martedì 6 dicembre 2022

AMICI PER SEMPRE - Susan Bulanda

Storie di deportati della Shoa e dei fedeli cani che non hanno smesso di aspettarli

© 2011

Titolo originale: Faithful friends

Riguardo alla tragedia della Seconda Guerra Mondiale e all'Olocausto ci sono migliaia di libri e di film che offrono testimonianza di uno dei periodi più bui della storia dell'Umanità (vi consiglio di leggere La banalità del male di Hannah Arendt) ma questo di Susan Bulanda fa luce su un aspetto di cui si è sentito parlare poco: le storie degli animali domestici delle vittime dell'Olocausto. 

Prima che qualcuno si innalzi a far polemica dicendo che vite umane ed animali non sono paragonabili vi riporto alcuni passi presi dall'introduzione di questo libro: "Leggendo il Diario di Anna Frank mi ha colpito il fatto che quelle famiglie fossero disposte a rischiare la vita pur di portare con sé, nei nascondigli, i loro animali... allora non esistevano gruppi di sostegno per chi perdeva un animale domestico. Quasi non si osava parlarne o farne un dramma visto quello che stava succedendo agli esseri umani... Tutti i racconti di questo libro parlano del legame tra l'uomo e gli animali... un legame che è portato avanti dall'origine dei tempi". 

Link: i gatti di Anna Frank

Certo, Amici per sempre è sicuramente un libro che potrà essere compreso ed apprezzato in pieno solo da chi ha

avuto almeno un animale domestico in vita sua (Schopenhauer: "Chi non ha mai avuto un cane non sa cosa significhi essere amato"). Però secondo me è un testo che meriterebbe di essere letto da tutti perché mostra un aspetto dell'Olocausto di cui pochi hanno osato parlare per pudore o vergogna (dopotutto anche oggi, quando muore un animale domestico, le persone sono ancora restie e dimostrare il loro dolore per paura di non essere compresi o peggio, sbeffeggiati, da amici e conoscenti).

Amici per sempre è suddiviso in capitoli "nazionali":

  • Ungheria
  • Polonia
  • Belgio
  • Olanda
  • Romania
  • Francia
  • Iugoslavia
all'inizio dei quali Susan Bulanda fa un breve riassunto della situazione di ogni stato durante la guerra e le misure prese contro gli ebrei. 
Poi la parola passa ai superstiti dell'Olocausto e si susseguono una decina di racconti molto semplici e quasi infantili (le persone intervistate erano poco più che bambini negli anni della guerra) che però vi commuoveranno profondamente. 
C'è chi racconta del proprio gatto e chi del cane ma soprattutto c'è una cosa che tutti i racconti hanno in comune: l'affetto profondo che legava quelle persone ai loro animali, sentimento che traspare anche attraverso un libro e, cosa più incredibile, anche a tantissimi anni di distanza. 

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