giovedì 3 agosto 2023

POSSIAMO SALVARE IL MONDO PRIMA DI CENA - Jonathan Safran Foer

Pubblicato nel 2019 - Titolo originale: We are the Weather, Saving the Planet begins at Breakfast

Che in italiano sarebbe più o meno Noi siamo il tempo (inteso come meteo), salvare il pianeta inizia a colazione. Ma forse chi ha scelto il titolo per l'edizione italiana ha pensato che insomma forse è meglio iniziare le giornate pensando ad altro. Non sembrerebbe così se ormai la prima cosa che si dice la gente quando si incontra è: ma hai visto che tempo? mai vista una cosa simile. A questo proposito vi giro il video: E CHE C..LIMA! - YouTube(Comunque lo scoprite più avanti perché l'hanno tradotto così). 

Pochi anni fa, quando qualcuno osava fare domande su virus e vaccini si sentiva rispondere: perché cosa sei un medico? Un biologo? una virostar? e quindi non è che si poteva stare li troppo a discutere (in generale non commentate i piatti se non siete cuochi, non giudicate un film se non siete registi e non parlate di calcio se non siete allenatori. Muti, dovete stare muti. E mi sembra che lo stiate già facendo molto bene). 

Ma perché dico questo? Perché Safran Foer ci spara una bella pappina sul clima e snocciola centinaia di dati sulla distruzione a cui stiamo andando incontro e... è uno scrittore (vi ricordate Ogni cosa è illuminata?)!

Riguardo alla distruzione/apocalisse ne sanno qualcosa i Testimoni di Geova (che ogni volta che mi hanno incontrata mi hanno ricordato della Fine imminente) e Massimo Mazzucco: La SCIENZAH del CLIMAH - YouTube

Ma lasciando andare i gomblottisti: Possiamo salvare il mondo di cena si fa leggere bene, è interessante e pieno di aneddoti insomma sembra ben riuscito. A prima vista. Perché in verità a me non ha convinto fin dall'inizio. Lo leggevo e pensavo: qui c'è sotto qualcosa, questo Jonathan non mi sembra poco limpido e a pagina 76 svela l'arcano: "la tesi del libro è che

serve un'azione collettiva per cambiare il nostro modo di mangiare - nello specifico niente prodotti di origine animale prima di cena". Safran Foer spiega anche che se l'avesse scritto subito i lettori avrebbero perso interesse perché l'argomento del clima, non essendo qualcosa di strettamente tangibile per l'essere umano medio, è quindi anche un argomento a cui è difficile appassionarsi e per cui lottare.

Tutto abbastanza condivisibile, no?

Se non fosse che poi Foer si auto-accusa dicendo che è vegetariano fin da quando era bambino ma che si sfoga con gli hamburger quando ha bisogno di conforto e che "il desiderio di mangiare uova e formaggio era più forte del mio impegno a impedire la crudeltà nei confronti degli animali e la distruzione dell'ambiente. E la tensione che provavo era in qualche modo alleviata dal fatto di dire ad altri di fare quello che io non riuscivo a fare". Insomma sputa fuoco e giudizi contro chi mangia carne (ha anche scritto Se niente importa. Perché mangiamo gli animali?) e poi segretamente si strafoga di carne. Però è ammirevole perché lo confessa in un libro. Ma anche no!

A me, per le 130 pagine che ho letto, mi è sembrato un grandissimo paraculo, ipocrita ed incoerente. E' arrivato anche a sostenere che la politica di guerra ha aiutato gli USA a vincere la seconda guerra mondiale perché, anche se il teatro delle operazioni militari era oltreoceano, la popolazione è stata convinta a fare sacrifici in vista del bene supremo (e tra i sacrifici non c'erano cose da poco ma tassazioni e privazioni di beni e cibi in modi massicci). 

Ma il buon J. S. F. ha elogiato anche un altro "evento" che mi ha fatto venire i brividi e riporto una foto dal suo testo: 


Vi ricorda qualche cosa?

Insomma: un libro col titolo dedicato al clima che invita a modificare la propria dieta, a rinunciare alla propria auto, ai viaggi in aereo e che sembra uno "spot" al nuovo modo di vivere in cui secondo lui bisognerebbe essere dei reclusi in casa costretti solamente a spostarsi a piedi, vittimizzati oltretutto per ogni rifiuto prodotto mentre le grandi ditte e i grandi stati se ne sbattono di tutti i controllo qualità, in cui vip e grandi capi della Terra si spostano in jet privati e se ne sciacquano le palle di noi e del clima. Cosa dire del verdissimo Jova e i suoi concertini in spiaggia? E dei tenerissimi ferragnes che scorrazzano per i cieli col loro tenerissimo jet privato?

Va be le altre duecento pagine del libro le lascio leggere a voi.

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