martedì 14 maggio 2013

gara 5 finale scudetto pallavolo maschile serie A1: Trento - Piacenza = 3 - 2

25-23, 21-25, 25-22, 19-25, 15-12
Colpita dalla maledizione delle dita rotte, a farne le spese era stata Trento: Raphael fuori uso. Al suo posto, titolare nella gara decisiva, quel Giacomo Sintini che solo un anno fa lottava contro il cancro.
A volte la vita regala davvero storie col lieto fine. Piacenza ha provato fino alla fine a scrivere la sua ma...si è fermata ad un passo dal sogno.
Privati del loro palleggio titolare, i trentini sono scesi in campo concentrati e molto disponibili verso Sintini. La sua presenza in campo era veramente in armonia col resto del gruppo. Scrivo questo perchè di solito il secondo alzatore, nelle squadre di ogni categoria, gioca davvero poco e quando entra paga la mancanza di feeling data dalle esperienze in campo. Eppure l'Itas girava a meraviglia e Il primo set lo fa suo; ma Piacenza c'è anzi, guidata da un De Cecco molto positivo, si rifà subito sotto vincendo il set successivo. La gara si accende ma rimane in
sostanziale parità. A tratti sembra lentissima e ad accenderla per bene ci si mette l'allenatore dei padroni di casa che, dopo una chiama dubbia, fa una scenata bruttissima andando nella parte di campo di Piacenza a gridare in faccia ad un loro dirigente. Espulsione ridicola per tutti e due. Perchè ridicola? Perchè Stoitchev esce dal campo ma si piazza...dietro la sua panchina! Ma se era stato espulso? Mmm come non mi piacciono i furbi...oltretutto continuava a camminare davanti al pubblico che, a differenza sua, aveva pagato un biglietto.
Insomma si arriva al tie break. Il primo punto lo fa Trento e per la regola del primo punto sembra avere la vittoria in mano. Invece, nonostante un vantaggio di 5-1...si fa riprendere ed ora si che la tensione è alle stelle. Gli scambi sono infuocati da entrambe le parti e nessuna delle due squadre riesce a fare un break decisivo. Sul 12 pari però avviene la svolta: Juantorena in battuta mette in difficoltà la seconda linea di Piacenza e De Cecco fa il resto alzando due palle di fila ingiocabili. Trento ricostruisce facile e va doppiamente in vantaggio, preludio di una gara in cui ha vinto chi ha tenuto la concentrazione più alta fino alla fine. Trento.

Trento:
Kazinsky ha fatto una signora partita. Magari non fa lo schiaccione da urlo ma mette giù palle importantissime. Da ogni dove.
Juantorena: non ai livelli massimi ma sempre un fiore di giocatore. Esulta poco. Chissà se anche a lui i compagni hanno mai rotto i co*****i per questo :-)
Stokr: detto anche robocop, ogni volta che si muove ci si chiede come faccia a spostare tutti quei muscoli. La tecnica magari non è sopraffina ma rimane una sicurezza.
Durjc: inizia bene poi si perde qualche muro ed esce nel momento decisivo della gara.
Birarelli: ha schiacciato? Se si non me ne sono accorta. La sua faccia mi ispira antipatia a pelle ma a rete è una iena e non perde un pallone. Verso fine gara abbraccia a lungo ogni compagno, can che abbaia non morde.
Liberi: nulla di memorabile.
Sintini: gioca inaspettatamente una finale e non da mai l'impressione di aver paura. Il gioco è spesso prevedibile ma non commette errori e anzi alla fine riesce a far girare bene tutti.
Burgsthaler: terzo centro che diventa titolare dal quarto set in poi e..spara dei muri decisivi oltre a qualche attacco punto. Cosa chiedere di più? Il suo numero dopotutto è una garanzia :-) (17)

Piacenza:
Papi: quando fa delle belle cose si rimane a bocca aperta ma...è l'unico giocatore che in queste gare playoff ha anche rischiato di fare paste, per ben due volte, lisciando malamente la palla. In ricezione soffre particolarmente e questa finale credo sia comunque un bel premio alla sua carriera.
Zlatanov: il fenomeno di gara 4 è sparito. Trascina ancora la squadra ma ripetere la gara precedente sarebbe stato impossibile. Traballa ancora in rice e al servizio non fa punto. Rimane comunque uno degli attaccanti più pericolosi dei suoi.
Holt: il mistero. A me questo centrale non piace. Fa pochi muri e al servizio è irritante: sbaglia ancora troppi palloni. Calcolando che attacca si e no 10 palle a partita davvero non capisco la sua presenza in campo. Avrei dato più spazio a Tencati.
Simon: temutissimo, amatissimo, particolarissimo. Quando si piazza davanti a Stoitchev per dirgli di andarsene fa paura, è davvero enorme. Quando schiaccia è un patrimonio e finalmente prende anche qualche muro. Piacenza paga il fatto di non esser riuscita a servirlo di più.
De Cecco: nei primi set non sembra lui, smista tutti che è una meraviglia. Poi cala e nel quinto set, insieme a Papi, è la zavorra che affossa Piacenza.
Marra: nulla di memorabile.
Fei: inizia, come al solito, bene. Il timore di tutti è che poi si spenga, come spesso capita. Nei set centrali è in difficoltà ma alla fine è l'unico che prova a tenere a galla la sua squadra sia in battuta che in attacco.

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