mercoledì 11 dicembre 2013

Philomena

Bellissimo!

Miglior film dell'anno!

Potrei finire così la mia recensione e darvi solo un consiglio: andatelo a vedere.
Ma logicamente voglio dirvi di più, voglio dirvi perchè.
Prima di tutto "parlo" con coloro che senza leggere qui avevano già "preventivato" di andare a vedere questo film: Judy Dench è una garanzia, avrei desiderato sentirlo in inglese ma già la sua mimica è stata stupefacente. Poi Irlanda, luogo in cui è ambientato ed infine...trama:
Philomena è una donna di quasi settant'anni che ogni giorno pensa all'evento che le ha cambiato per sempre la vita: la nascita di suo figlio Anthony. Aveva solo 14 anni quando rimase incinta e fu ripudiata dal padre per questo, abbandonata dalle suore insieme al suo bimbo in procinto di nascere. Una sola ora al giorno per vederlo una volta nato e sette giorni su sette in lavanderia a spaccarsi la schiena fino al giorno in cui dalla finestra vede arrivare...
la grande auto che le porta via il suo bambino. Solo dopo cinquanta lunghi anni trova il coraggio di parlarne con sua figlia che contatta Martin, un giornalista particolare che si appassiona al suo caso e cerca di aiutare la donna a ritrovare suo figlio. Insieme i due affronteranno numerosi viaggi che porteranno a galla una storia brutta della Chiesa. Ispirato a fatti realmente accaduti.

Non avete mai sentito parlare di Philomena? Vi sembra una storia triste, vecchia, noiosa?
Leggete qui e...c'è tempo per tutti per ricredersi ;-)

Trama:
Philomena a 14 anni scopre il sesso insieme ad un ragazzino al Luna Park. La giovanile relazione lascia in grembo alla ragazzina un figlio inaspettato. Il padre la ripudia ed abbandona dalle suore che la accolgono in un modo particolare: per loro il dolore è espiazione dei peccati e quando il bimbo è in posizione podalica lasciano che sia il Signore a decidere il loro destino senza aiutare la giovane neanche con un antidolorifico. Philomena passerà i prossimi 4 anni in convento, intenta a lavorare nella lavanderia sette giorni su sette con solo un'ora al giorno per vedere il figlio Anthony. Un giorno però la ragazzina vede dalla finestra la macchinona che significava un figlio dato in adozione a sconosciuti e...tocca al suo Anthony! A nulla valgono le sue grida ed opposizioni, sarà l'ultima volta che vedrà il figlio dal vivo. Cinquant'anni dopo, in preda allo sconforto, racconta a sua figlia la storia di Anthony che aveva tenuto nascosta (per il senso di colpa instillatole dalle subdole suore) per addirittura cinquanta anni! La figlia allora contatta Martin, un giornalista che si appassiona al suo caso e con cui proveranno a trovare il figlio strappatole così tanto tempo prima. Dall'Inghilterra passano alla Scozia per parlare con le nuove suore del convento irlandese presso cui aveva vissuto Philomena senza però ricevere alcun aiuto perchè le sorelle raccontano che tutti i documenti sono andati distrutti durante il grande incendio...ripartono così alla volta degli Usa perchè negli anni '50 molti ricchi americani andavano in Irlanda per...comprare figli che non potevano avere biologicamente! Anthony è uno di loro e presto Martin riesce a scoprire la tremenda verità ovvero che Anthony ha avuto un'ottima carriera ma...è morto 8 anni prima del loro arrivo! Philomena, accarezzato un sogno, si ritrova a piangere un figlio che le sembrava di aver ritrovato. La donna desidera solo un'ultima cosa: andare a salutarlo sulla sua tomba ma Pete, il compagno del figlio, le comunica che il corpo è...in Irlanda! Nel convento dove era nato! Perchè il suo sogno, prima di morire di Aids, era quello di rivedere il suo paese natale e di conoscere la sua vera madre! Finisce così quindi, con Martin e Philomena che ritornano da dove erano partiti e la tomba di Anthony/Michael era lì nel giardino, più vicina di quanto avessero mai potuto immaginare. Martin va su tutte le furie e mette quasi al muro suor Hildegarda che era a conoscenza del fatto e che si giustifica semplicemente dicendo che Anthony era il figlio di una peccatrice e non era destino si incontrassero. Philomena? La perdona, incredibilmente. Però poi firma la liberatoria a Martin per il suo articolo e per far sapere a tutti la tremenda verità dietro il ricovero delle puerpere in quel losco convento irlandese.

Anche a scrivere la trama mi vengono i brividi. Il film è tratto dal libro: The lost child of Philomena Lee di Martin SixSmith ed è stato veramente toccante. 
Prima di tutto risalta la forza e l'amore di una madre, immediatamente dopo l'ottusità e cattiveria di certa parte del clero o del gruppo dei religiosi. 
Le lacrime potrebbero abbondare però...ne vale la pena, secondo me.
















1 commento:

  1. Uno dei film più belli che ho visto in questi ultimi anni.
    Erano davvero anni che non mi ritrovavo a piangere anche fuori dal cinema.
    Una storia commovente e non ci si crede che possano esistere davvero certe malvagità da una certa categoria di persone.

    Lo consiglio sicuramente.

    Non pensate che sia un film da "coltello in pancia" .. ci sono anche parti dove si sorride.

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