giovedì 15 dicembre 2011

VACANZE DI NATALE A CORTINA



Consigliato a chi: vuol sorridere per due orette

Può essere Natale senza il “cinepanettone”?
Giornali e tv hanno preso le distanze dalle persone che ancora oggi decidono di passare una sera delle festività a vedere l’ennesima commedia firmata Vanzina/De Sica invece per me è (ancora) un rito famigliare.
Come molti di voi sapranno, adoro andare al cinema. Vedere un film seduta su una poltrona comoda, proiettata su uno schermo enorme, in una sala buia e silenziosa è per me sempre qualcosa di magico. E anche il film peggiore, visto al cinema, è più bello che visto nel televisore di casa.
Trovo noiose le critiche a questo genere di film perché non credo che riescano a scalfire il motivo per cui uno va a vedere queste commedie.
Per me, come per molti, è una sera dell’anno in cui si esce con i propri genitori e gli amici più cari per passare una serata spensierata.
Quest’anno le critiche sono state particolarmente feroci e hanno invitato gli spettatori e riflettere su cosa sceglievano di vedere senza dimenticare il clima di austerità e crisi che ci sta colpendo. Secondo loro questo film è vergognoso perché propone il ritratto di una famiglia borghese che ostenta in ogni sua azione il suo status e la sua ricchezza (unito ad una trama spesso scontata e volgare).
Invece io l’ho trovato simpatico, non volgare e fedele nella ricostruzione di alcuni personaggi-tipo della nostra Italia, della nostra vita.
C’è la moglie che sopporta i tradimenti del marito per il bene della famiglia; il marito che non riesce a rinunciare alle amanti ma che riesce comunque ad amare moglie e figli; la sorella invidiosa della fortuna di sua sorella e la sorella invidiosa della felicità dell’altra; ci sono i vip dei giornali che segretamente tutti sperano di incontrare per strada; c’è il ragazzo meridionale dalla parlata incomprensibile e il fascino irresistibile; c’è lo straniero ricco ed esagerato; il faccendiere padano che lavora anche in vacanza. C’è infine una storia che non sarà ricordata nei secoli ma che per due ora ci fa sorridere dei nostri vizi e inorgoglire delle nostre virtù.
Ammetto però che il finale (e la morale intrinseca) non mi è piaciuto, ovvero: in amore tutti tradiscono e le relazioni sincere sono merce rara.
Spero non sia così anche se poi, riflettendo un attimo, basta girarsi a guardare la propria vita e le proprie conoscenze e si nota che le situazioni proposte in un banale cinepanettone non si discostano poi tanto dalla realtà.
Il voto è un 6 pieno.
Note
Aridatece la Ferilli pre-botulino, ormai ha le guance che sembra una cuginetta di Alvin superstar (un criceto). Peccato perché nel complesso è proprio una bella donna.
Simona Ventura e Signorini = comparse inutili.
Brava la moretta di Katia e Valeria!
Richy Memphis: si sentirà mai parlare senza accento romano?

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