lunedì 31 gennaio 2022

Vacanza relax a Sutomiscica (isola Ugljan): sport, mare e... villa Lanterna

Oggi vi mostro il video di uno degli ultimi paesi che ho visitato quando sono stata sull'isola Ugljan ovvero Sutomiscica

Sutomiscica è di fianco a Poljana e al capolouogo dell'isola Preko e ha un fascino particolare che mi ha ricordato in qualche modo Crespi d'Adda. Nessun villaggio industriale qui ma lo stesso una Villa barocca, penso villa Lantana, che domina il paesaggio del paese e di cui vi parlerò dopo.

Sutomiscica è come gli altri paesi in verità ma con l'aggiunta di avere anche una sorta di centro sportivo molto utile e frequentato dai vacanzieri: un campo di erba sintetica vista mare. Inoltre c'è anche un angolo minuscolo con della sabbia che in questa nazione è merce rara. 

Sutomiscica non pullula certo di vita ma è davvero un porto grazioso con baie carine cinte dai pini che ha davvero quel non so che che vi conquisterà.




Dovete però fare attenzione a due cose:
  • le strade del centro sono strettissime quindi vi conviene parcheggiare nello spazio che trovate poco prima
  • i supermercatini sono minuscoli. Per la spesa grande comunque siete fortunati perché il Tommy più grande dell'isola è a soli due chilometri!
Tornando a Villa Lantana: la mia guida routard dice che "Sutomiscica è famosa per la festa di Sant'Eufemia, la patrona, che si tiene in settembre e per

LA STAGIONE DELL'OMBRA - di Léonora Miano (recensione)

Titolo originale: LA SAISON DE L'OMBRE

© 2013

Il popolo mulongo si ritrova la mattina dopo il grande incendio per contare i danni e gli scomparsi: all'appello mancano dodici uomini e le madri dei dispersi vengono isolate in una capanna al confine del villaggio. Il giorno dopo però cala sul tetto della loro capanna una strana ombra: che sia un presagio di sventura? Mentre gli anziani pensano a come comportarsi, altri decidono di prendere in mano la situazione e di uscire dal villaggio per scoprire cosa è successo ai loro cari. Quello che scopriranno non ha quasi le parole per essere descritto e sicuramente ancora non ha la capacità di essere compreso. La chiave sarà tra i bwele che non sono i vicini cordiali che i mulongo credevano di avere… 

Nonostante sia lungo solo duecento pagine ho fatto fatica a finirlo perché l'ho trovato di una lentezza e noia esasperante

All'inizio la storia non è chiara: chi ha appiccato l'incendio? Le voci sono reali o no? Poi quando i protagonisti si avventurano nella foresta la trama si fa finalmente più chiara e si scopre la realtà: gli uomini mulongo sono stati

venerdì 28 gennaio 2022

Cosa sognano le ragazze di oggi per il proprio futuro?

Oggi stavo leggendo il 4° pensiero del libro "Per momenti difficili" di Karen Casey e ho trovato una riflessione interessante di Judy Chicago che è un'artista femministica, educatrice e scrittrice americana che mi ha fatto venire in mente: che cosa sognano le ragazze di oggi per il proprio futuro?

La riflessione è questa: "Un tempo sapevo di voler diventare un'artista, avevo deciso di esserlo. Non capivo che volere non conduce necessariamente all'azione. Molte donne sono state allevate prive della sensazione di poter modellare e dare forma alla propria esistenza, e così voler essere un'artista (ma senza la capacità di rendersi conto delle proprie esigenze) era per alcune di loro soltanto una fantasia fine a se stessa, come il desiderio di andare sulla luna".  

Qualche anno fa avevo fatto chiesto alle ragazzine della mia squadra di pallavolo: che lavoro vorreste volete fare da grandi

Mi aspettavo risposte fantasiose, sognanti ed invece la maggior parte aveva nominato lavori normali, metodici, in qualche modo "banali". Nonostante fossero ancora delle ragazzine nessuna mi sembrava avesse sogni negli occhi, mancavano curiosità e

giovedì 27 gennaio 2022

GIORNI FELICI di Zuzu - la recensione

Un mattone di un chilo e mezzo, ecco la sensazione che vi da tenere tra le mani la seconda opera della giovane artista salernitana Giulia Spagnulo in arte Zuzu.

