giovedì 19 gennaio 2012

J. Edgar

J. Edgar
Consigliato a chi: è appassionato di storie sull'Fbi, ama Di Caprio e/o non si perde una pellicola di Eastwood
Voto: 4

Mi viene difficile commentare questo film perchè è l'ennesima prova di come, almeno per me, quando si hanno mille aspettative...si rimane delusi.
Film lento, buio e dal ritmo così blando che sembra e-ter-no. La fine arriva con estremo piacere.
Il protagonista è tale J. Edgar, fondatore della Fbi praticamente...uno sconosciuto per il popolo italiano. Neanche Di Caprio riesce a risollevare una storia che non si capisce cosa voglia raccontare poichè parte col raccontare la sua dedizione al lavoro e finisce col puntualizzare come questa gli abbia rovinato la vita (affettiva e sentimentale).
Ottimo il co-protagonista Armie Hammer anche se nella seconda parte del film, quando lo truccano da settantenne sembra più un reduce da ospedale grandi ustionati che un semplice vecchietto...
Tremendo il doppiatore di Di Caprio quando fa la voce di lui anziano.
quello che passa il film:
J. Edgar, uomo determinato ma morbosamente influenzato dalla madre che gli "prediceva" un ruolo importante per la storia del suo Paese. Inizia la sua carriera come semplice agente di polizia ma il lavoro in cui riesce meglio è quello della catalogazione ed osservazione degli eventi. Fa una vertiginosa carriera che lo porterà ad essere a capo della più importante agenzia di investigazioni del mondo ma non catturerà mai uno dei ricercati più famosi del mondo. Almeno non con le sue mani. Riscrive le regole investigative dando la giusta importanza alle prove scientifiche che sotto il suo comando diventano fondamentali e passa una vita accanto ad un uomo senza mai riuscire a dirgli quello che merita: ovvero che lo ama e che non potrebbe vivere senza.
Ambientato tra gli anni '20 e gli anni '70, sembra quasi un documentario da cui prima o poi ci aspettiamo appaiano frammenti di sue vere immagini. Personaggio spesso detestabile, fino all'ultimo ci fa domandare quanto potrò tenere su quella dura maschera dietro cui nasconde se stesso e i suoi sentimenti. Lo farà fino alla fine o quantomeno quella è l'interpretazione di Clint Eastwood. A me ha lasciato una strana tristezza, un interrigativo che più o meno faceva così: quanto può essere bello seguire e assecondare la propria carriera se poi questa...distrugge tutto quello che abbiamo al di fuori? Per come è apparso sullo schermo, non ne è valsa la pena.


1 commento:

  1. Voto 4/5 per me. Soporifero il termine adatto. Diciamo che il film, che poi è il racconto della vita di Edgar, in se non è neppure brutto se non fosse che poteva durare la metà di quello che è durato. Osceno il trucco dell'amico di Edgar quando anziano sembra una persona uscita da un ustione.
    Titti

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