venerdì 17 aprile 2015

I cani della mia vita di Elizabeth Von Arnim

dal sito
www.bauschan.wordpress.com
Titolo originale: All the dogs of my life

del 1936

pagine: 185

Trama:
L'autrice racconta dei cani della sua vita: ben 14! Dall'infanzia, quando i genitori li detestavano e facevano tornare indietro da dove erano venuti, fino alla vecchiaia. Dal primo, Bijou, all'ultimo, Winkie, non è un semplice racconto in ordine cronologico ma la condivisione di un pensiero: che spesso la vita potrebbe essere più felice se si scegliesse di avere un cane accanto.

Mie considerazioni:
Come non amare un libro che inizia così:

Tanto per cominciare, vorrei dire che sebbene gentiori, mariti, figlie, amanti e amici siano tutti una gran bella cosa, non sono cani...I cani non conoscono queste oscillazioni. Quando amano, amano in modo costante, inalterabile, fino all'ultimo respiro.
E' così che mi piace essere amata.
E perciò parlerò di cani.

Mi sono innamorata pagina dopo pagina del modo di scrivere (così moderno, così sincero) di questa donna, Elizabeth von Arnim, che non aveva paura di vivere e non solo, non aveva paura di provare ed esternare sentimenti. Verso umani ed animali!
Però quando sono arrivata all'ottavo cane un po' ci sono rimasta male.
Perchè?
Fino a quel numero li ha sempre tanto amati ma..."a tempo". Non un cane è stato con lei dalla nascita alla morte. I primi perchè lei era troppo piccola per opporsi alla volontà dei genitori di darli via, altri perchè non potevano (ai tempi, primi del '900) salire sui mezzi (treni, navi ecc.) e quindi - visto che nella sua vita fece molti traslochi - non poteva portarli con se. Uno lo lascia
sui monti in seguito allo scoppio della prima guerra mondiale, uno lo fa sopprimere (!) perchè dopo averlo castrato era diventato abulico e dedito solo al cibo...
A volte mi è sembrata una persona frivola, infantile, nel considerare i cani unici "oggetti" capaci di regalarle felicità. E proprio come una bambina spesse volte se ne è liberata (uno l'ha ridato all'allevatore perchè era un cane "triste"!) come di un giocattolo che non ci piace più come la prima volta.
Poi parlandone con un'amica, abbiamo contestualizzato la storia nel periodo che fu scritta. Era un secolo fa! Le donne in molta parte del mondo non potevano votare, erano spesso oggetti anche loro (dei genitori prima, dei mariti poi). Produttrici di figli, belle statuine che dovevano provvedere all'immagine familiare, poche volte hanno avuto il coraggio di esprimere la loro personalità. Rimasta vedova molto giovane, con cinque figli a carico, è riuscita a mantenere tutti loro...scrivendo. I cani poi...erano davvero considerati solo oggetti: chi li possedeva li usava per fare la guardia, chi per fare la caccia. Quasi mai un cane poteva varcare la soglia di casa e chi invece che usarli per uno scopo se li teneva vicini come compagni veniva considerato un eccentrico, un pazzo.
In questo libro l'autrice ha scritto più volte che non era l'autobiografia della sua vita ma quella dei suoi cani eppure qualcosa di lei traspariva lo stesso: ed è qualcosa che mi è piaciuto molto. Nelle righe di questo libro c'è Personalità: un'anima affascinante che non ha avuto paura di confessare di avere avuto anche pensieri suicidi quando certe paure le sembravano insormontabili e che ha avuto il coraggio di dare al mondo (e a sé stessa) un'altra possibilità. Sempre in compagnia di qualche amato quadrupede.
E' quando descrive le passeggiate nei boschi insieme a loro che traspare l'importanza dei cani nella sua vita; le passeggiate per farli sgranchire erano anche l'occasione per fare quelle cose che (anche oggi) qualcuno potrebbe definire da "fuori di testa": correre e saltellare a perdifiato (non visti) e poi cadere e rotolarsi nell'erba con qualcuno capace di godersi il momento come pochi altri al mondo. Che bellezza.


Citazioni:
  • (i gatti) Alteri e distaccati, eternamente rapiti in remote, misteriose meditazioni, si concedono all'altrui adorazione ed è difficile che diano qualcosa in cambio. Eccetto le fusa.

  • e m'ero resa conto che non ci si può aspettare che a tutti debba piacere tutto quanto

  • fu quando finalmente cominciai a rendermi conto di quanto profondamente fossi invischiata nella ragnatela di norme che regolano un comportamento corretto, fu allora che divenni per la prima volta consapevole della splendida libertà dei cani

  • è spiacevole constatare quanto possa renderci egoisti, indifferenti verso gli amici di un tempo, l'essere assorbiti dalla vita familiare

  • nessuno dovrebbe avere un cane se non è pronto non solo a occuparsene personalmente ma ad amarlo

  • niente è al di sopra di ogni sospetto quanto i cani

  • per le giornate di libertà non c'è niente di meglio di un cane

  • felice razza spensierata che non può essere costretta a fare i compiti

  • era un cane virtuoso al massimo, salvaguardato dal peccato in virtù della mancanza di desideri

  • gli anni, quando si ha tanto da fare, scivolano via nel modo più strano, e prima che uno se ne sia accorto si sono accumulati e sono svaniti

  • un peccatore dovrebbe sempre peccare con allegria - è una povera creatura colui che mentre pecca se ne rammarica

  • chi desidera lavorare (a casa) non dovrebbe tenere con sé cuccioli di grosse dimensioni

  • Il segreto per vivere in pace con dei cuccioli? gran quantità di moto e gran quantità di cibo!

  • "il ne lui manque que la parole" -  non gli manca che la parola

  • (i cani) sono amici che aspettano solo che gli si dia la possibilità di allietare e proteggere. Senza chiedere nulla in cambio e, qualsiasi cosa capiti, senza mai brontolare, senza mai arrabbiarsi, senza mai giudicare; e nessun peccato commesso nei loro confronti sarà troppo grave per un perdono immediato e gioioso. Santi, in effetti. E santi allegri per giunta, il che è, credo, importante

Il mio calice a tutti i Bravi Cani.
A nessuna razza in particolare, a nessuna speciale discendenza
Di vincitori di premi con tanto di certificato; solo ai semplici, 
Buoni Cani Senza-Pedigree...
Brindo a code che si agitano e a occhi onesti,
Al coraggio e agli atti di lealtà su cui non si è stati tanto a pensare
Il cui valore mai sarà noto o cantato.

  • (riferito alle montagne) Un mondo al di sopra della testa dell'uomo
perchè veda
Quanto potrebbero essere sconfinati gli orizzonti
della sua anima...

  • "im Wahren, Guten, Schonen resolut zu leben" - Risoluto a vivere nel vero, nel bene, nel bello - Goethe

  • è l'educazione che fa sì che uno sembri meno fermo di quanto sia in realtà

  • è cosa saggia non perdere troppo presto la pazienza per la vita, ma aspettare di vedere che cosa può serbare ancora dietro l'angolo

  • è proprio vero che se si ama molto un cane e lo si perde, non si può tollerare l'idea di averne un altro. Eppure l'unica soluzione efficace per curare il dolore è averne un altro, e quanto prima lo si fa meglio è

  • chi sta a badare ai parenti non andrà mai da nessuna parte

  • sono gli occhi di chi ha sbagliato ma pensa che ne valesse la pena

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