Se cercate su internet le recensioni di questo fumetto sono entusiaste:

La recensione pubblicata su fumettologica è quella più tecnica secondo me, ed anche la più oggettiva e la trovate a questo link: i "giorni felici" di Giulia Spagnulo, in arte Zuzu. In un punto Tonio Troiani scrive così: "La storia non ha nulla di eccezionale, ma è proprio in questa ordinarietà che ZUZU riesce a declinare e ad esplorare una serie di concetti che, nonostante l’apparente semplicità, riescano a squadernare un’interessante complessità. La forza e l’asperità di alcune situazioni vengono smorzate attraverso un uso finalmente sapiente della narrazione e uno stile volutamente infantile e weird, che di volta in volta, stempera e acuisce i passaggi più forti". Ecco anche io credo che la storia al centro di "Giorni felici" di Zuzu non sia nulla di particolare: Claudia, una ragazza timida che ha una relazione con il dolce e comprensivo Piero e che ripensa ogni tanto alla storia, complicata, col diversissimo Giorgio. Io purtroppo non ci ho trovato nulla di interessante e

mercoledì 26 gennaio 2022

RAMON HAI SGARRATO recensione - il fumetto di Alessandro Ripane che tenta di sfondare la quarta parete

Ogni tanto ho la mia "settimana fumetto" ovvero do tregua ai (millemila) libri che ho ancora da leggere nella mia libreria e che mi guardano come le inquietanti verdure parlanti di una pubblicità della tv e prendo in prestito dalla biblioteca i fumetti più recenti.

Ho scelto così RAMON HAI SGARRATO, fumetto che attrae a prima vista con la sua copertina azzurro accesso e questa descrizione: "...fumetto frenetico, costantemente intento a rompere la quarta parete in una rocambolesca corsa tra le pagine".

Per sapere che cos'è la quarta parete cliccate qui. Riassumendo: la barriera tra il pubblico di un lavoro di finzione e l'universo immaginario stesso. 

Sapete che non do mai giudizi "tecnici" sui fumetti che leggo perché non ne ho le competenze e quindi vi do il mio umile parere da lettrice di fumetti alle prime armi: "Ramon hai sgarrato" non mi è piaciuto. In nulla. La prima cosa che guardo in una graphic novel è il tratto e l'ho trovato davvero

COME UN ROMANZO (recensione) - Daniel Pennac

Perché da piccoli amiamo che ci leggano le storie e poi quando cresciamo odiamo leggere?

A parte la solita scusa nel "non ho tempo, ho troppe cose da fare", vi siete mai chiesti come mai molti ragazzi e adulti non leggano più? Oltre a ciò che questo comporta anche a livello di comprensione dell'immane mole di notizie da cui veniamo ogni giorno subissati e che purtroppo ormai pochi capiscono a volte anzi rifuggono… 

Mi ricordo per esempio che quando è scoppiata la pandemia sono comparsi i DPCM, pagine e pagine di scritti in cui veniva specificato cosa si poteva o non si poteva fare. Che poi fino ad allora poche persone sapevano cosa fosse un DPCM... ma il punto è che i DPCM non erano lunghi mille pagine, al massimo una trentina, eppure conosco poca gente che li abbia letti completamente. Ho avuto pure persone che me ne hanno richiesta una sintesi! E cosa succedeva? Che la maggior parte della gente che non li leggeva, ma che da quei testi era "limitata", si affidava ai giornali o ai telegiornali che riportavano non solo una minima parte del testo ma anche quasi una "rivisitazione". Emblematico il caso dei runner: tutto il mondo ce l'aveva con la gente che andava a correre e... non c'è mai stato scritto da nessuna parte che non si potesse farlo!!!

Spesso chi non legge ha dei brutti ricordi legati (purtroppo) alla scuola, il luogo che - oltre alla famiglia - dovrebbe farci amare questa attività. Che ricordo avete dei libri letti a scuola? Dei libri che, per esempio, vi assegnavano per le vacanze?

link libri recensiti!

Io ricordo che alla fine dell'anno scolastico, alle superiori soprattutto, ci veniva data una lista con una serie infinita di libri che quasi mai nessuno completava. Ci organizzavamo così: ognuna ne leggeva uno e poi ci scambiavamo i riassunti. Anche perché poi, di tutta quella lista di libri, avevamo capito che a settembre non ci avrebbero chiesto nulla. Ora che ci penso era proprio come ha scritto Pennac: ci veniva ordinato di leggere, venivamo "abbandonate a noi stesse" senza nessuno che ci spiegasse quei testi, senza che qualcuno ci aiutasse a vedere la loro "luce". Concetto che Pennac riassume così: "Il fatto è che il piacere di leggere era vicinissimo, imprigionato in quelle soffitte adolescenti da una paura segreta: la paura (molto molto antica) di non capire". 

