venerdì 30 ottobre 2020

Cosa fare con i bambini a casa da scuola (o quando ci si sente ansiosi)?

"Nelle città c'è poco da osservare, e le persone di solito sono troppo distratte per vedere quello che c'è. La vita è composta da persone ed animali che non vorremmo vedere. Vivere nelle città, così, è un continuo esercizio di non vedere. Evitiamo di vedere lo sporco, la pattumiera, i rifiuti, gli escrementi dei cani, i graffiti, gli edifici logori e fatiscenti, le facce arrabbiate della folla, le facce tristi delle persone sporche che elemosinano per strada, le abbaglianti vetrine di prodotti che non vogliamo. Noi quindi non solo evitiamo lo sguardo sulla città, ma tentiamo anche di ignorare gli odori, i rumori del traffico e delle persone che parlano, tutti i movimenti". 

Vi ci ritrovate?

Questo paragrafo l'ho scoperto nel sesto capitolo del libro "between pets and people" intitolato "osservando la vita". 

L'autore era partito dall'analisi di alcuni esperimenti che avevano dimostrato come la visione di paesaggi naturali o di animali potesse indurre nelle persone un evidente stato di rilassamento e non solo, perfino meno percezione del dolore ed anche aiuto effettivo nei soggetti con disagi mentali. Eppure, diceva, l'uomo ha perso l'abitudine di guardare attentamente ciò che lo circonda. Come mai?

Troppi stimoli non richiesti creano stati ansiosi che ci hanno portato a cercare soluzioni per provare ad isolarci, come ad esempio l'uso massiccio di cuffie e auricolari.

Ma il pensiero più interessante di Beck & Katcher è questo secondo me: "L'abilità di vedere il mondo intorno a noi non è persa nelle città, perché in realtà non viene mai realmente insegnata". 

E questo cosa significa?

Gli autori di "Between pets and people" puntano il dito sulla scuola che

non insegna agli alunni a guardare il mondo e la vita intorno a loro ed in cui il successo è basato solamente sull'abilità di riconoscere parole e numeri. Tutto ciò che viene insegnato (o principalmente insegnato) è astratto e capita che gli studenti arrivino a studiare com'è fatto il DNA ma non sappiano riconoscere quali alberi hanno in giardino o come e quando si sviluppa un germoglio.

immagine dal sito https://www.vectorstock.com/royalty-free-vector/butterfly-life-cycle-infographics-vector-22483009


Il consiglio degli autori, che condivido con voi oggi (alla luce soprattutto dei recenti avvenimenti legati alla pandemia che ha condizionato le nostre vite da ormai otto mesi) è di provare a fare qualcosa che la scuola non riesce più a fare: invitare i vostri figli e nipoti a guardare la vita che scorre intorno a loro, che sia il tragitto di una formica, il movimento di una foglia o il comportamento del proprio animale domestico

E mi viene in mente il mitico Durrell col suo libro "La mia famiglia ed altri animali"! ne hanno fatto anche una serie tv molto carina: I Durrells.

Questo concentrarsi sulla visione della biologia vivente intorno a noi non stimola solamente la curiosità ma ha la capacità di indurre uno stato di pace e di profondo rilassamento. E' stato dimostrato che la vista di animali o paesaggi naturali riduce efficacemente i sintomi dell'iperattività dei bambini e li aiuta a concentrarsi e ad imparare!

A me sembrava un'idea carina e voi cosa ne pensate? Fatemi sapere!



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