mercoledì 3 ottobre 2012

Quando qualcuno vi sorride, vi parla e voi...non lo riconoscete

Parlo di quei casi in cui una persona è nel pieno delle sue facoltà mentali, non ha nessuna malattia degenerativa e lo stesso però...non riconosce la persona che l'ha fermato per strada con entusiasmo.
Vi sarà capitato almeno una volta no?
Voi ve la camminate spensierati per la strada e ad un certo punto siete affiancati da un'entità a cui non riuscite a dare un nome. Vi ferma e magari vi mette anche una mano sulla spalla. Addirittura si segnalano casi di abbracci con grande slancio. Monodirezionali, ovviamente. Perchè mentre chi vi ha visti e riconosciuti con piacere manifesta il suo entusiasmo stringendovi a loro, voi siete li rigidi, fisica impersonificazione del punto di domanda. Approfittate del momento emotivo di vicinanza fisica per scandagliare la vostra mente e...niente! Strizzate gli occhi all'insù alla ricerca di una risposta nei "segni" e...niente! L'abbraccio però non dura in eterno e i vostri corpi si distanziano ed inizia il casino: siete uno di fronte all'altro, occhi negli occhi.
Prima regola fondamentale: montate un sorriso. Chi vi riconosce e vi ferma dopo anni ha quasi sempre buoni ricordi (ed intenzioni) verso di voi, non abbaite paura.
Secondo: cercate di smetterla di strizzare gli occhi.
Terzo: provate ad
assumere un'espresisone al tempo stesso disinvolta, sorpresa e felice.
Il problema però è che spesso lo sconosciuto ha voglia di parlare.
Mentre voi, anche se non lo ammetterete mai, avrete iniziato a conversare e nello stesso tempo avrete fatto partire -nella vostra mente - una rassegna dei nomi conosciuti dall'asilo alle superiori, amici delle vacanze, ex compagne per una sola stagione.
Portate avanti una conversazione leggera, di quelle neutrali che non causano mai momenti di gelo. Come stai? Ora dove vivi? Quanti anni è che non ci vediamo, eh?
Ogni tanto cerchiamo di cogliere un indizio nel nostro conoscente che faccia accendere la lampadina. Compagno di banco, terza elementare, tac! E' caio.
Invece no.
Davanti a voi un volto che vi dice qualcosa ma in senso reale e non di ricordi.
Essendovi incontrati per strada sperate che abbia un lavoro o una famiglia da cui correre. Sperate nella fidanzata menosa che lo sta aspettando pochi metri più avanti (con un muso che esprime odio e fastidio) o in una telefonata che non arriva mai nei momenti opportuni.
La cosa comica è quando magari lui/lei ti hanno riconosciuto benissimo e non solo ti chiamano per nome ma sfoderano anche il tuo cognome o chennesò! Il tuo soprannome!
E' in quel momento che ti cedono le gambe. Senza accorgertene ti giri un pochino, guardi per terra e dentro ti maledici dicendo: ma mentre anni fa facevo qualcosa con questa persona io con la testa dov'ero? Possibile dimenticare un nome ma aver rimosso anche le cose che si sono vissute insieme?
Questi incontri non sono frequenti ma creano molto imbarazzo, per tanto tempo.
Alcuni si risolvono quando lo "smemorato" ammette, chiedendo umilmente scusa, di non ricordarsi chi ha davanti.
In quasiasi ruolo vi sia capitato, di smemorati o di riconoscitori, vi sarete sentiti malissimo.
Gli smemorati, una volta sentito chi hanno davanti, si vergognano come cani e iniziano a farfugliare scuse di ogni genere per recuperare. Il problema è che spesso chi ha riconosciuto ma non viene riconosciuto...ci resta male. E be, vorrei vedere voi!
La tattica migliore, paradossalmente, è quella di fingere così non offenderete il "segugio" e voi avrete la possibilità, facendo le domande giuste, di scoprire con chi avete parlato una volta arrivati a casa (mettendovi a ricercare su internet qualche dettaglio utile). Così la prossima volta che vi incontrerete non rimarrete imbambolati!
A me è capitato proprio recentemente.
Ho incontrato una persona che non vedevo da esattamente 15 anni e che ho riconosciuto come lineamenti ma...nient'altro. Dall'altra parte invece i ricordi fioccavano come fosse stato ieri e mi chiedeva che fine avessero fatto le persone che avevamo conosciuto insieme. Tenendomi attentamente sul generico sono riuscita, credo, a far credere di aver capito chi avevo davanti. E devo dire che è anche stato un incontro carino perchè mi ha riportato alla memoria un ricordo di quando ero una ragazzina e di come venivo vista. Decisamente strano il ricordo che questa persona aveva di me e che mi è sembrato provenire da un'epoca fa!
Superato il momento di imbarazzo comunque rimane la sensazione piacevole di essere stati riconosciuti e di rivedere una persona che non vedevate da tanto ma con cui evidentemente avevate vissuto qualcosa.
Ricordare tutto e tutti non è semplice ma ricordare questo si: un sorriso aiuta sempre.

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