Avrete già capito che "Come un romanzo" a me è piaciuto tantissimo! E lo consiglio soprattutto a

lunedì 24 gennaio 2022

GIRA QUESTA PAGINA: la graphic novel di Riccardo Accattatis (RICHARDHTT)

Quando ho deciso di leggere questo fumetto mi sono lasciata incuriosire dalla descrizione nell'aletta posteriore che diceva così: "Una graphic novel che comincia dall'ultima pagina e finisce con la prima a seguire il narratore-protagonista attraverso un illuminante viaggio interiore".

Solo che forse avevo inteso male io e mi aspettavo qualcosa di diverso che non la "numerazione inversa" delle pagine e sono rimasta un pochino delusa. 

Riccardo Accattatis invita i lettori così: "Molto tempo fa un ragazzo si nascose tra queste pagine. Cosa lo spinse a scappare? Neanche lui lo sa più. Il suo passato ormai è sbiadito e solo tu puoi aiutarlo a ricordare. Accompagnalo lungo un cammino di crescita che, permetterà di scoprire la vera natura dei "mostri" che lo perseguitano, facendo entrare la luce dentro queste pagine. L'unica cosa che devi fare è GIRARE QUESTA PAGINA".



Ecco questa è l'interazione decantata, col ragazzino protagonista che fa delle domande al lettore e gli racconta delle sue paure e delle sue vittorie, passando dall'infantile paura del buio all'entusiasmo di aver scoperto una passione (quella per il disegno), alla devastazione a causa di un giudizio di un prof fino ai commenti, negativi e positivi ai suoi video online.  "Ma quel giorno scoprii che, nonostante i mostri fossero esseri veramente spaventosi… al mondo c'erano creature ben più pericolose… le persone". Quanto può pesare un giudizio? Che conseguenze può avere?

Su internet ho trovato recensioni entusiastiche (tutte inquietantemente uguali) eppure io non l'ho trovato così originale come l'hanno dipinto. Ho apprezzato particolarmente i disegni di Accattatis (soprattutto le mani!) che non conoscevo e che ho iniziato a

domenica 23 gennaio 2022

AFTER LIFE 3: la vita come un giro di giostra

Il 14 gennaio è uscita su Netflix la terza e (molto probabilmente) ultima stagione di After life. Come avevo scritto in questo post: 

all'inizio questa serie tv non mi aveva conquistata e l'ho ripresa dopo più di un anno. 

Quando però è arrivata la nuova messa in onda ero curiosa di vedere se Tony, il protagonista, sarebbe riuscito a ritrovare la gioia di vivere. 

Mini riassunto: Tony è un cinquantenne che ha perso la moglie a causa del cancro e che passa ogni momento libero a rivedere i video che lei gli ha lasciato. Nulla ha più senso per lui e tira avanti solo per prendersi cura dell'amato cane meditando però continuamente di farla finita. Schietto e diretto, fa del cinismo il suo biglietto da visita ferendo spesso anche le persone che faticosamente gli stanno accanto…


Fortunatamente la terza stagione di After Life dura solo sei puntate perché non so se ne avrei viste di più; il protagonista è tornato cinico e pungente come nelle prime puntate ed il suo malumore cosmico e la sua mancanza di delicatezza sono arrivate ad annoiarmi. E' riuscito pure ad allontanare definitivamente Emma (l'infermiera della casa di riposo in cui era ricoverato suo padre).

L'ultima puntata di After life si salva perché si rifugia nel "e vissero tutti felici e contenti" alla fiera del paese. Tirare in mezzo però i bambini malati di tumore con una che si chiama anche come la defunta moglie l'ho trovato incoerente col resto della serie. 

La cosa che mi è piaciuta di più di After Life è stato il paesaggio che mi ha ricordato i miei viaggi in Scozia ed in parte anche in Bretagna del Nord.

Curiosità: Tambury, la cittadina in cui è ambientata questa serie tv, non esiste davvero ma è composta da più location.

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venerdì 21 gennaio 2022

COME PENSA IL TUO CANE - Alexandra Horowitz

© 2009

Titolo originale: Inside a Dog

Quante volte ci siamo fatte questa domanda: chissà cosa pensa il mio cane?

Questi esseri comici ed affascinanti che zampettano per casa, lasciano peli ovunque e ci regalano gioie inaspettate sono e rimangono degli animali anche se spesso ce ne dimentichiamo. 

I cani per me sono esseri affascinanti che mi piace osservare e per i quali ho letto decine di libri (la lista completa dei libri sui cani che ho nella mia libreria la trovate qui: libri sui cani in ordine alfabetico).

