giovedì 26 marzo 2015

La terza menzogna di Agota Kristof

immagine dal sito
www.lalibraiavirtuale.com
Titolo originale Le Troisième Mensonge

1991

112 pagine

Facente parte della Trilogia di K.



Trama:
Dopo quarant'anni Claus torna nella città di K. con un visto mensile per gli stranieri per cercare Lucas, il suo gemello. Al quarto tentativo di rinnovo viene respinto e dopo una rissa in un'osteria, arrestato. Quando i poliziotti entrano nell'appartamento dove viveva, trovano il grande quaderno che secondo Claus è la prova dell'esistenza di Lucas mentre per gli agenti la prova della
sua malattia mentale. Viene così fatto rimpatriare dalla sua ambasciata. Un poliziotto lo riaccompagna nella piccola città ormai completamente diversa e Claus chiede di poter visitare la casa del poeta Klaus Lucas, suo fratello. Ma a tutti sembra solo la menzogna di una mente malata. Invece forse l'unica verità di una vita fatta di bugie per provare a sopravvivere.

Mie considerazioni:
Totalmente diverso dai due libri precedenti, questo sembra l'autobiografia di Claus: il gemello che aveva passato la frontiera. O forse no?
Il filo da seguire è più complicato dei capitoli precedenti e si scopre che tutto ciò che si era letto prima era...una bugia! Si fatica a capire quindi cosa fosse reale dei primi due libri, ci sono continui flashbacks che fanno luce a poco a poco sui fatti della vita dei gemelli e mentre si perdono alcune certezze se ne stabiliscono di nuove, se possibile ancora più inquietanti.
L'ho letto in un giorno e mezzo, mi ha totalmente attirata nel suo vortice di azioni e controazioni, di verità e di misteri, di cattiverie e di sorprese.
Questi libri sono la dimostrazione che per scrivere bei romanzi non sia necessaria la quantità di pagine riempite ma la qualità!
Certo non è una trilogia sulla felicità ma all'interno contiene qualcosa di molto più profondo: la difficoltà della vita.
Tre dei libri più belli letti nella mia vita. Il primo spiazzante, il secondo romanzato, il terzo (da) rompicapo.









Trama completa - spoiler (come l'ho interpretata io):
Dopo quarant'anni passati al di là della frontiera Claus sente di stare per morire e decidere di tornare nella città di K. dov'era rimasto suo fratello Lucas.
Claus passa molti giorni in hotel ed ogni mese rinnova il suo visto per stranieri fino a quando, la quarta volta, non glielo rinnovano più. Decide comunque di rimanere nella piccola città, ora rimessa a nuova vita, per cercare il suo gemello.
Una sera in osteria litiga e fa a botte con un conoscente e viene arrestato dalla polizia che lo fa rimpatriare dalla sua ambasciata. Una volta in galera, Claus, preso per pazzo, dice di prendere i quaderni lasciati nel suo appartamento a dimostrazione del fatto che lui abbia davvero un gemello ma quello che gli agenti trovano è si un quaderno ma...scritto con la sua grafia. Credono quindi di trovarsi davanti ad una persona con problemi psichici. L'ultimo desiderio di Claus è quello di conoscere il poeta Klaus Lucas che lui crede suo fratello perchè oltre ad aver scelto i loro nomi di battesimo...vive nella casa dove nacquero!
Quando Claus va a trovarlo, su appuntamento, KlausLucas ha sedato la madre e accolto Claus nel suo studio. Qui si rifiuta categoricamente di riconoscere che l'uomo magro ed emaciato che ha davanti sia suo fratello e lo lascia andare via, trattenendo solamente il grande quaderno che si era portato dietro.
Una volta che Claus esce di casa, KLucas sa benissimo in cuor suo di aver rivisto il suo gemello ma decide che non lo ammetterà mai per non scioccare maggiormente la madre che già per colpa sua gli ha rovinato la vita.
Eh si perchè anche se Claus viene creduto pazzo da tutti in realtà loro sono veramente parenti ma la realtà è così triste da rivivere, raccontare e sopratutto da affrontare che Lucas non ne ha più le forze (ed il coraggio).
La realtà infatti fu che poco prima dello scoppio della guerra il padre dei gemelli comunicò alla moglie di voler andare a vivere con l'amante, incinta di una bambina. La moglie, folle di gelosia, gli sparò una serie di pallottole che lo uccisero ed una vagante colpì nella schiena Lucas. La donna fu ricoverata in un ospedale psichiatrico, Claus venne adottato da Antonia - l'amante del padre - e Lucas venne portato in un centro riabilitativo. Durante la guerra però il centro venne colpito dalle bombe e il bambino, non essendoci parenti in grado di occuparsene, venne affidato ad una donna cattiva in fondo al paese. Solo al mondo, Lucas sfruttò la voglia di oltrepassare la frontiera di un forestiero per passarla anche lui. Dopo che l'uomo era passato su una mina! Al di là del confine venne preso in custodia da un agente e disse tre menzogne che ne avrebbero segnato la vita: che l'uomo morto era suo padre, che aveva 18 anni (invece ne aveva 15) e che si chiamava Claus.
Dall'altra parte della frontiera, la madre dei gemelli tornò a casa dell'ospedale da Claus rimpiangendo tutta la vita di aver ferito il figlio Lucas, innalzato e idolatrato a spese del figlio superstite. I due cercarono Lucas a lungo ma la guerra aveva distrutto l'ospedale ed i registri, condannandoli ad una vita senza speranze di ritrovare lui e la pace.
KLucas rinnegò il fratello anche la seconda volta che gli si presentò alla porta e pochi giorni dopo ricevette la notizia più "attesa": il fratello, finalmente e davvero, era morto. Suicida sotto un treno.


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