mercoledì 1 luglio 2020

UN BRANCO DI LUPE - Abby Wambach

Titolo originale: Wolfpack
©2019
Sottotitolo: smettetela di essere cappuccetto rosso

Prima di tutto partiamo dal dire: chi è Abby Wambach?
Abby Wambach che su Instagram trovate qui: @abbywambach è una ex calciatrice statuniteste ma non una qualunque bensì una tra le più forti al mondo che ha vinto 2 Ori Olimpici ed una Coppa del Mondo. La sua pagina italiana su wikipedia è striminzita ma se cercate la versione in inglese sarà come leggere un libro! L'immagine a destra è presa dal sito macrolibarsi.it dove potete anche comprare il libro.
Pensate che è suo il record di media-gol a partita (gare nazionali) ed è seconda (sia tra gli uomini che tra le donne) per numero di gol nelle competizioni internazionali con 184 gol.
Qui sotto un video di 100 suoi gol in occasione del centernario della U. S. Soccer:

Il libro "Un branco di Lupe" è una sorta di libro motivazionale (pare infatti che questo sia il suo nuovo lavoro, è fondatrice della Wolfpack Endeavor, un'organizzazione che aiuta le donne a fare gruppo, a valirizzarsi e a imporsi sia nella vita privata che nell'ambito professionale). Ma più che gli sportivi la Ambach ha un chiaro intento: motivare le donne.
Il libro della Wambach è composto da questi capitoli:
Benvenute nel branco - in cui parla di quando, a fine carriera, sia stata invitata a parlare per la 126° classe di laureande del Barnard College di New York

E cosa disse Abby Wambach in quel discorso?
Iniziò dicendo che la fine della sua carriera calcistica la spaventata anzi, terrorizzava, come tutte le fasi di transizione della vita. Parò di come venne premiata dalla ESPN come icona (tra Kobe Bryant e Peyton Manning) eppure proprio mentre scese da quel palco si accorse di come loro tre avrebbero iniziato vite diverse: i due uomini ricoperti di soldi e lei, campionessa come loro, avrebbe dovuto rimboccarsi le maniche per costruirsi un futuro. Quindi parlò del divario salariale non solo tra uomini e donne ma anche tra persone di diverse etnie. E poi raccontò la storia di
cappuccetto rosso che potrebbe essere la storia di ogni donna del mondo ovvero quello di seguire il sentiero già tracciato per te senza alzare mai la testa se no... finirai male. Eppure la Ambach quel giorno presso il Radio City Music Hall disse: e se noi fossimo i lupi? "Le donne sono temute come una minaccia per il nostro sistema e saremo anche la salvezza della nostra società. Il nostro paesaggio è invaso da modi arcaici di pensare alle donne, alle persone di colore, agli "altri", ai ricchi e ai poveri, ai potenti e agli impotenti, e questi modi di pensare ci stanno distruggendo".
E proprio di lupi continuò a parlare, citando il video che condivido qui sotto a proposito delle reintroduzione, dopo settanta anni, dei lupi nel parco di Yellowstone che vi consiglio davvero di vedere:

Di cosa parla il video qui sopra "Al cospetto dei lupi"? Di come la re-introduzione di un predatore considerato da molti una minaccia abbia fatto in modo di rigenerare un'intero ambiente. Cito dal suo discorso: "Una volta arrivati i lupi, è diminuito il numero di cervi (poiché cacciati). Ma più significativamente, la loro presenza ha cambiato il comportamento del cervo. Saggiamente, il cervo ha iniziato a evitare le valli e la vegetazione in quei luoghi si è rigenerata. Gli alberi si sono quintuplicati in soli sei anni. Uccelli e castori iniziarono a spostarsi. Le dighe costruite dai castori fornivano habitat per lontre, anatre e pesci. L'ecosistema animale si è rigenerato. Ma non era tutto. Anche i fiumi sono cambiati. La rigenerazione delle piante ha stabilizzato le sponde del fiume, così hanno smesso di crollare. I fiumi si stabilizzarono, tutto a causa della presenza dei lupi. I lupi, che erano temuti come una minaccia per il sistema, si rivelarono essere la sua salvezza.". 


Ma perché questo paragone con i lupi? Perché i lupi vivono e cacciano in branco e per la Ambach il branco era la sua squadra.
Il discorso completo lo trovate qui: Abby Wambach , Remarch as Delivered.
  1. Siete sempre state le lupe - create la vostra strada. In questo capitolo la Ambach racconta le sue prime scelte "diverse": il rifiuto delle gonne, la sua omosessualità e la scelta di fare la calciatrice. Dentro ogni donna c'è una Lupa, ovvero la persona che è stata prima che il mondo le dicesse cosa doveva fare (la propria identità).
  2. Siate riconoscenti, ma anche ambiziose
  3. Leader dalla panchina - come una delle giocatrici più forti della storia del calcio abbia accettato di fare panchina per il bene della squadra, sottolineando che si può essere deluse per stare in panchina ma si può essere leader anche da lì.
  4. Trasformate il fallimento in carburante - Abby racconta di come ai primi raduni con la nazionale avesse visto sulla porta dello spogliatoio una foto della nazionale norvegese che aveva sonoramente battuto la sua nazionale. Quando chiese il motivo di quell'immagine le risposero che quell'immagine le motivava ad imparare dalla sconfitta per cercare di fare sempre meglio. Poi accenna alla sua esperienza come telecronista, in cui fallì miseramente venendo anche oltraggiata su internet e che la aiutò a capire che quella non era la sua strada. "Il mondo ha bisogno di vedere donne che corrono rischi, incontrano fallimenti importanti e nonostante questo continuano a essere presenti e a provarci. Ancora e ancora. Un campione non permette a un fallimento isolato di escluderlo dai giochi per sempre. Una donna che non si arrende non può perdere".
  5. Siate campionesse per gli altri - siate alleate degli altri (sottotitolo: donne smettete di farvi la guerra).
  6. Chiedete la palla - credete in voi stesse! Un divertente episodio in cui Abby si allenò con la fortissima Michelle Akers che non ci stava a perdere, neanche in allenamento e ribaltò il risultato chiamando a gran voce ogni palla riuscendo in una rimonta incredibile.
  7. Date tutto - coltivate altre leader. Smettetela di fare monologhi e coinvolgete chi parla per arrivare ad una crescita collettiva.
  8. Trovate il vostro branco - non siete sole. Riunitevi con chi rispettate ed ammirate, sostenetele quando avranno bisogno, chiedete aiuto quando vi servirà. 
"La lezione più importante che abbia mai imparato è che ciò che facciamo non ci definisce mai a lungo. E' la nostra vera indole a farlo". 


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