venerdì 1 dicembre 2023

Connie impallinata!

La settimana scorsa Connie è stata male e l’ho portata dal veterinario poiché sembrava stesse per soffocarePer capire se avesse ingoiato qualcosa di problematico, le hanno dovuto fare due lastre. Da sveglia. Che per un cane come lei, molto sensibile alla manipolazione, è stato abbastanza problematico (prenderla in braccio, metterla su un tavolo alto, sdraiarla su un lato, farle mantenere la posizione per i secondi necessari allo scatto…).

Mentre la tenevo tranquilla, carezzandola piano e parlandole a voce bassa, sento la dottoressa dietro di me che dice: tutto tranquillo, nessun corpo estraneo ma… lo sapevi che è stata impallinata?

Mi sono girata verso lo schermo e ho visto il corpicino in bianco e nero di Connie, le sue ossa e… dei pallini, una decina, sparsi

per il corpo. E’ stato tremendo: mi veniva da piangere! ne ha uno in bocca, uno sul collo, uno sulla spalla ed altri disseminati fino alla coda.

E’ difficile descrivervi perché quella scoperta mi abbia fatto così male: ormai Connie non ha nessuna ferita aperta, i pallini non sembrano posati su nessun organo vitale eppure è stato doloroso perché ho avuto la conferma che qualcuno di umano le ha fatto male.

In canile non hanno saputo dirci quale fosse la causa della sua zoppia perché ce l’hanno presentata come cane randagio, un cane “senza tracciamento”. Visto la sua diffidenza per le persone io e la Titti avevamo ipotizzato che qualcuno avesse potuto farle del male ma… non volevamo crederci, non riuscivamo a crederci. E così quando il primo ortopedico che l’aveva visitata ci aveva detto che il trauma subito doveva essere stato davvero importante, ipotizzando un incidente con un’automobile, avevamo iniziato a rispondere così alle decine di persone che ci facevano domande vedendola camminare: è stata investita.

Le lastre però hanno fatto crollare quell’ipotesi e soprattutto mi hanno fatto scoppiare il cuore: quanto dolore ha dovuto sopportare questa cagnolina? Quanta forza ha per essere riuscita a sopravvivere?

I primi tempi che le davo i bacini sul muso Connie raggrinziva la bocca facendo una sorta di ringhio senza emettere un suono. Ora si struscia quando le faccio le coccole e nasconde il naso sotto la mia ascella.

I primi mesi stava a tre metri, l’intera lunghezza del guinzaglio, dalle persone che incontravo. Ora si avvicina ai conoscenti festosa e punta il suo nasone addosso a loro.

Con i primi ospiti si nascondeva sotto il tavolo, ora corre alla porta saltellando .

Quei pallini dentro di lei non sono sfere di metallo cadute dal cielo ma il frutto di uno sparo: qualcuno ha sparato al mio cane e forse l’ha resa anche zoppa ed è qualcosa di estremamente doloroso.

Volevo condividervi le lastre ma ho compreso che sarebbe stato solo una spettacolarizzazione, una “curiosità”, una “speculazione” forse qualcosa che ve l’avrebbe fatta guardare con altri occhi.

Invece Connie merita di più perché lei non è solo la sua zoppia e neanche solo i suoi pallini, è un cane che non merita la pena di nessuno perché, nonostante tutto, è ancora capace di godersi la vita. E di dare una possibilità alle persone.

Connie è una grande e voglio che voi la vediate così: un concentrato super morbido di furbizia che corre come una lepre, mangia come un toro e dorme come un ghiro. Lunga vita a te Konoba Dogo del mio 💓.



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