Alexandra Horowitz insegna psicologia al Barnard College e ha al suo attivo numerosi libri dedicati ai cani. Questo è suddiviso nei seguenti capitoli:

  • Introduzione
  • Unwelt: dal punto di naso del cane
  • L'appartenenza alla casa
  • Le annusate
  • Muto
  • Occhi di cane
  • Visti dagli occhi di un cane
  • Antropologi canini
  • Nobile mente
  • Nella mente del tuo cane
  • Mi avevi già convinta al "ciao"
  • L'importanza del mattino
  • Post-scriptum: io e il mio cane
Mi è piaciuto molto lo stile in cui è scritto questo testo perché nonostante la Horowitz sia una scienziata il libro non è troppo tecnico o pesante ed è arricchito con dei racconti tratti dalla sua esperienza con l'amata cagnolina Pumpernickel. Anzi, vi dirò di più: ho trovato davvero simpatica l'autrice. 

Quanto alle nozioni contenute però non ha aggiunto novità a ciò che già conoscevo grazie alla lettura di altri testi, forse anche per il fatto che è un libro abbastanza datato essendo di più di dieci anni fa.

Come pensa il tuo cane quindi secondo me è un ottimo testo per chi si avvicina per la prima volta al mondo canino e vuole comprendere maggiormente quell'essere speciale con cui ha deciso di condividere la vita.

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lunedì 17 gennaio 2022

Amnesty International richiama l'attenzione sulle misure adottate dal Governo Italiano

Qui sotto vi riporto l'articolo completo, comparso sul sito ufficiale di Amnesty international il 14 gennaio 2022 ed intitolato: Posizione di Amnesty International Italia sulle misure adottate dal governo per combattere il covid-19.

La recente comparsa della variante Omicron è un chiaro promemoria di ciò che accade quando non riusciamo a mettere i diritti umani in primo piano in tutti gli sforzi per affrontare la pandemia. Amnesty International continua a ribadire la necessità che gli stati adempiano ai loro obblighi in materia di diritti umani al fine di promuovere una distribuzione equa e globale dei vaccini per contrastare l’emergere di varianti pericolose che continuano a mettere a rischio la vita di molti.

Nel settembre 2021 Amnesty International ha lanciato la campagna “100 Day Countdown: 2 miliardi di vaccini ora!” per chiedere agli stati e alle aziende farmaceutiche di garantire un accesso equo ai vaccini Covid-19 in modo che almeno il 40% delle persone nei paesi a basso e medio reddito potesse essere vaccinato entro la fine del 2021. Questo obiettivo non è stato raggiunto.

Fin dall’inizio della risposta alla pandemia, le sezioni nazionali di Amnesty International, insieme al Segretariato internazionale dell’organizzazione, hanno monitorato lo sviluppo e l’attuazione delle misure di salute pubblica adottate dai singoli stati.

Con riferimento al contesto italiano, Amnesty International Italia continua a sollecitare il governo ad ancorare i propri interventi ai principi di legalità, legittimità, necessità, proporzionalità e non discriminazione. Qualsiasi politica di salute pubblica, inoltre, deve essere basata sull’evidenza scientifica più aggiornata e verificabile, motivata da comprovate ragioni oggettive e accompagnata da metodi di comunicazione chiari e trasparenti.

Necessità, proporzionalità e temporalità

Lo stato di emergenza nazionale in vigore in Italia da quasi due anni e che è stato recentemente prorogato fino al 31 marzo 2022 dal decreto-legge 221/2021, non è previsto dalla Costituzione ma trova fondamento giuridico nel decreto legislativo 1/2018, in cui si prevede che il Consiglio dei ministri possa deliberare lo stato di emergenza di rilevanza nazionale al verificarsi di determinati eventi, in deroga a qualsiasi disposizione vigente. Amnesty International Italia sollecita il governo a riconsiderare attentamente se prorogare la misura oltre il 31 marzo 2022, in quanto tutte le misure di carattere emergenziale devono rispondere ai principi di necessità, temporaneità e proporzionalità. Inoltre, Amnesty International Italia sollecita le autorità italiane – in primis il governo, l’Aifa, l’Istituto superiore di sanità e la Protezione civile – a promuovere forme di comunicazione chiare e inclusive per

giovedì 13 gennaio 2022

Libri letti nel 2021: sessantotto!

L'anno scorso mi ero prefissa alcuni obiettivi e tra questi c'era di riuscire a leggere un libro a settimana. Era una sfida con me stessa e sono riuscita a vincerla: nel 2021 ho letto ben sedici libri in più di quanto prefissatami, in totale sessantotto!


