lunedì 21 maggio 2012

La falsa retorica dei falsi amici

Il luogo principe è facebook: vero regno dell'ipocrisia, della falsità e dell'esibizionismo.
Tra i (pochi) amici che ho su fb che ancora emettono segnali di vita (ne ho circa 100 ma di almeno 40 non vedo mai cambi di stato, aggiunta di foto, neanche una di quelle pallosissime richieste di giochi...), ho scorto un aggiornamento.
X ha aggiornato la sua foto del profilo e sotto...una sfilza di commenti sulla pettinatura, sull'abito, addirittura sulla composizione della foto. Commenti talmente entusiastici che mi è venuto un picco glicemico.
Guardavo e: vedevo X vecchio/a come non l'avevo visto/a mai, con un vestito che pensavo fosse uno scherzo, pensavo l'avesse tirato fuori per qualche festa carnevalesca e be...la composizione della foto mi sembrava quantomeno casuale.
Togliendo la mia indole critica e l'effetto adorazione di alcuni dovuto al loro rapporto di familiarità e/o parentela, ne è comunque uscita una sfilza enorme di commenti per una foto che di sosprendente aveva poco.
In quel momento mi sono chiesta: a me quel vestito fa ca**re, posso scriverglielo?
Non voglio andare furoi dal coro, sa come mi vesto, mi conosce, sa che fisicamente, realmente, se mi incontrasse per strada...non riuscirei mai a dire:"oh ma che bel vestito!".
Perchè non scrivere quindi quello che realmente penso?
Perchè i commenti cattivi non si scrivono, è un pò come quando muore qualcuno: non era mai una cattiva persona. Erano tutti simpatici, socievoli, amorevoli e gentili.
Sopravvivono solo gli str***i rompic****.
E' la vita.
Eppure penso: io sono sincera. Tu metti una foto in un posto dove quindi vuoi che la veda anche io. Se no, non mi avresti tra gli amici o mi avresti bloccata. Implicitamente vuoi un riscontro, se no te la stamperesti per casa tua o la infileresti in una bella cornice digitale.
Invece no, mi compari li, ti guardo in quello schermo e penso che se ti scrivessi quello che penso sarei (la solita?) malmostosa.
Perchè è vero che è tuo diritto tagliarti i capelli che sembri il cugino di Frankestein o indossare una giacca che al carnevale di Rio farebbe furore ma almeno...renditene conto! Non dire: grazie, ma davvero?!
Nooo! infatti, non è vero!!! Fai ridere e non c'è niente di male, rimani comunque una persona rispettabile che ha trovato un parrucchiere sadico e ha scambiato il negozio di vestiti di Halloween per una boutique d'alta moda. Capita.
E' capitato a tutti.
Alle medie andavo in giro con una tuta fosforescente verde e sopra una felpa arancione.
Era quasi la mia divisa officiale. Ringrazio davvero tutti quelli che mi dicevano che stavo benissimo. Forse perchè sapevano che anni dopo sarebbe stato bello riderne insieme.
Allora siete furbi voi.
Ogni giorno si impara qualcosa.
Ma ogni giorno ho anche la conferma che certi social network hanno veramente poco a che fare con la vita reale.
ps
a pc mi trattengo ma se mi incontrate nella vita reale, se mi chiedete com'è il vostro vestito...posso dirvi la (mia) verità?

1 commento:

  1. io generalmente cerco di essere sempre sincera quando mi si chiede "come sto??" "ti piace??" quindi se devo dare un commento negativo lo faccio (di più con chi ho confidenza)... Ma se proprio non posso sbilanciarmi sul negativo sto zitta ;) Sinceramente non sono nemmeno una che fa del "Ma come stai bene!" l'esordio di una conversazione... Oh detto ciò vado a vedere nelle mie foto su facebook se ce n'è qualcuna che potrebbe essere soggetta al tuo "implacabile giudizio" hihihh ;)

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