martedì 28 aprile 2015

Le mille e una notte - sesto viaggio di Sinbàd



  • Introduzione


  • Passò solamente un anno e a Sinbàd tornò la voglia di partire, nonostante i cinque naufragi precedenti!
    Il viaggio fu lunghissimo, così lungo che Sinbàd e compagni si accorsero di...essersi persi in un tratto di mare che li avrebbe attirati dentro un 
    vortice dal sito glocal12.it
    senza uscita. La nave si sfracellò contro una montagna ma Sinbàd ed altri marinai riuscirono a salvarsi. Una volta sulla terra ferma però il capitano disse che quella era l'isola da cui nessuno aveva mai fatto ritorno ed infatti, guardando in giro, non videro altro che
    ossa - dal sito it.gofreedownload.net
    e ricchissimi tesori. Divisi i pochi viveri rimasti, gli uomini attesero la morte e si seppellirono a vicenda fino a che Sinbàd non rimase l'unico superstite. Deciso a non lasciarsi andare, costruì una zattera, la caricò di tesori e
    seguì il corso di un fiume che si addentrava in una grotta. Finite anche le ultime provviste ed avvolto dal nero più profondo, Sinbàd cadde addormentato per poi risvegliarsi all'aperto, circondato da neri. Questi lo condussero dal loro re, il re di Serendib, che si fece raccontare dall'ospite il fantastico viaggio che aveva affrontato e vide con i suoi occhi le ricchezze di cui aveva loro parlato. Dopo aver onorato Sinbàd nel modo migliore, il re lo lasciò tornare a casa affidandogli una lettera (e dei doni) da dare al suo sovrano: il califfo Harùn-ar-Rashìd. Sbarcato a Bassora, Sinbàd si recò subito a Bagdad dove consegnò i doni al suo re e fece felice (e ricco) ritorno finalmente anche a casa sua.

    Finito di raccontare ciò, fece dare 100 zecchini al facchino Hindbàd e lo invitò a tornare il giorno seguente per ascoltare il: 
    • settimo ed ultimo viaggio di Sinbàd il marinaio




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