lunedì 9 novembre 2015

#iostoconvale, sempre

dal sito www.ilfattoquotidiano.it
Alla fine è andata come ci si temeva: Valentino Rossi a Valencia è partito ultimo e Jorge Lorenzo, nonostante il suo compagno di scuderia abbia rimontato 20 posizioni, ha vinto il suo (quinto) titolo mondiale.
Detto questo rimarrà comunque il giorno di Rossi e un emblema in più su quanto la vita non sia sempre giusta. E sia chiaro: era SOLO una gara di motociclismo e quindi non bisognerebbe farne una questione esistenziale ma ci ha comunque regalato qualche spunto di riflessione:
  1. si può uscire vincitori (morali) anche da una sconfitta
  2. non tutti sanno vincere in modo onesto
  3. gli invidiosi inquinano il mondo in ogni dove

ma sopratutto...Valentino Rossi ha
accettato la gara. Sapeva benissimo come sarebbe andata a finire e si è presentato lo stesso al via.
Polemicamente ho pensato: perché è stato al loro gioco? Perché non se ne è sbattuto e se ne è stato a casa? 
Valentino Rossi ha mostrato umiltà e Sportività. Ha gareggiato anche se sapeva benissimo che sarebbe stata un'impresa impossibile. Ha combattuto, sorpassato e rimontato anche se sapeva che sarebbe stato inutile. Mi ha insegnato una cosa: nonostante sapesse di non avere speranze ce l'ha messa tutta lo stesso e ha fatto la gara come meglio poteva. Ha rimontato tutti quelli che erano più lenti di lui e dopo aver sbriciolato le sue gomme non ha potuto fare altro che assistere alla ridicola sceneggiata dei tre davanti (che sono stati ripagati, nella loro patria, da un'ondata di fischi).

Lo sport è fatto anche di questo, si scorrettezze, di piccolezze e paradossalmente di poca sportività. Come ha detto Capirossi ieri in diretta: forse sarebbe stato irreale se fosse andato tutto bene a Valentino Rossi, sarebbe stato un sogno.
dal sito www.motorsport.com
A tutti piace perderci nei sogni, desideriamo un happy end anche quando sappiamo benissimo che non sarà possibile perché già ogni giorno ognuno di noi lotta contro piccole ingiustizie che minano il nostro morale, il nostro umore, la nostra speranza.
Sarebbe stato giusto vincesse il nostro numero 46, tutti ci abbiamo sperato e tutti siamo stati incollati davanti alla tv incuranti della ragione che ci diceva non ce la farà mai.
Presentandosi al via, Valentino Rossi ha mostrato però come anche perdere possa essere dignitoso perché quelli che ci fanno sognare in fondo non sono sempre e solo i vincitori ed i fenomeni ma anche quelli che ce la mettono tutta per affrontare una gara persa in partenza. Perché questo è lo Sport: accettare la possibilità della sconfitta e provarci lo stesso.
Cosa che quelli davanti, i bulletti che tante volte abbiamo incontrato sulle nostre strade, i saputelli che tante volte ci hanno mostrato il dito contro, non hanno ancora imparato. Forse lo faranno solo quando scopriranno sulla loro pelle che la vita è tutta una ruota che gira.




4 commenti:

  1. Resta l'amarezza di chi ha sperato che la giustizia avesse la meglio.
    Valentino resta il vincitore morale...ma..da atleta posso dire "e a cosa serve?".

    E' stato un vero peccato questo finale.
    Ha rovinato anche questo sport....alla fine non molto diverso dal calcio.



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    1. più che altro mi chiedo: come farà ad affrontare l'anno prossimo? sarà difficile ripetere le prestazioni di quest'anno e se finisse come tutti quelli che tendono a tirare troppo per il lungo la loro carriera diventerebbe un peccato!

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  2. Valentino ha vinto. Sono gli altri due che hanno perso l'unico valore che bisogna salvaguardare: la dignità.

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    1. Ciao! Pedrosa ci ha provato (anche se aspettare l'ultimo giro e mezzo mi è sembrato assurdo) ma Marquez è stato davvero ridicolo!

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