Tutte le recensioni le potete trovare qui nel blog, basta che inserite il nome dell'autore o il titolo nella casella cerca qui in alto a destra! 


E voi quanti libri siete riusciti a leggere quest'anno? Avete dei titoli da suggerirmi? Fatemelo sapere scrivendomeli nei commenti

ciao!


#libriletti #libriletti2021 #sessantotto #unlibroasettimana #unlibroalgiorno #sarebbebello #librichepassione #leggere #ilovereading #leggereècomevivereduevolte #booklife 

PERSEVERARE E' UMANO - di Pietro Trabucchi

Come aumentare la motivazione e la resilienza negli individui e nelle organizzazioni. La lezione dello sport

Dopo aver scoperto il libro "Bounce" di Matthew Syed mi sono appassionata sempre di più al concetto di apprendimento, allenamento e motivazione. Quando allenavo (pallavolo, ndr) una delle domande che mi ripetevo più spesso era: come trasmettere alle mie atlete la mia stessa passione? Come fare a tirare fuori il potenziale da ognuna di loro? Ma soprattutto: come farle impegnare al massimo in allenamento (e successivamente in partita)?

Ogni tanto ammetto che era difficile entrare in palestra e constatare la passività e l'apatia del gruppo di adolescenti che allenavo e che sembravano come impermeabili ad ogni stimolo e prive di quel "sacro" fuoco interiore che spinge a fare sacrifici più volte a settimana per passione si, ma anche per divertimento

Un passatempo. Gli allenamenti erano un passatempo, un modo per stare qualche ora fuori di casa e vedere le amiche ma raramente c'era quella componente di "pratica intenzionale" che sia Trabucchi che Syed definiscono come fondamentale per progredire nell'attività che si svolge. "La pratica intenzionale richiede un considerevole, specifico e continuo sforzo per fare qualcosa che non sai fare bene, o addirittura che non sai fare per nulla". 

Un concetto fondamentale contenuto nel libro "Perseverare è umano" è che l'eccellenza non sia frutto solo del talento ma soprattutto del

L'accettazione delle brutture

Quando porto fuori il cane penso a molte cose. Come diceva Pennac: "Uno crede di portare fuori il cane a fare pipì mezzogiorno e sera. Grave errore: sono i cani che ci invitano due volte al giorno alla meditazione". Allora spesso mi guardo in giro e osservo la realtà che mi circonda e "meditando" purtroppo realizzo che di cose belle ce ne sono poche. 

Abito sopra un giardinetto vicino ad una scuola. Nel giardinetto ci sono alcune panchine, qualche cestino e dei giochi per bambini. Sempre meno. 

Sempre meno panchine, cestini e giochi. A volte ho visto una panchina bruciata o spaccata di netto, altre volte ho trovato un cestino staccato dal palo e poi ho visto pure sparire un gioco! Ed è stata proprio la sparizione dei giochi a farmi riflettere. 

Il primo gioco sparito era davvero carino: una sorta di bilico con la molla che girava in tondo. Era un gioco che potevano usare anche i bambini più grandi e che faceva impazzire tutti per la sua originalità. Come le vicine altalene, anche il bilico molleggiato è stato usato in modo inappropriato da qualche adolescente scazzato che voleva fare il buffone con gli amici. La struttura di metallo però sembrava resistere anche agli urti peggiori dei vandali ed invece un giorno l'ho visto fasciato con la scritta fuori uso e poi è stato staccato e rimosso dal terreno. Da allora sono passati circa sei mesi e il bilico non è più tornato. Di fianco alle altalene rimane un paletto senza sedili nel terreno e non si capisce se mai lo rimetteranno o cambieranno con qualcosa.

a sinistra il palo che sosteneva il bilico molleggiato


Poco più avanti, vicino alle altre altalene, c'era un drago. Era uno scivolo per bimbi a forma di drago. In legno e metallo, tutto colorato, faceva la gioia dei bimbi più piccoli. Anche lui però

Il nuovo mondo di indifferenza che sta contagiando le esistenze

Da due anni a questa parte nel mondo pare esistere solo una cosa: un virus. Ogni telegiornale e conversazione si apre ormai, costantemente e quotidianamente, con la parola covid: sembra che nel mondo non esista altro. Siamo davvero arrivati ad un punto dell'esistenza in cui l'unica cosa che conti ha a che fare con un virus?

Questa situazione mi ha portata a pensare molto e sono giorni ormai che ho in testa alcune cose di cui vorrei parlarvi:

tutte e tre "tematiche" hanno in comune una cosa: l'indifferenza. Indifferenza che mi sembra stia attanagliando sempre più cose e persone, lasciandomi spesso con un forte senso di inquietudine e perplessità. 

