mercoledì 20 novembre 2013

Max (Pezzali): vent'anni son volati via in un attimo

dal sito www.enneadeviaggi.it
Ieri sera sono andata al concerto di Max Pezzali che ormai è difficile riconoscere in quel fisico magro e in quel viso scavato. Qualcuno ne conosce per caso i motivi? Dieta drastica? Pene d'amore? Droga?

Sul palco però la voce esce bene, come si sente nei dischi, quel timbro particolare che la posizione scelta all'interno del forum non ha valorizzato al meglio (eravamo a sinistra del palco e si sentiva più la musica che la voce).
Forum gremito per questa prima serata diventata seconda a causa delle grandi richieste per assistere ai concerti "celebrativi" dei primi venti anni di carriera dell'amico sfigato o inadeguato di tutti noi.
Si perchè uno ha voglia di dire quanto fosse disperato Masini ma pochi riflettono sui testi del giovane Pezzali che se ha mai messo un tocco di autobiografico nelle sue canzoni...da ragazzino doveva essere davvero impedito con le ragazze! Legato agli amici ed improvvisamente nostalgico anche se in fondo malinconico lo è sempre stato. Guardate qui sotto il video di una delle sue canzoni più belle: Con un deca (versione 2.0) feat Club Dogo

Ad un certo punto, tra una canzone e l'altra, ci spiega che diventare padre l'ha messo di fronte al problema di spiegare al figlio perchè
quando canta dice le parolacce. Lui che rispetto ai rappers contemporanei sputa saponette!
Camminata da "gino", cappellino a coprire una testa senza più un capello, crea un rapido momento riflessione chiedendo agli spettatori un pò di attenzione per scoprire ed aiutare chi soffre della malattia di kawasaki (di cui ha sofferto il figlioletto). Riprende poi subito senza calcare troppo il momento drammatico e divide il palco col giovane Emis Killa per un pezzo insieme di circa 30 secondi che bastano comunque alle ragazzine più vicine per andare in visibilio.
Il pubblico è giovane e intendo tanti ventenni che nel '93 erano appena nati e non hanno avuto il piacere di vederlo in video cult per amanti di programmi come meteore. Lui e Repetto hanno dato vita ad alcuni video entrati nella "storia" della musica per l'assurdità delle scene create. Uno su tutti nord sud ovest est, qui sotto:

Guardi Max e ti senti improvvisamente cresciuto, più fisicamente che a livello di anima. Infatti ti commuovi  in molti suoi testi, quando parla di serate con gli amici a zonzo per la città o semplicemente di Amici, quella strana parola che ora sembra sfilacciarsi anno dopo anno verso qualcosa di sempre più virtuale e di meno fisico. Chi era lì eri sera ha avuto una botta di nostalgia per la sua adolescenza, per quegli anni che inevitabilmente a volte ci sembrano migliori di quelli di adesso quantomeno perché erano stra-pieni di nostri sogni.
Il culmine lo si raggiunge con Come mai, l'Albachiara di Max.

Il forum quasi viene giù per il singolo che l'ha reso famoso tra tutti noi. Per me è una canzone speciale perché è la prima canzone che ho imparato a memoria. Ero in quinta elementare e cantavo a squarciagola una canzone d'amore di un ragazzo che credeva non si sarebbe innamorato mai e un giorno ha incontrato una lei che gli ha sconvolto la vita a tal punto da farlo stare su notti intere a scrivere, canzoni o lettere d'amore. Chi non si rivede in una cosa così?
Un altro momento chiave è stato l'ingresso di quell'oggetto misterioso di Mauro Repetto, che con Max aveva formato il gruppo 883 e che negli anni si era perso entrando quasi nel mito. Lo ritroviamo sul palco, con la panciotta da quarantenne accasato, il capello con qualche boccolo e la solita andatura incredibile. Nel senso che non ci si capacita che si muova davvero, spontaneamente, così. Il pubblico è in delirio, le storie batticuore piacciono a tutti e due amici che si ritrovano sul palco per festeggiare i vent'anni di carriera di uno sono sempre una bella cosa in cui credere.
Repetto va via come è venuto e sul finale il grande botto con la canzone simbolo del Max di oggi, quella che fa piangere gli over 30 e che canta con il suo opposto J Ax: Sempre noi.

Ma sopratutto un pezzo che mi sembra una poesia:

Un battito, vent'anni son volati via in un attimo: ricordi ed emozioni
che riaffiorano, però sempre memorie poi rimangono... dormono, dormono.

E non c'è niente da rinnegare, ciò che è stato è stato, è tutto giusto così!
Però adesso bisogna andare, che di strada ce n'è ancora
.
Vent'anni son volati via in un attimo ma il ragazzo inadeguato della musica (e che c'è in noi) è sempre li: forse invecchiato ma sempre presente in un angolo del nostro cuore. Grande Max, davvero uno di noi!


















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