domenica 5 ottobre 2025

LA VOCE DI HIND RAJAB

 Avevo letto un post su Instagram che invitava, in modo molto sensibile e convincente, a non girarci sempre dall'altra parte, a non chiudere gli occhi per l'ennesima volta di fronte alla tragedia della guerra.

Intuivo sarebbe stato emotivamente pesante, conoscevo la storia di quella bimba tragicamente morta a gennaio dell'anno scorso.

In sala eravamo in sette nonostante la promozione dei film a 3,50€.

Ad un certo punto davvero quasi non si sentiva respirare: solo singhiozzi. Singhiozzi e respiri strozzati: come tollerare un destino simile? Come rimanere seduti per un'ora e mezza ascoltando il terrore di una bambina?


 

Eppure non sono riuscita a trovare qualcosa di lodevole in questo film: ne la recitazione ne l'intenzione. Nulla. Anzi mi sono proprio chiesta se

un film del genere fosse necessario. Se davvero l'inquietante tragedia delle ultime ore di vita di Hind Rajab dovesse essere esposta sul grande schermo per diventare un monito col rischio di diventare invece l'ennesima spettacolarizzazione della morte.

La trama di questo film acclamato alla Mostra del Cinema di Venezia è diventata famosissima in queste ultime ore: una famiglia palestinese sta scappando da una zona evacuata di Gaza quando viene bloccata dai carri armati israeliani. Il call center degli aiuti palestinesi riceve una telefonata dalla Germania: un uomo sostiene che in quell'auto siano morti tutti, tranne la sua nipotina Hind. I telefonisti riescono effettivamente a mettersi in contatto con la piccola che all'inizio pensa di essere circondata dai parenti addormentati e che col passare delle ore realizza che sono tutti morti. E' tutto un susseguirsi di angoscia trasmessa dagli audio originali delle conversazioni tra la bimba e i soccorritori che sono solo a otto minuti di distanza con l'ambulanza ma che non possono recuperarla per questioni burocratiche. Passa quindi un'ora dopo l'altra con i soccorritori che si alternano per tenerle compagnia mentre il sole tramonta e i carri armati si avvicinano sempre di più. La bimba è terrorizzata e implora continuamente di andarla a prenderla, di salvarla, di portarla via da lì. Si riesce a reggere la visione solamente perché, secondo me, seppure si percepisca il terrore della sua vocina non si comprendono le parole che dice. Fortunatamente. Quando finalmente i soccorratori hanno via libera trovano la strada sbarrata dalle macerie e devono cambiare rotta. Ad un passo dall'auto della bimba si sente un boato: l'ambulanza salta in aria e di Hind non si hanno più notizie. Si scoprirà solo quindici giorni dopo che non si è salvato nessuno.

Devastante.  

 

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