Iniziamo dal primo "pensierino": l'accettazione del decadimento.





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mercoledì 12 gennaio 2022

Il malinconico porto di Ugljan (Croazia)

Il video che condivido oggi è stato girato nel piccolo porto di Ugljan nell'omonima isola croata. La prima cosa che salta all'occhio, considerando che è un video girato in Agosto, è la penuria di persone per strada e non so dirvi se l'esiguo numero di turisti fosse dovuto al periodo (pandemia covid che ha stravolto il mondo) o proprio perché Ugljan non è un'isola gettonata. Sta di fatto che è stato abbastanza triste vedere alcuni suoi ristoranti chiusi proprio nella stagione in teoria di maggior guadagno. Oltre ad alcuni ristoranti chiusi ho notato anche molte case "abbandonate" e/o trascurate che hanno conferito al luogo un'atmosfera davvero malinconica.


L'attrazione del posto è il Monastero di San Gerolamo fondato nel 1439! Ma più che a visitare il suo interno ho visto le persone sguazzare allegramente lungo il porticciolo turistico la cui balneazione è vietata ai cani e ai nudisti (che però possono andare alla spiaggia Mala Sabusa, qui sotto il video). Nota di merito del posto: la "spiaggia" di Ugljan è accessibile anche alle persone in carrozzina visto che è presente una rampa che porta direttamente in mare.

Ad Ugljan c'è un ufficio del turismo, di fianco al ristorante Trapula, che ha

lunedì 10 gennaio 2022

LE BUGIE DELLA SCIENZA - di Federico Di Trocchio

Direttamente dal 1993 un libro che forse, oggi non riuscirebbe ad essere pubblicato. Perché? Be cosa ne pensate del fatto di suggerire che la Scienza possa veicolare delle bugie? Eretici, complottisti, negazionisti! 

Ho scoperto questo libro grazie al fantastico testo di Vincenzo Accame "La pratica del falso" che consiglio a tutti di leggere. Qui anche il link con tutti li libri letti e recensiti in ordine alfabetico.

Insomma invece pare proprio che l'arte di dire bugie, anche tra gli scienziati, sia cosa molto antica se pensate che Claudio Tolomeo copiò le misurazioni di Ipparco

E che dire di Galileo Galilei che pare non fece numerosi degli esperimenti da lui descritti? Ce n'è anche per Newton che si scoprì manipolare e falsificare dei dati numerici per ottenere i risultati che voleva!

Eh ma sono scienziati di un'altra epoca, direte voi. Mi duole comunicarvi che no, le manipolazioni e le falsificazioni dei dati sono continuate fino ai giorni nostri, in epoca pre-covid (che qualche dubbio dovrebbe farlo venire a tutti viste le numerose contraddizioni sentite dire negli ultimi due anni) e quindi questo libro di Di Trocchio secondo me è molto utile per aprire gli occhi su una realtà della scienza che la gente non vuole accettare: la sua manipolazione.

Il sottotitolo di questo libro è "Perché e come gli scienziati imbrogliano" e devo ammettere che non è un libro semplicissimo da seguire visto che tratta prevalentemente di esperimenti scientifici e delle relative teorie ma è sicuramente un testo interessante che fa luce su uno o più lati nascosti della scienza e della "verità".  

Il fatto è: volete leggere un libro che vi elenca come gli scienziati ci hanno ingannati nel tempo? Non persone comuni o la vicina di casa ma anche dei premi Nobel che hanno falsificato reperti o dati delle loro ricerche? Pensate che

sabato 8 gennaio 2022

MANIFEST: la serie tv che ammicca a LOST e che sta facendo impazzire il web con i passeggeri del volo 828

A causa dell'overbooking alcune persone decidono di prendere l'aereo successivo a quello prenotato. Peccato che durante il volo l'aereo 828 passi attraverso una forte turbolenza; fortunatamente il velivolo non subisce danni ma all'arrivo la pista è piena di ambulanze, polizia ed esercito. Cos'è successo? Pare che il volo 828, partito nel 2013, sia atterrato cinque anni dopo: nel 2018! E nel frattempo aereo e passeggeri erano stati dati per dispersi e morti! La vita dei passeggeri è inevitabilmente sconvolta: alcuni hanno perso dei famigliari, altri scoprono che i loro partner si sono rifatti una vita e soprattutto molti iniziano a sentire delle inquietanti voci che gli comandano cose da fare…

Ok detta così sembra un po' una cacata: un aereo che parte nel 2013 e che atterra nel 2018 senza che nessuno dei passeggeri (o dei piloti) si sia accorto di nulla? Però nell'arco di due puntate si viene incuriositi dalla piega che prende la trama e vi assicuro che vorrete guardare una puntata dietro l'altra di Manifest.

