venerdì 22 luglio 2022

Il labile confine tra simpatia, lusinga e viscidume

Ciao a tutti,

In queste ultime settimane di caldo intenso mi è capitato di portare a spasso i cani più tardi del solito e di fare la stessa strada, una delle poche alberate. Alla fine di questa strada c'è un bar con davanti sempre la stessa gente: uomini dai 20 agli 80 anni. Vedendoci quasi ogni giorno è stato normale iniziare a salutarci, a farci educati sorrisi e a scambiare due parole.

Solo che ieri, mentre stavo riposando all'ombra coi cani con un libro in mano, mi si è avvicinato uno dei nuovi conosciuti (un settantenne di solito educato e loquace) che mi si è appiccicato dietro la schiena sbirciando quello che stavo leggendo e mi ha chiesto: "stai leggendo cose sconce?".

Li per lì sono rimasta un attimo senza parole; non immaginatemi però come una bigottona limitata (non penso infatti ci sia niente di male a leggere libri erotici) ma semplicemente l'ho trovata un'uscita fuori luogo. Soprattutto fatta da una persona con cui la massima conversazione era stata: "fa caldo eh… poveri cani con tutto quel pelo! Dove vai in vacanza?".

Forse però è stato proprio il modo del suo approccio che mi ha infastidita: quel suo invadere la distanza interpersonale unito a quella domanda inaspettata. Insomma mi è sembrato proprio un viscido ma

visto che mi piace addentrarmi nei comportamenti umani e cercare di capire le motivazioni (facile bollarlo come un vecchio porco) mi chiedo (e chiedo anche a voi): cosa l'ha spinto, nel vedermi leggere un libro, ad approcciarmi così chiedendomi una cosa che di solito risulta sconveniente

Perché secondo me lui non si è minimamente accorto della stranezza della situazione, anzi penso si credesse anche simpatico! ma quando mi sono ripresa dall'imbarazzo e gli ho detto che no, che stavo leggendo il libro Donne eccellenti, cioè un libro su di me, ci siamo fatti una risata. Prima che se ne andasse però gli ho chiesto cosa intendesse per libri sconci e se avesse qualche titolo da consigliarmi. La sua risposta è stato un borbottio incomprensibile, occhi bassi e... pedalare. Sembrava che dopo la mia domanda si fosse imbarazzato lui!!!

La sua reazione alla mia domanda mi ha fatto pensare che davvero lui non si sia neanche accorto di come le sue parole avrebbero potuto creare disagio, soprattutto magari se rivolte ad una donna più giovane. Quasi che in qualche modo io dovessi, non so… esserne come lusingata. Non so se sono riuscita a farmi capire.

L'altra considerazione è: essere educate e socievoli significa essere disponibili ad approcci non richiesti? Perché non è stata la frase in se a risultare fastidiosa quanto il fatto che è stata detta volontariamente in modo provocante avvicinandosi eccessivamente alla mia schiena ed al mio orecchio. 

Questa considerazione apre ad altre due domande:

  • se uno sconosciuto avesse fatto così a sua figlia, davanti ai suoi occhi, lui come avrebbe reagito?
  • Come mai un uomo, anche a settant'anni, si sente legittimato ad approcciare donne che hanno meno della metà dei suoi anni?
Legata a quest'ultima domanda a breve farò un nuovo post perché è un argomento che davvero mi incuriosisce e che mi fa pensare una volta di più a quanto uomini e donne siano diversi e vivano in modo dissimile l'età e la sessualità. 

#pensiero #approccio #sconveniente #cosechecapitano 

1 commento:

  1. Alla prima domanda come avrebbe reagito la figlia...probabilmente uno che fa così è così...è se non è così in casa..davanti alla figlia non farebbe certe uscite.

    Per la seconda domanda beh..considerando che gli ultimi esemplari uomini che abbiamo incontrato fanno tutti così.. a questo punto la domanda giusta sarebbe..perche un uomo dopo una certa età diventa così viscido?

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