martedì 27 novembre 2012

La nuova vita calcistica di Del Piero

Sulla Gazzetta dello Sport di oggi a pagina 12 c'era un trafiletto che mi ha riempita di malinconia. Nella pagina dedicata alla Juventus hanno infilato una mini colonnina di 20 righe che parlava dell'appello del famoso Pinturicchio ormai oltreoceano che giunge alle nostre orecchie flebile flebile.
Del Piero si rivolge ai tifosi: "dateci una mano. Ci serve una scintilla".
L'ex capitano juventino ha cambiato squadra, Paese e vita per ritrovarsi a 9000km di distanza da casa ULTIMO in classifica nel campionato australiano - notoriamente famoso per il suo scarso livello.
Ora io mi chiedo: ma cosa è venuto in mente a Del Piero quando ha scelto il Sidney fc?
Vero è che il livello è talmente basso che se imbroccano qualche gara magari lui ed i suoi compagni si ritrovano ben presto tra i primi ma...che tristezza, no?
Sportivamente parlando è stato un esempio, un campione che si è dimostrato anche un signore dopo il trattamento subito nel suo ultimo anno bianconero. Poi: l'agonismo scompare di colpo e cambia continente per continuare a giocare?
Sicuramente una nuova sfida che però io non vedo come sportiva ma di vita. Forse nella sua esistenza ha fatto poche vacanze e ha deciso di andare in uno dei posti più lontani e grandi per recuperare...
Provocazione a parte, svincolato dalla Juve aveva ancora la possibilità di scegliere dove finire - degnamente - la carriera. Se, come ha più volte detto, i soldi non erano il fattore primario della sua scelta, mi risultano inconcepibili le motivazioni a favore della destinazione australiana. Sempre sportivamente parlando intendo.
Si può arrivare ad apprezzare la scelta di non aver firmato con una società italiana ma
 perchè non entrare a far parte di un team inglese, francese, tedesco o spagnolo? I nomi delle pretendenti sono finiti spesso sui giornali e qualcuna di queste faceva anche la champions league. Avrebbe così anche potuto incontrare sul campo, da avversario, la Sua vecchia (ed unica ) squadra.
Avrebbe continuato a giocare abbastanza vicino a casa, per cifre considerevoli e in campionati di livello tecnico sicuramente più alto di quello in cui milita attualmente.
Forse c'è qualcosa che non riesco a cogliere. Anzi deve esserci sicuramente.
Dopo tanti anni di calcio professionistico a livelli altissimi magari una persona - perchè un giocatore è prima di tutto una persona - ha proprio solo voglia di cambiare aria, facce, lingua.
Forse il calcio è ancora qualcosa di importante per lui però forse è la prima volta che è semplicemente un gioco.
Io gli auguro di divertirsi e di tornare a vincere perchè Del Piero ultimo in classifica (ma contento lo stesso) è difficile da immaginare.
Comunque sia...ormai lui è là e io lo continuerò a seguire nei trafiletti che un giornale rosa inserirà tra articoli di calciatori multati, allenatori contestati e partite vendute. Forse forse che aveva ragione lui?
Voi cosa ne pensate?










3 commenti:

  1. amore mioooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!

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  2. penso che abbia fatto una scelta che lo portasse il più lontano possibile dalle pressioni e dallo stress enorme che il calcio europeo implica...in un posto così lontano sia geograficamente che come livello tecnico, il gioco del calcio torna ad essere davvero solo un gioco anche se ti chiami Del Piero...

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  3. Anche io penso che volesse fare un'esperienza di vita più che altro però...sapere che ha perso sei partite su otto non me lo riesce a far immaginare contento. Un agonista può desiderare meno stress ma può anche smettere di giocare x la vittoria e riuscire a giocare solo per il gusto di giocare?

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