domenica 24 giugno 2012

Margin Call

Premetto che l'ho visto in lingua originale (e ho scoperto che Jeremy Irons parla malissimo!).

Voto 7


Consigliato a chi vorrebbe capire come si creano le crisi economiche e ai fans di Demi Moore, che qui torna per una piccola parte dopo anni di assenza e di balia da Ashton :-)

Trama:
In una società arrivano i famosi "liquidatori": persone incaricate di comunicare agli impiegati il loro taglio dall'azienda.
Molte sono le persone costrette a dover abbandonare in fretta e furia il loro impiego, anche Erik Dale.
Prima di essere accompagnato alla porta come un ladro, riesce a dare una chiavetta al giovane Peter Sullivan, dicendogli di fare attenzione. Aprendola il ragazzo scopre che la banca, appoggiandosi su azioni virtuali, ha le ore contate. Decide così di chiamare i suoi responsabili nonostante sia quasi notte. Messi davanti alla realtà dei fatti si trovano costretti a chiamare una riunione d'urgenza con i grandi capi per provare a decidere in tempi rapidissimi il da farsi - o il crollo della società sarà tremendo. Le scelte saranno agghiaccianti in qualsiasi caso.
Il nocciolo della questione è che la banca ha in mano dei titoli virtuali e dovrà decidere se tenerseli e fallire tragicamente o se, altrettanto tragicamente, venderli a degli ignari compratori distruggendo il mercato per decenni a venire (e con questo rovinando carriere, vite e futuri).
Tremenda la scena in cui i due ragazzi più giovani vagano per la città guardando la vita che pulsa nelle persone che ignare spendono la loro esistenza senza sapere che da domani per milioni di loro inizierà un crisi irrefrenabile. Shockante come mostri che il destino di miliardi di persone finisca, ancora oggi, con il concentrarsi nelle mani di pochi nonostante tutte le presunte manifestazioni di democrazia.
Un film che fa riflettere e che non inscena il solito (american) happy end.

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