martedì 9 ottobre 2012

L'assurdità delle interviste agli sportivi (famosi)

Un cumulo di bugie, di facciate felicemente apparenti e di ipocrisia.
Qualche giorno fa mi chiedevo come mai un atleta famoso, quando intervistato, raramente dice ciò che realmente pensa e la maggior parte delle volte aderisce al diktat societario del no comment o del "politicamente corretto".
Ok che hanno contratti fantasmagorici ma una società, quella per cui giocano, può comprare anche il diritto alla parola (e di pensiero) dei suoi giocatori?
Voi giustamente obietterete che una società non può comprare i pensieri, fortunatamente nessuno lo sa fare, però diciamo che "suggerisce" al suo atleta come comportarsi ed esprimersi (vedi ad esempio il famoso stile Juventus e il caso Miccoli che aveva un orecchino considerato non appropiato all'immagine societaria, fattogli togliere)

Dopo l'ultimo derby Milan - Inter l'unico che si è discostato dalla moltitudine di "partita rubata, arbitro vergognoso" ecc è stato Montolivo che ha puntato l'attenzione su altro, sull'orgoglio interista dicendo: l'Inter ha giocato come una provinciale.
Sembra una frase innocua ma
è decisamente una frecciatina!
Poco appuntita ma quantomeno sincera, volutamente provocatoria. Evviva!
Montolivo da quando è al Milan si è confermato un giocatore mediocre. Fa una partita buona e? Fa sentire la voce. Capitano "coraggioso" sull'orlo dell'entusiasmo smorzato di un gol da 25 metri annullato. Ma va bene uguale, finalmente qualcuno che fornisce bozze del suo vero pensiero.

Un caso a parte è Zeman che da anni è considerato un personaggio scomodo. A parte le famose dichiarazioni inerenti la Juventus, si notino le recenti affermazioni su capitan futuro De Rossi: qui gioca solo chi si impegna al di là dei nomi scritti sulla maglia. E lui non si sta impegnando.
Attenzione!
Due mesi fa giravano grandi parole d'amore e stima tra i due, domenica De Rossi panchinato perchè non crede nelle idee del tecnico e si allena svogliato. Non vedo l'ora che sia Maggio!!!
Perchè nasconderlo?
Questi ragazzoni prendono fior fiori di milioni di euro per giocare (ricordiamocelo e ricordateglielo) a calcio e a volte sono svogliati. Capita. Sono persone anche loro. Il fatto è che fa scalpore che vengano panchinati perchè sono un'istituzione e rendere pubblica la motivazione a volte suona più come atto di lesa maestà invece che apprezzabile stimolo a premiare chi lavora sodo ogni giorno e si chiama pinco pallo.

Pazzini all'Inter pagò per la sua voglia di comunicare al mondo come stavano le cose nel suo team.
Fu praticamente messo fuori squadra per aver semplicemente detto che sapeva di essere stato tagliato.

Capisco anche che andare davanti ai microfoni magari a sputare la verità dello spogliatoio non sia la soluzione giusta però apprezzo i coraggiosi che non fingono situazioni idilliache quando invece dietro alla porta sobbolle un inferno.

Ma senza andare tanto lontano è cosa comune anche nella "mia" pallavolo.
Ho decine di conoscenti dislocate in tutta Italia nelle più diverse categorie.
Ad ogni inizio anno sento dichiarazioni entusiaste di gruppi fantastici, vere amiche, società iperpresenti, tecnici competentissimissi, ingaggi altisonanti. Tutto in via confidenziale.
Finisce l'anno eh...?
Il gruppo faceva schifo, alcune compagne erano delle vere str**e, la società ha pagato tre mesi e poi non si è più vista e l'allenatore - se tutto va bene il più bel complimento che riceve è quello di esser stato paragonato ad - un cane. Tutto in via confidenziale.
Figuratevi voi quindi se ad alti livelli questa finzione tenuta in piedi per il bene comune non è ancora più legittima (vuoi per gli sponsor che girano, vuoi per le competizioni a cui si partecipa).

Detto questo mi piacerebbe sentire più spesso dichiarazioni come quelle del Monto o del boemo, giusto per respirare ogni tanto dell'aria meno ipocrita, perbenista e finta.
Anche perchè l'ex capitano della Fiorentina ha messo in luce una cosa evidente ovvero che il Milan è messo proprio male se riesce a perdere un derby in superiorità numerica contro una squadra provinciale!
Uno dei tweet più belli che girava dopo l'ultimo derby era questo: povero diavolo, che pena mi fa! Ahah dai cuginetti si fa per ridere, che noia sarebbe senza di voi?
W la libertà di pensiero.

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