mercoledì 2 gennaio 2019

Una passione che ritorna

Tra i miei ricordi pallavolistici più belli non c'è una particolare azione o partita ma uno spogliatoio della palestra Natta di Milano.
La Chia, la Giuly, la Francy, la Vale ed io

Ci sono io con dei pantaloncini orribili e la maglietta infilata dentro e
ci sono continue urla, spinte e risate.
Ci sono la Francy, la Teddy, la Chiara, la Moni, la Vale, la Giuly e manca almeno mezz'ora all'inizio dell'allenamento. Noi siamo li, scappate dai compiti, dai genitori e dalle insicurezze, in uno spazio solo nostro: pieno di entusiasmo e di divertimento. 

Questo ricordo è cristallizzato insieme ai loro volti, persone che non vedo più da anni ma che se mi capita di incontrare... amo come quel giorno li.

Nessuna compagna è mai stata più come la Francy, la Chiara, la Teddy o la Moni. Nessuna squadra è mai stata più come la mia prima squadra: la mia under14. E pensate che eravamo pure l'under14 B! E la B stava proprio per serie B, quelle scarse. Mica come oggi che per non far rimanere male le bambine dividono le squadre per colori! Cioè le prendono per il c***! Ti chiamo squadra gialla (e ci metto le "fighe") e a voi chiamo squadra verde ma uè! siamo tutti uguali eh!
Va be a parte l'assurdità a cui si è arrivati oggi e nonostante la classificazione secondaria assegnataci allora, noi vivevamo bene lo stesso. Ci allenavamo lo stesso e giocavamo lo stesso. E sinceramente penso che qualcuna fosse anche sollevata di non aver pressioni di vittoria a tredici anni... dopotutto eravamo quelle scarse, no?

La Francy & co erano si compagne di squadra ma erano anche amiche. Sarà stato che eravamo ancora bambine ma con loro non ho mai vissuto invidie o stronzaggini. Io ero la più forte e le mie compagne erano contente di avermi lì insieme a loro. Pensate che invece, nell'ultima stagione giocata a trentatre anni suonati, quando l'allenatrice ha indicato me e la Titti come due giocatrici di valore aggiunto le altre compagne... si sono offese!!!

Quindi si, quella dei tredici anni è la mia squadra del cuore e nessuna squadra successiva si è avvicinata a quel sentimento vissuto nel lontano 1997/98.

Eppure ho ritrovato quella stessa passione allenando la mia under13 di quest'anno. Dopo vent'anni sono arrivata in palestra e ho trovato le mie ragazzine che già giocavano (anche mezz'ora prima dell'inizio dell'allenamento). Le ho viste ridere, le ho viste prendersi in giro e correre urlando per la palestra come pazze. Le ho viste passare dal pianto al sorriso nel giro di un minuto, le ho viste portarsi un orso di peluche in panchina e le ho viste venire in palestra anche di sabato mattina. In un giorno di festa!

Oltre all'under 13 alleno anche una squadra di pallavolo di under 21 e sono davvero due mondi diversi.
Ogni giorno che alleno mi assillo con la stessa domanda: cosa succede dopo i tredici anni? Cosa trasforma le persone? Perché si peggiora quando si diventa "grandi"?
 
Gli ultimi anni della mia pallavolo giocata durante il riscaldamento si rivolgeva la parola solo alla persona che ci era vicina. Si arrivava agli allenamenti cinque minuti prima e appena finito si fuggiva letteralmente dalla palestra. La gente usciva a mangiare di nascosto per non farlo sapere alle compagne. Giuro!

Avevo perso entusiasmo verso questo sport, la pallavolo, che mi è costata tanti sacrifici e dolori (fisici e di animo). Ho passato due anni lontano da palestre e da palloni e non guardavo neanche più le partite in tv; poi quest'anno ho visto una delle mie ragazzine gioire per il punto di una compagna e mi sono commossa. Accidenti queste mocciose mi fanno commuovere spesso (ma non dovranno saperlo, giammai!). E sono qui a raccontarvi di come una vera Passione forse non si spegne mai; magari rimane sopita e a volte crediamo anche di essercela dimenticata invece poi torna forte come prima e ti colpisce e ti stordisce strappandosi un sorriso con le lacrime agli occhi perché quando la vedi ti rendi conto che il tempo cambia le cose ma non le cancella e pensare che qualcuno possa vivere i tuoi stessi sentimenti grazie ad uno sport è emozionante.

Vorrei che le mie ragazzine conservassero questa educazione, questo volersi bene e chiamarsi amiche, questa gentilezza, questa solidarietà e questa voglia di giocare il più a lungo possibile. 

E' quasi una "missione" :-)

Intanto non posso che ringraziarle perché la loro Felicità ha riportato allegria ed entusiasmo anche a me.

Vi saluto con un aforisma tratto da "Il piccolo Principe":
Tutti i grandi sono stati bambini una volta. (Ma pochi di essi se ne ricordano).
(Antoine de Saint-Exupéry)

E questo:

Dobbiamo imparare dai bambini.
Amano senza dubitare.
Abbracciano senza avvisare.
Ridono senza pensarci.
Scrivono cose colorate sulle pareti.
Credono ad almeno 10 sogni impossibili.
Non arrivano al cassetto più alto, ma toccano il cielo con la punta delle dita.
E quando vengono affidati al sonno è come se il mondo avesse perso un po’ del suo splendore.
(Fabrizio Caramagna)



6 commenti:

  1. Da mamma di una delle tue ragazzine under 13..ti posso solo dire che state facendo una lavoro stupendo e che tutta questa passione che vi scorre dentro la state trasmettendo a loro!!! TUTTA MA PROPRIO TUTTA!!! GRAZIE!

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    1. grazie
      ps
      penso sempre che dietro dei figli educati e sereni ci siano sempre dei bravi genitori e voi devo ammettere che siete proprio un bel gruppo!

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  2. Michi che belle parole, fai commuovere anche me...in questo pezzo hai descritto quello che speravo in questi anni mia figlia trovasse nel gioco di squadra e che ancora non avevo visto...finalmente tanto entusiasmo, spirito di squadra, tanta fatica ma anche tanto divertimento. tutto per merito vostro.
    Siete fantastiche!
    mari, alias malena, alias mario

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    1. Ciao Mari, Malena, Mario una donna un mito!
      grazie delle belle parole io spero solo davvero che le bimbe si divertano perché alla fine... è un gioco! Che richiede tanti sacrifici ed impegno certo, ma se fatto con allegria secondo me è meglio!

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