L'ultimo film di Tim Burton è, come spesso accade, un evento.
Basta guardare il cast:
Michael Keaton
Wynona Rider - wow
Willem Defoe
Monica Bellucci (compagna du Burton!)
Jenna Ortega
Danny De Vito (cameo)
Catherine O'Hara (mamma ho perso l'aereo)
il fatto è che è il sequel del primo Beetlejuice uscito nel 1988 e quindi... se non si è visto il primo secondo me si perde qualcosa. La cosa interessante infatti è che
Eleonora e Valerio si sono sposati e vanno nella love room di un Grand Hotel pagata dai genitori di lui: che sesso sia! Mmm... no. Mentre lui è voglioso lei tentenna e quando scopre nella tasca di lui una busta lasciatagli dall'ex fidanzata da fuori di matto. Cosa significa quell'assegno e sopratutto l'anello con scritto mon amour?
Lui fa finta di niente e lei parte con l'isteria: non solo non si scopa ma si va anche a casa della ex! Che però non c'è, logicamente. Allora perché non cercarla per tutta Roma? Valerio si stanca presto e molla Eleonora alle sue paturnie (sapendo benissimo dov'è Ester, codardo).
Mentre lei vaga per Roma in abito da sposa e senza documenti lui torna verso casa e si imbatte nei genitori. Quando scopre che Eleonora non è ancora tornata in hotel si ributta in strada e salva un'aspirante suicida; che gli rifila un bel pugno sul naso! Altro che suicida! era una
questi sono alcuni dei suggerimenti contenuti nel librol'arte del fare, un testo che non contiene Verità Illuminanti ma che offre qualche buono spunto per smettere di rimandare ciò che troppo spesso non abbiamo voglia di fare. I concetti non sono certo dei più rivoluzionari: fino a quando scambiamo la soddisfazione immediata e temporanea di un piacere a caso non conosceremo i dolci frutti della soddisfazione duratura/sul lungo periodo (siamo a dieta ma cediamo per un dolcetto ogni tanto e poi ci lamentiamo che non oh facciamo proprio fatica a dimagrire eh).