martedì 12 agosto 2025

SCHIAVI DEL COMPUTER? - Gregory J.E. Rawlins

 Quando un conoscente mi ha visto con questo libro in mano e ha scoperto che era del 1997, ha storto il naso dicendo "mi sa che non sarà troppo aggiornato..".

 Logicamente aggiornato non lo è; ma non era neanche quello che stavo cercando!


Mi aveva proprio incusiosita la scelta di quel titolo in quell'anno: se per Rawlins eravamo (già) schiavi nel 1997 oggi come ci definirebbe? Vedendoci camminare per strada, andare sui mezzi, mangiare, fare la cacca, perfino guidare le automobili senza staccare mai gli occhi dai telefonini? Leggete bene cosa aveva scritto: "ognuno di noi ne avrà almeno uno, che a sua volta sarà composto di molti computer più piccoli. Ci accompagneranno per tutta la vita: ne avremo uno fin

dalla nascita, lo porteremo con noi ovunque, e lo useremo per tutto; alcuni saranno come cuccioli,e  gli chiederemo forse di riportarci bastoni e frisbee. I gatti, naturalmente, continueranno a ignorarci".

In poco più di centocinquanta pagine Rawlins (insegnante di Computer Science in America) descrive le tappe della nascita dei computer e conclude con una previsione che mette i brividi da quanto è vicina a ciò che stiamo vivendo nel 2025 con l'avvento dell'intelligenza artificiale. Link recensioni libri.

Prima di tutto Rawlins in Schiavi del computer? definisce queste macchine sono come dei "manipolatori universali di informazioni". Poi attribuisce a Turing l'ideazione primaria dei computer come li intendiamo noi e ci avvisa che "i futuri computer ci costringeranno a profondi cambiamenti del modo di pensare a noi stessi e al mondo: ci costringeranno a vedere l'universo non diviso fra umano e non umano, vivente e non vivente, organico e inorganico, ma fra adattivo e non adattivo, organizzato e non organizzato, complesso e semplice". Arriveremo davvero a vivere il mondo di Matrix quindi?!


Questo libro è interessante pur arrivando da un'altra epoca, epoca che a livello tecnologico si può paragonare al Medioevo informatico. Nei capitoli centrali è fin troppo tecnico e dettagliato eppure si sente la sua passione per la materia e quel desiderio di cambiare le cose: sembra quasi impaziente di vedere all'opera computer super intelligenti che si possano "aggiustare" e migliorare da soli: non parla di intelligenza artificiale come la sentiamo noi nominare adesso quasi quotidianamente ma il concetto è quello e mi sarebbe piaciuto sapere se ha vissuto abbastanza a lungo per vederla arrivare ai nostri giorni!

Il capitolo che mi è piaciuto di più riprende un concetto di uno dei miei libri preferiti ovvero la Stanza 101 di 1984.



 Quindi per chi avesse paura della deriva che prenderà il nostro mondo in seguito all'introduzione e sviluppo dell'intelligenza artificiale Rawlins saggiamente scrive così: "i computer potrebbero pensare?"

"non conta molto se pensano o no: ciò che conta è se noi pensiamo che pensino". 

Non so se è una vera risposta ma forse è un modo per dirci che possiamo fare poco per contrastare il progresso.

L'unica cosa che possiamo controllare è... noi stessi. E a volte neanche quello!

Quindi: anche se è un testo datato proveniente da un'altra epoca a me Schiavi del computer è piaciuto.

E voi: cosa state leggendo questa estate?

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