mercoledì 13 marzo 2019

L'amica geniale - volume primo -- Elena Ferrante

immagine dal sito
https://appuntidiunagiovanereader.blogspot.com
/2018/11/recensione-lamica-geniale-di-elena.html
Bello!
Questo libro soddisferà il vostro piacere di leggere.

Vi consiglio questo titolo perché è capace di trasportarvi dentro la storia (e non vorrete uscirne). La trama de "L'amica geniale" non è nulla di così innovativo o sconvolgente: di base c'è l'amicizia tra due bambine ambientata in un rione di Napoli degli anni cinquanta ma il bello è che
vi sembrerà quasi di essere insieme a quei bambini cenciosi, quasi di sentire le urla dalle finestre dei vicini, di provare quasi il timore e la paura dei parenti maneschi. 
Nelle pagine di Elena Ferrante ho ritrovato i racconti della giovinezza di mia madre, quelli relativi ad un mondo che mi è sempre sembrato distante un'eternità e che invece c'è stato solo trent'anni prima della mia nascita, il famoso dopoguerra, in cui si aveva un solo paio di scarpe per anni e i pantaloni si aggiustavano mille volte, si mangiava carne solo per le feste e si andava ovunque a piedi. C'erano i vicini con cui vedere insieme l'unica tv del palazzo e le caramelle che si compravano sciolte, c'era chi andava a scuola e chi iniziava a lavorare a dieci anni. C'erano genitori poveri che si arrabattavano come potevano, che a volte annacquavano i pensieri nell'alcool e tornavano a casa sfogando sui familiari le loro frustrazioni. C'era l'ingenuità che spariva insieme ad una maglietta aderente, c'erano i fratelli che facevano da protettori, c'erano i balli sfrenati ed il vestito della domenica, c'erano le cattive compagnie e i sogni di andare via.

Descrivere questo libro e farne una recensione per me è difficile perché contiene tante cose e scegliere di raccontarne solo alcune significa per me non trasmettere appieno l'insieme della storia. Ci provo così:
Lenù e Lila si conoscono a scuola. Abitano nello stesso rione di Napoli e sono molto diverse sia fisicamente che caratterialmente. Lila è la "cattiva" che non sa tenere a freno la lingua, Elena è la figlia giudiziosa di un usciere. Lila sembra una selvaggia ma è la prima della classe, è di un'intelligenza pungente e ha una determinazione incrollabile. Elena cerca sempre di stare al passo di Lila, fatica per raggiungerla e trova solo in lei qualcosa di speciale ed unico nella zona dove abitano. Finite le elementari i loro destini si decidono: ad Elena viene concesso di continuare gli studi mentre Lila, maggiormente dotata, viene obbligata a terminare gli studi e ad aiutare la famiglia. Nonostante questo Lila studia da sola, prende in prestito più libri possibili ed è sempre un passo avanti ad Elena che soffre la situazione ma non riesce a fare a meno di confrontarsi con la sua amica speciale che si mette in testa di disegnare dei modelli di scarpe da fare di nascosto insieme al fratello Rino per diventare ricchi! Il padre non accetta l'esuberanza dei figli e risponde loro con le botte, violenza che però non sembra toccare l'animo ardente di Lila. Il rapporto tra le due amiche continua tra frequentazioni ed assenze causate dalla nuova vita di Elena che continua gli studi e si iscrive al liceo classico dove diventa una delle alunne migliori senza però trovarne soddisfazione poiché Lila sembra aver abbandonato del tutto la passione per lo studio e non si confronta più con Elena...

Il libro mi è piaciuto tanto che mi ha fatto venir voglia di vedere come l'hanno trasposto nella serie tv trasmessa da poco sulla Rai anche se mi sono giunti pareri contrastanti: voi cosa ne pensate?

In attesa di leggere il secondo capitolo (Storia del secondo cognome) vi saluto dicendovi che era da tanto che non leggevo qualcosa di così coinvolgente e logicamente vi consiglio, se ancora non l'avete fatto, di andarvi a leggere L'amica geniale di Elena Ferrante!

Qui un'intervista curiosa all'autrice Elena Ferrante.


© 2011

330 Pagine


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