venerdì 12 ottobre 2012

Maschilismo stradale o sociale?

In realtà non è una vera e propria domanda, è un'affermazione.
Fate mente locale. Ricordate il nome di una via dedicata ad una donna che non sia la Madonna o una Santa?
Se anche ve ne verrà in mente qualcuna, sarà un caso più unico che raro poichè da recenti studi è emerso che solo il 4% delle strade d'Italia sono intitolate a delle donne!
Un dato scon-vol-gen-te.
Questo è sotto gli occhi di tutti ma non ci stupisce abbastanza. Come mai?
Se ne è occupata La Repubblica con un articolo intitolato : Vie d'Italia maschiliste.
Ora non è che vorrei fare la femminista che si infervora per battaglie inutili ma questa indagine mi ha davvero fatta pensare.
Si sa che in Italia (ma anche nel mondo) la figura della donna è spesso considerata un gradino sotto a quella maschile. Sul lavoro quasi tutti i "boss" sono uomini.In politica predominano gli uomini. Nei premi letterari e perfino nel Nobel la maggior parte di riconoscimenti sono maschili. Così nella scienza, nell'arte, nello sport.
Dove esistiamo noi? Dove
si collochiamo nell'eccellenza le donne? Solo in casa e nel fare figli? Nello stirare, nel pulire, nel "domesticare"? Non è razzismo questo?

Sarà che gli uomini tirano acqua al loro mulino. Da sempre sono capaci, molto più di noi, di fare "comunella", di proteggersi le spalle, di fare scudo uno con l'altro. E noi? Sempre a battagliare, sempre a cercare di primeggiare, non riuscendo mai a creare un vero gruppo solidale e quindi sole. Quando abbiamo bisogno...vittime di invidie e vendette, non abbiamo il sostegno ne maschile ne femminile.

Detto questo sarà anche che noi siamo delle vipere ma non giustifica questo mondo maschilistizzato (esisterà questa parola? coniamola!).

70 anni fa alcune donne si sono fatte picchiare, arrestare, offendere, screditare perchè hanno avuto il coraggio di gridare che anche loro esistevano e avevano una testa, un pensiero e avevano gli stessi diritti degli uomini.
Il diritto di voto esteso alle donne è stato un grande passo in avanti in un mondo che cerca continuamente di ostacolare una parte di popolazione per i motivi più diversi (razza, religione, sesso).
Il fatto è che non possiamo accontentarci.
E dobbiamo continuare a pretendere il rispetto per ciò che siamo!

O vogliamo continuare a vivere in un mondo in cui le donne sono un mero oggetto da copertina?
Vanno benissimo le donne di strada, in ogni angolo sfruttate ed emarginate ma guai a mettere un nome di donna ad una strada! Piccole ipocrisie contemporanee.

Voi cosa ne pensate?


Nessun commento:

Posta un commento