Questa serie tv si trova su Netflix ed è composta da tre stagioni e ben 42 episodi di circa quaranta minuti l'uno. Pare che sia in programmazione anche una quarta stagione!

L'idea di un aereo che scompare e ricompare misteriosamente era stata già utilizzata in qualche modo nella serie tv cult LOST che aveva fatto ammattire un po' tutti gli spettatori da sempre dibattuti sul vero significato della serie: erano giù tutti morti o sono morti successivamente

Manifest invece fa tornare l'aereo e si vedono i militari riuniti nel cercare di dare una spiegazione al fenomeno: tunnel temporali, interventi alieni? Nonostante alla base della trama ci sia un avvenimento incredibile, gli autori di questa serie riescono a tenere alta l'attenzione dello spettatore senza strafare con trovate assurde. Certo è uno show televisivo quindi bisogna guardarlo lasciandosi andare alla fantasia per farsi intrattenere ma alcune trovate sono ben fatte (tipo quando il bambino fa un disegno della famiglia inserendo un'ombra inquietante tra di loro…). Insomma a me Manifest è piaciuta e voi l'avete vista? Cosa ne pensate? Avete altre serie carine da consigliarmi? scrivetemelo nei commenti!

Qui il trailer della prima stagione di Manifest:


Il problema di Manifest, come lo fu per Lost, è che quando si naviga nell'ipotetico poi succede un gran casino,

La prima e la seconda stagione di Manifest reggono bene l'urto senza far perdere l'interesse dello spettatore che viene quasi ancora più incuriosito dalla piega degli eventi. Purtroppo però la terza stagione inizia a fare acqua da tutte le parti (rifacendoci al tema della life boat o scialuppa di cui si parla grandemente da metà terza stagione).

I passeggeri del volo 828 (e i tre "tossici" morti nel lago + Zeke) hanno in comune una variazione del DNA e... lo zaffiro. I metalli che li rendono così particolari vengono ritrovati anche su un reperto di 6000 anni prima presumibilmente appartenuto a... l'arca di Noè. Addirittura viene proposta l'ipotesi che Ben & co siano risorti solo che il mondo non li tratta come nuovi dei anzi inizia anche a perseguitarli e rinchiuderli…

SPOILER: La terza stagione si chiude (ma non conclude) con un evento scioccante: muore Grace! Uccisa da Angelina che rapisce Eden. E si rivede Cal, sparito poco prima, quasi maggiorenne. 

Curiosità: Manifest doveva finire così, causa bassi ascolti. Invece venendo ripresa da Netflix ha ottenuto un successo inaspettato che le ha fatto guadagnare una nuova stagione da venti episodi che verrà trasmessa quest'anno tra estate e autunno: non vedo l'ora e speriamo abbia una conclusione migliore di quella di LOST!

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mercoledì 5 gennaio 2022

Pasman: gita alla "torretta" Aussichtsturm Tkon

L'isola di Pasman non è tra le isole croate più conosciute eppure vi dirò che è una delle isole che più mi è rimasta nel💗.

A Pasman la parola d'ordine è relax e una delle cose più positive è che non è stata ancora presa d'assalto (e stravolta) dal turismo di massa. Certo quando dico relax dico davvero tranquillità nel senso che l'isola è attraversata da una sola via principale e tutti i villaggi sono sdraiati sul versante orientale dell'isola, quello che "guarda" verso la costa di Zara. E sono proprio borghi piccolissimi in cui al massimo troverete un paio di ristoranti e basta! Le baie più belle però sono dall'altra parte ma sono raggiungibili prevalentemente via mare (o con un veicolo adeguato in grado di affrontare le disastrate strade che portano al mare della costa ad ovest). 

L'Aussichtsturm Tkon l'ho scoperto per caso controllando su google maps se ci fosse qualche attrazione da vedere sull'isola di Pasman e devo dirvi che è stata proprio una gita carina. Ora vi do qualche dato più preciso: 

  • coordinate gps: 43.90948189764497, 15.405651013239906
  • 15' da Tkon (borgo più importante dell'isola nonché porto da cui partono e arrivano i traghetti per Biograd na Moru (postaccio)


Come per la fortezza di Sv. Mihovil a Ugljan, anche in questo posto non c'è un parcheggio e bisogna lasciare l'auto lungo la strada. Mi raccomando a come parcheggiate perché lo spazio di manovra non è ampissimo. L'attrazione è gratuita e non c'è un orario di accesso: potete andare quando volete ma, d'estate, vi consiglio di visitarla dopo le 18 perché

AFTER LIFE: la serie tv che parla di lutto e suicidio lasciandovi comunque un sorriso

Avevo iniziato a vedere la serie tv After life già nel 2019, anno della sua uscita, ma poi l'avevo interrotta perché non comprendevo la sua comicità: troppo sarcastico e cinico il protagonista, troppo svampiti e sboccati gli altri personaggi.

