giovedì 29 novembre 2018

La donna dello scrittore


Trama:
In città le sirene suonano costanti, i rastrellamenti quotidiani. Georg si nasconde dove può per sfuggire alla cattura e coglie un'occasione al volo: dopo che lo scrittore Weidel si è suicidato ruba i suoi documenti e si presenta all'ambasciata messicana per avere un visto con cui espatriare solo che nel frattempo incontra Marie e le sue priorità cambiano... 

La storia poteva essere interessante ma
a me non è piaciuta come è stata raccontata: Georg è un immigrato tedesco, forse ebreo, che vive in Francia (dove stanno arrivando i tedeschi pronti a catturarli tutti e a sbatterli nei lager). Scappa in treno e si rifugia in hotel ma viene tradito dalla tipica avida albergatrice che lucra sulle tragedie umane. Georg però è riuscito, per un fortuito scambio di persona (che comunque oggi con internet e foto non sarebbe possibile), a farsi passare per uno scrittore famoso in realtà morto suicida da poco. Con i documenti pronti per il viaggio (in nave!) verso il Messico Franz perde tutto a causa di Marie, la vera moglie di Weidel, a cui trova i biglietti e che lascia partire col nuovo compagno (interessante, ma è scritto in modo ironico, la caratterizzazione della protagonista Marie una donna che non cammina ma corre e che rimpiange di aver abbandonato il marito ma va a letto con un dottore e poi limona con Georg. Eh?!) peccato che la nave affondi a causa di una mina e così Georg perde tutto: soldi e amore. Rimane quindi in Francia a mangiare pizza (sempre pizza) in un bar e ad aspettare la sua bella che è morta ma lui spera comunque di no. OMG.

Permettetemi poi una piccolissima nota legata alla scelta dell'attore protagonista, tale Franz Rogowski che nell'ordineha: un naso da pugile, una cicatrice sul labbro e la zeppola. Ora pensate se una donna  con quelle caratteristiche potrebbe mai trovare posto come attrice protagonista. Ecco, punto.

Un pregio di questo film? La musica finale, qui sotto:

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