giovedì 10 dicembre 2020

Fantozzi: il primo film della serie

Il primo film della saga cinematografica (che trovate completo in questo link) di Fantozzi è uscito nel 1975 e penso di averlo visto decine di volte ma mai per intero. Così ho deciso, dopo Matrix, di rivedere un grande classico del cinema e mi ha sorpreso vedere Paolo Villaggio giovane e magro!



La prima cosa che ho scoperto è che: 

  • il film è tratto dall'omonimo libro scritto proprio da Paolo Villaggio e pubblicato nel 1971!
La seconda scoperta che ho fatto è che:
  • Fantozzi ha cambiato moglie nel corso dei film
In verità Fantozzi non cambia moglie, Pina è sempre Pina ma è interpretata da due attrici diverse attrici: Liù Bosisio (nel primo, secondo e quinto film), mentre Milena Vukotic per tutti gli altri. Come mai questo cambio? Perché pare che il ruolo di Pina fosse così entrato nell'immaginario comune che quando la Bosisio interpretava altri ruoli, ad esempio a teatro, il pubblico continuava a chiamarla Pina! Comunque per me Pina ha la faccia di Milena Vukovic, sia perché l'ho vista più spesso sia perché secondo me partecipava di più ai film (qui il link a tutti gli altri film recensiti).

Nonostante alcune scene innegabilmente esilaranti, in generale il primo film di Fantozzi mi ha sorpreso per la brutalità di alcune situazioni rappresentate, su tutte quella della figlia Mariangela appesa ad un attaccapanni mentre i dirigenti dell'azienda le tirano bucce di banane e noccioline chiamandola scimmia. Il colpo di genio arriva poco dopo quando la bimba chiede perché la chiamavano Cita e lui le risponde che la chiamavano così in onore di

un'attrice bellissima: Cita Hayworth (in verità Rita Hayworth).

Oppure la scena del cenone di Capodanno col cameriere che continua a buttare i piatti addosso al ragioniere e gli amici al posto di difenderlo e di invitare il cameriere a fare attenzione invitano Ugo a salare i cibi depositati sul suo completo. Dopotutto Fantozzi è il prototipo del perdente a cui tutte le cose vanno male e vi riporto le parole di Paolo Mereghetti prese da Wikipedia: «Fantozzi, come la maggioranza dell'umanità, non ha talento. E lo sa. Non si batte né per vincere né per perdere ma per sopravvivere. E questo gli permette di essere indistruttibile. La gente lo vede, ci si riconosce, ne ride, si sente meglio e continua a comportarsi come Fantozzi»[6].

In verità in questo primo capitolo della saga di Fantozzi, Fantozzi vince eccome: quando viene sfidato a biliardo dal direttore sbaglia tutti i colpi per provare ad ottenere una promozione. Ma dopo la ventottesima volta che quello lo chiama coglionazzo davanti a tutti, e dopo che Ugo vede la moglie piangere per l'umiliazione, non sbaglia più un colpo e vince la partita. Poi per uscire da lì rapisce la mamma del direttore e la chiude in una cabina telefonica ma questo è un altro discorso

In Fantozzi tutte le situazioni hanno del surreale, a cominciare dall'inizio del film in cui sua moglie, dopo diciotto giorni che il marito non torna a casa, chiama il suo ufficio per avere notizie. Un collega col fiuto, annusa l'aria tipo segugio e Fantozzi viene trovato murato dietro una parete. Nessuno si era accorto della sua mancanza tranne sua moglie...

Fantozzi è l'impiegato che non si lamenta mai e che fa anche il lavoro degli altri mentre questi giocano a battaglia navale o gli fanno gli occhi dolci (tipo la signorina Silvani, di cui è innamorato da sette anni). La scena dell'uscita da lavoro è divertentissima con la gente che cincischia nei minuti prima dell'uscita e poi scatta tipo centometrista (sicuramente alcuni di voi si rivedranno in questa scena!).



Oltre a Pina, Mariangela e la signorina Silvana conosciamo anche il Rag. Filini e i suoi congiuntivi (oltre alle sue idee malsane tipo la pesca, il cenone o la partita di tennis con il gonnellino della zia). Verso la fine del film Fantozzi tocca anche la politica quando viene spostato di ufficio e finisce col comunista Folagra che gli ispira moti di ribellione: Fantozzi si ribella ai suoi capi e lancia un masso che rompe un vetro e gli appare la mitologica figura del Megadirettore galattico che lo porta nel suo ufficio con la sedia di pelle umana e l'acquario degli impiegati modello in cui lui propone di fare la triglia...

Un'altra cosa che mi ha colpito e che non ricordavo di questo film è che Fantozzi invita fuori a cena la signorina Silvani in un ristorante giapponese e questa accetta! (non credevo neanche esistessero in Italia a quei tempi i ristoranti giapponesi!). La cosa tremenda è che cucinano il cane della collega però la soggezione che mettono alcuni sguardi asiatici è molto divertente.

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