.
Ciao a tutti,
non non vi sbagliate. E' la seconda recensione di questo libro. Libro che aveva trovato la Titti e che mi ha consigliato vivamente.
Pensare che tempo fa per lei leggere era quasi una tortura ed ora invece consiglia anche libri è una cosa meravigliosa. Potere dei libri, delle parole, della magia di alcuni scrittori di riuscire a farci provare delle emozioni.

Voto 7

Consigliato a chi: ha qualche parente che soffre di Alzheimer, a chi conosce persone che soffrono di malattie mentali, a chi non ha paura di piangere.


Durante la lettura di questo libro si piange molto. E non perchè sia scritto in modo retorico o strappalacrime. Semplicemente perchè mette davanti agli occhi qualcosa che spesso nella vita di oggi si tende a nascondere: il decadimento fisico e mentale.
L'oggetto della narrazione non è ispirato ad una storia vera ma l'autrice ha speso molti anni nello studio e nel confronto con persone che soffrivano o cercavano di curare questa patologia. Scorrendo le pagine si ha quindi l'impressione di assistere da vicino alla storia della protagonista.
Trama:
Alice è una docente ad Harvard, sposata con John e madre di tre figli. All'alba dei cinquant'anni si accorge di essere vittima di dimenticanze e lapsus sempre più frequenti. Accusando altri sintomi che si potevano associare alla menopausa, all'inizio sottovaluta perfino la volta che si perde dietro casa. Insegnando psicologia all'università però intuisce che c'è qualcosa di più che una semplice menopausa e già dalla prima visita da un neurologo scopre che la realtà è ben diversa e purtroppo irreversibile ed incurabile. Le viene diagnosticato l'Alzheimer presenile e di lì in poi cambierà tutto, sia lei che la sua famiglia. Nessuna fragile speranza le viene da parte dei medici che si occupano solo di prescriverle farmaci attualmente inutili. Decisa a non lasciarsi abbattere da un destino ineluttabile, affida la sua memoria a

lunedì 7 maggio 2012

Hunger Games

Bellissimo!

Voto 8 e 1/2

Consigliato agli appassionati di fantascienza e di storie all'ultimo respiro

Finalmente un bel film! E non un film per ragazzini come potrebbe sembrare dal trailer o dall'età dei vicini in sala...
Il regista fornisce pochi cenni per farsi un'idea della storia e forse proprio quello accende maggiormente l'interesse.
La storia è questa:
in un mondo post moderno ogni anno vengono scelti un ragazzo e una ragazza - tra i 12 ed i 18 anni - dai dodici distretti che fanno riferimento a Capitol City. I 24 ragazzi selezionati si sfideranno in una lotta all'ultimo sangue definita "Hunger games". Lotta che verrà trasmessa in mondovisione come un truce reality con lo scopo di ricordare al mondo il perchè di questi giochi ovvero che non ci si può opporre al potere principale della City (come invece fecero i ribelli anni addietro) e da cui uno solo ne uscirà vincitore.
Il film mostra un mondo che

giovedì 3 maggio 2012

Ragione e Sentimento - Jane Austen

Pubblicato nel 1811.

338 pagine.

Consigliato a chi ama le ambientazioni inglesi.

Trama:
Storia della famiglia Dashwood. O storia di Elinor e Marianne, ragazze spinte la prima dalla ragione e l'altra dal sentimento.
Alla morte del capofamiglia, le maggiori proprietà vanno al figlio maschio così madre e sorellastre si spostano lontano dal Norland per andare nella casa di un lontano cugino, John Middleton, nel Devonshire.
Qui la sorella di mezzo, Marianne, si innamora di Willoughby giovane scapestrato senza soldi a cui piace divertirsi e che mira ad una donzella con una buona dote.
Elinor, che invece ha lasciato nella vecchia casa non solo i ricordi ma anche l'amicizia particolare con Edward, scopre che...è segretamente fidanzato con un'altra ragazza da ben quattro anni.
Il ritmo è lentissimo e per arrivare alla conclusione, scontata, si fa fatica. Mai nessuna trovata emozionante o curiosa, solo un lento riconoscimento che