giovedì 9 aprile 2015

Si può riaprire la scatola dei ricordi?

Alcuni pensano che la mente sia un contenitore che non cancella nulla, se mai nasconde, sovrappone a volte mischia.
Capita quando ci sforziamo di ricordarci qualcosa: più ci proviamo e meno ci ricordiamo.
Invece altre volte basta un profumo, una parola, un'immagine a farci saltare in mente un ricordo che ci sembrava dimenticato o che risaliva a molti anni prima.
Magia? Poteri speciali? Madeleine?


Parte di noi.

Tutto ciò che viviamo lascia un qualcosa in noi. Qualcosa rimarrà indelebile, altro si sbiadirà nel tempo ed altro ancora, purtroppo, si perderà per sempre.
Quanti di voi vorrebbero avere la capacità di riaprire l'intera scatola dei ricordi? Trovare la porta di accesso a tutte le nostre esperienze vissute? Sarebbe qualcosa di folforante, di altamente emozionate. Forse troppo?

Ad oggi non esiste un modo per farlo, per riaprire la nostra scatola dei ricordi. O forse si?

Proprio ieri mi è capitata tra le mani una scatola di cartone che tenevo sotto il letto della casa di mia madre. Polveroso e quasi sfaldato. Traboccava di cose, il coperchio traballava perchè non riusciva più a rimanere chiuso.
Mi sono seduta sul divano e ho iniziato a ravanarci dentro. Ho perso più di un'ora così, seduta sul divano, circondata di ricordi.
Ce ne erano alcuni, sotto forma di lettere, che non ricordavo più. Ce ne erano di altri, a forma di cartoline, che mi sembrava di aver ricevuto ieri. Ce ne erano ancora, a forma di biglietti di auguri, che mi hanno fatto stringere il cuore.
Niente di paragonabile ai rapporti di oggi, ai mi piace su fb, alle mail quotidiane, agli agognati retweet.
Seduta a gambe incrociate, ho riaperto buste che trasmettevano una gioia di vivere che avevo dimenticato, una spensieratezza ed ingenuità che mi hanno quasi commossa.
Leggendone una mi sono ricordata di quell'estate al mare, di quell'amore da ragazzini con le frasi cifrate. Una: anche io ti mando un bacio dove me l'hai mandato tu. Che audacia, ahahahah!
Lettere scritte a mano, piene di disegni, ritagli, perfino profumi!
Ma sopratutto piene di confidenze, di insicurezze, di sogni.

D'un tratto mi è venuta una botta di malinconia. Si proprio una botta. Mi sono fermata, sentivo la carta tra le dita e guardando fuori dalla finestra mi sono chiesta: come abbiamo potuto perderci? Come siamo cambiati!
Semplicemente, siamo cresciuti.
E questo, detto sinceramente, un po' mi faceva male.
La vita ci ha allontanati, ci ha cambiati anche. Forse.
La cosa bella però è che riaprendo quella scatola ho provato qualcosa di simile a quelle emozioni vissute in quei giorni, in quei momenti.
E devo dire che molte volte mi sono trovata a sorridere. Ma sopratutto devo dirvi che mi sono sentita davvero amata.
C'erano (e ci sono) i bigliettini della mia adorata nonna Ambrogia che non c'è più.
C'erano i biglietti di mio padre, quello che era una volta, che mi disegnava paperino come un pittore e che mi dava consigli che non capivo e che ora rimpiango.
C'era la foto dell'amore di turno che scriveva al mio amore, una parola così grande per delle persone così giovani.
C'era l'amica che...c'era sempre. Quella che vedevo tutti i giorni eppure avevo sempre qualcosa da dirle.
C'era tanto colore, tanta vita ed infiniti ricordi, pezzi di vita forse sbiaditi ma non ancora dimenticati.
Una bellezza.


Grazie a tutti quelli che mi hanno scritto anche solo una parola, che hanno camminato con me per un giorno o per lunghi anni, che ci sono ancora e che non ci sono più.
Siete tutti dentro di me (e fortunatamente anche nella più affidabile scatola dei ricordi).

1 commento:

  1. Quanto mi ritrovo in quello che hai scritto!!
    Non ho una vera e propria scatola di ricordi, ma vari oggetti che ogni tanto vado a riguardare per ricordare e rimpiangere il passato.. in particolar modo sono le foto a farmi questo effetto, ma anche i vecchi diari di scuola, pupazzetti vari.. sono un tipo malinconico di mio, eh, però a volte é bello ricordare come eravamo..

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