lunedì 29 febbraio 2016

Suite francese - di Irène Némirovsky

dal sito www.adelphi.it
1941

Irène Némirovsly: 1903 - 1942


Trama:
Giugno 1940: la Francia entra in guerra e Parigi si spopola. Le persone scappano dalla città e dai possibili attacchi militari sfollando nelle campagne. Sciami di auto cariche di famiglie e beni primari intasano le strade, le ferrovie
vengono chiuse per la troppa affluenza e spesso rimangono solo i piedi per provare a scappare dalla città. I negozi alimentari vengono svuotati, i ristoranti vengono presi d'assalto e sembrano non esistere più regole e morale ma solo il "si salvi chi può".
Nella seconda parte del libro viene descritta l'occupazione, i militari tedeschi che prendono possesso del territorio e delle case dei vinti. Vincitori e vinti faticano a convivere ma in qualche modo tutti... devono andare avanti. 

Mie considerazioni:
Non conoscevo questa autrice e quando ho comprato questo libro speravo ci fosse una nota su di lei all'inizio. L'ho trovata sollo alla fine, una postfazione che mi ha tolto il fiato. Questa donna non solo ha scritto della Guerra, durante la Guerra ma...è morta in Guerra, per la Guerra.
Leggere queste pagine è stato pesante, mi ha trasportato in un'epoca vicina a noi che troppo spesso tendiamo a dimenticare e sminuire. E' stato come avere tra le dita una sorta di diario di una persona che ha scelto di non scappare (nonostante tutti cercassero di farlo) e di trasmetterci una vivida testimonianza di una terribile costante umana: la guerra e le vili qualità a lei collegate.
Riporto una parte: "La gente è davvero strana. Per anni tutti si sono sentiti ripetere: la guerra totale, la guerra totale...". Avrebbero dovuto aspettarsela, invece no! Subito il panico, il caos, la fuga, e perché poi?".
Una frase così attuale da mettermi i brividi.
Le descrizioni sono coinvolgenti, sembra di respirare la polvere sollevata dalle auto in fuga, si prova la paura delle vittime di azioni ingiuste, si sente la vergogna di bussare alle case di sconosciuti, si subisce lo sconforto di una porta chiusa in faccia. Inoltre le parole scelte per la traduzione sono un piacere, accostamenti notevoli.
La prima parte del libro, temporale di giugno, racconta dello scoppio della guerra, del panico della popolazione, della chiamata alle armi di tutti i giovani, dello svuotamento delle città, degli spostamenti improvvisati e faticosi, della mancanza di beni primari, della poca chiarezza della reale situazione del paese, della confusione e della paura che assume molteplici forme.
Nella seconda parte, dolce, il nemico (i tedeschi) si è stabilito in Francia. Appendono ovunque cartelli con divieti, requisiscono automobili, cavalli e...occupano le case. La situazione è paradossale: i vinti devono ospitare i vincitori e si stabilisce una strana convivenza che non rende felice nessuno.


Citazioni:

  • non è che i poveri fossero più impauriti dei ricchi o più attaccati alla vita, ma avevano, più di loro, la tendenza a vivere in gruppo, avevano bisogno gli uni degli altri e di sostenersi a vicenda, di piangere o di ridere insieme.

  • non hai ancora capito che tutti se ne fregano di tutti?

  • "Ma allora, cos'è che ti conforta?"


"La certezza della mia libertà interiore," disse lui dopo aver riflettuto "questo bene prezioso, inalterabile, e che dipende solo da me perdere o conservare. La convinzione che le passioni spinte al parossismo come capita ora finiscono poi per placarsi. Che tutto ciò che ha un inizio avrà una fine. In poche parole, che le catastrofi passano e che bisogna cercare di non andarsene prima di loro, ecco tutto. Perciò, prima di tutto vivere: Primum vivere. Giorno per giorno. Resistere, attendere, sperare".

  • la buona educazione serve appunto a correggere le reazioni istintive della natura umana

  • si giudicano gli altri solo in base al proprio cuore

  • Nel bagliore di un incendio, i lineamenti più dolci assumono un'aria diabolica che attrae e spaventa

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