Poi ho deciso di rivederla perché lui (Ricky Gervais) mi sta simpatico dopo aver visto il suo discorso delirante ai Golden Globes del 2020.

After life è una serie tv di due stagioni (la terza uscirà settimana prossima) in cui Gervais interpreta Tony un uomo di mezza età che perde la moglie a causa del cancro e parla sempre di suicidarsi. A tenerlo in vita il cane Brandy e un'improbabile gruppo di lavoro per il quotidiano locale… (la caratteristica devastante è che Tony passa le giornate a vedere i video motivazionali che la moglie gli ha fatto prima di morire, una sorta di messaggi strappalacrime dall'aldilà)



After life è la tipica serie tv con cui potete fare binge watching ovvero vedere tutta una stagione in una serata visto che le puntate durano circa mezz'ora l'una. Il genere di questa serie tv si chiama commedia nera ovvero di un sottogenere di umorismo che tratta di eventi o argomenti considerati molto seri o tabù (guerra, morte, religione, malattia). Nella prima stagione c'è un avvenimento sconvolgente: Tony da al tossico i soldi per

lunedì 3 gennaio 2022

IO CE LA POTEVO FARE - Fabio De Santis

Storie di eterni secondi dello sport, mediocri con il cuore, talenti sprecati

© 2009

L'idea del libro sarebbe stata anche carina se De Santis avesse trovato il modo giusto per raccontare di quindici atleti che ce la potevano fare, quindici storie di persone arrivate ad un passo dal sogno.

Purtroppo però il libro di De Santis è abbastanza banale e scritto in modo super semplice, incapace di far appassionare il lettore ad uno qualunque dei suoi eterni secondi. Anche la vita di Pistol Pete (Pete Maravich), nonostante sia tra le storie sportive più incredibili, è stata trattata in modo abbastanza superficiale - merita comunque un approfondimento e su YouTube ci sono tanti documentari dedicati a questo cestista americano nato per dare spettacolo che vi consiglio di vederne almeno uno:

Vi dico solo questo: giocò tantissimi anni in NBA e morì a quarant'anni durante una partitella tre contro tre con gli amici. L'autopsia scoprì che

LA PRATICA DEL FALSO - di Vincenzo Accame

Vecchi e nuovi misfatti in nome della cultura: dai falsari dell'arte ai falsari delle comunicazioni di massa

Questo libro (del 1995) è stato la scoperta più bella del mio 2021, un altro anno che, come il precedente, sarebbe da buttare nel dimenticatoio.

Link recensioni libri

"La pratica del falso" è avvincente fin dalla Premessa in cui cerca di definire le categorie di vero e falso prendendo spunto dalle rispettive definizioni del dizionario Devoto-Oli. Provate a farlo anche voi a casa, prima di iniziare. Scoprirete presto che le definizioni non aiutano molto, "tanto più che falso rimanda a vero e qui viene coinvolta una realtà effettiva che ci fa piombare nel buio della filosofia dove i rimandi probabilmente s'inseguirebbero all'infinito". 

Accame suddivide questo libro in trentasette piccoli capitoli anche provocatori, se vogliamo. Il primo si intitola: "Quale Gioconda"? e parte dall'idea diffusa, tra molti dei turisti che ogni anno fanno la coda per vederla, che quell'opera sia inimitabile. Accame dice invece che "un qualunque artigiano dotato di mestiere è in grado di eseguire una copia della Gioconda identica" e che invece nessuno dei visitatori è realmente in grado di affermare con assoluta certezza che il quadro sia stato eseguito da Leonardo. 

Quando una persona va in un museo si fida: si fida del museo e di quello che è stato scritto nei libri d'arte su Leonardo. Però nessuno storico può escludere che, in questi secoli che ci hanno separato dalla realizzazione dell'opera, l'originale non sia stato sostituito da una copia, no? Anche perché… lo sapevate che Leonardo affermò in un suo scritto di aver dipinto cinque Gioconde? E che quasi tutti i suoi allievi ne hanno eseguito almeno una copia? Inoltre era uso tra i maestri iniziare