giovedì 2 febbraio 2017

Dogs - Raymond e Lorna Coppinger

dal sito www.ilgiardinodeilibri.it
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Una nuova sorprendente chiave di lettura dell'Origine, dell'Evoluzione e del Comportamento del cane

© 2001

Titolo originale: Dogs. A new Undestranding of Canine Origin, Behaviour and Evolution


Libro suddiviso in quattro parti:
  1. L'evoluzione del cane originale - il rapporto commensale
  2. I cani da lavoro e l'uomo: mutualismo
  3. L'uomo è davvero il migliore amico del cane? Parassitismo, amensalismo e dulosi
  4. La coda scodinzola il cane
Scritto a due mani da due coniugi, biologi, allevatori ed educatori con alle spalle quarant'anni di esperienza con cani di razze diverse. La prima cosa che si prova è... "invidia". Ma quella positiva, quella che fa pensare: che bella vita hanno fatto, hanno anche allevato e tenuto con loro una muta intera di cani da slitta!
Nella prima parte spiegano perché non condividono la "teoria di Pinocchio" ovvero quella secondo cui
"gli umani crearono il cane tramite selezione artificiale, cioè presero cuccioli di lupo dalle tane e ne fecero animali domestici. Li addomesticarono, addestrarono, li portarono a caccia e, dopo molte generazioni di questo regime, i lupi diventarono cani". In America c'è un parco che si chiama Wolf Park dove i lupi vengono abituati alla presenza degli umani; abituati, non addomesticati poiché il lupo, nonostante molte osservazioni e tentativi rimane sempre e comunque un animale selvaggio. Secondo i Coppinger, la "differenza essenziale tra cani e lupi è che i lupi possono essere più intelligenti dei cani e in grado di imparare di più, ma non si può insegnare loro granché tramite il condizionamento strumentale, mentre i cani sono stati descritti come svegli abbastanza da fare un lavoro e stupidi abbastanza da compierlo".
Gli autori poi passano in esame altre differenze lampanti tra lupi e cani: i primi uccidono il proprio cibo mentre i cani dipendono dagli umani (anche solo tramite i loro rifiuti) per il loro sostentamento. I lupi, a parità di peso, hanno un cranio ed un cervello molto più grande dei cani: in media il 20% più grande! E nonostante i cani abbiano lo stesso numero di denti dei lupi ( e di coyote e sciacalli), la loro dentatura è più piccola e debole. Invitano quindi a prendere con le pinze tutti quei testi o quei corsi che consigliano ai padroni dei cani di trattarli come lupi, quindi di comportarsi da maschio alfa / capo branco ribaltando il cane quando ci disubbidisce perché... gli schemi mentali di un cane non sono come quelli di un lupo e anche se noi discendiamo dalle scimmie non significa che pensiamo o ci comportiamo come loro! Il lupo mostra un adattamento specifico alla natura selvaggia, mentre il cane mostra un adattamento specifico alla vita domestica cosa che li rende... due animali distinti.

Nel secondo capitolo di Dogs vengono presi in considerazione i cani guardiani del bestiame, forse una delle più antiche razze canine da lavoro. Dopo molti studi hanno scoperto che se si vuole un buon cane da bestiame... bisogna investire nella sua "educazione" entro le sedici settimane di vita ovvero la finestra temporale prima che si chiuda quella relativa all'apprendimento sociale (viene anche spiegato come è possibile che un cane con l'istinto di predare gli animali divenga un loro protettore, è una storia particolare se vi va di conoscerla scrivetemi!). Cito: l'esperienza precoce è di vitale importanza non perché costituisce la prima cosa che si apprende ma perché incide sullo sviluppo cerebrale. Questo capitolo fa luce su un concetto molto importante: la tempistica. Se si vuole che un cane mostri determinati comportamenti bisogna insegnarglieli il prima possibile, ricordandosi sempre che comunque il periodo critico è sempre intorno alle sedici settimane che non sono neanche quattro mesi!! Il messaggio di questo capitolo è che qualsiasi cane è in grado di fare qualsiasi lavoro se allevato e addestrato adeguatamente.

Una parte di "Dogs" è dedicata ai cani da slitta, essendo stati (gli autori del libro) allevatori di questa razza per molti anni. Viene analizzato in particolar modo la loro struttura fisica e la (delicata) composizione di una squadra di sleddog. 

Poi descrivono i comportamenti dei cani da conduzione, riporto e punta evidenziando un concetto fondamentale: non esiste una razza più intelligente di un'altra ma... ogni razza ha un diverso tipo di intelligenza! Secondo gli autori i cani differiscono per la struttura del loro cervello, che li rendono unici nei loro compiti specifici di razza.

Il libro è abbastanza tecnico e lo diventa maggiormente verso la fine; ad esempio quando spiegano l'importanza dei pattern motori ovvero i comportamenti innati

Molto interessante il terzo capitolo: "l'uomo è davvero il migliore amico del cane?". Secondo gli autori... no. Addirittura scrivono che gli uomini si sono approfittati troppo della buona natura dei cani e che le crudeltà peggiori si verificano nei cani di razza adottati in numero sempre maggiore (!!!). Un cane da lavoro di razza, allevato in un ambiente familiare non lavorativo, esibirà comunque i comportamenti di razza per i quali è stato selezionato ma... li esibirà in modo anomalo (ecco spiegato il motivo di tanti cani di razza nei canili... perché la gente pensa di prendere un peluche e non si informa minimamente delle caratteristiche dell'animale che ha scelto con conseguente disagio umano ed animale).
La cosa peggiore di questo business degli animali è che non vengono più scelti per il loro comportamento ma per... il loro aspetto! Credendo alla falsa supposizione che qualsiasi razza di cane si adatti all'ambiente familiare (no, no, no!). La gente vuole cani di casa che siano la rappresentazione estetica delle razze da lavoro ma non ne vuole che ne mostrino i comportamenti (causando seri problemi nel cane!). Il fatto poi che i cani di razza vengano continuamente incrociati tra di loro, tra consanguinei (inbreeding) sta portando all'aumento vertiginoso di nuovi problemi genetici e comportamentali. Cito: stiamo producendo dei mostri della natura per soddisfare i capricci umani (vedi bulldog, carlini, bassotti, borzoi: cani che senza l'aiuto umano non potrebbero MAI riprodursi e che invece proliferano nel mercato delle razze più ricercate - ma se fossero lasciati a loro stessi, se li si facesse vivere secondo natura si estinguerebbero velocissimamente).

Ancora più tragica la vita dei cani da assistenza basti pensare che la metà dei cani che inizia il training per diventarlo... fallisce! A causa di difetti genetici, dell'incapacità di rispondere correttamente al condizionamento classico e dello stress a cui sono sottoposti. Pensate al bel cagnolone che assiste una persona non vedente: completamente indifferenti ad ogni stimolo. Vi sembra un cane normale? E se pensate che Golden e Labrador siano le razze migliori per servizi di assistenza sappiate che in verità sono scelti più per la loro taglia che per il loro comportamento...
Questo è un capitolo molto delicato che potrebbe far storcere il naso a qualcuno ma l'analisi che ne viene fatta è tanto cruda quanto realistica e merita una lettura. Anche se aprire gli occhi potrebbe farci sentire dolorosamente in colpa, non si può ignorare che per apportare un benefici agli umani a volte, letteralmente, si distruggono degli esseri animali.
Coppinger chiude così il capitolo: i cani da assistenza fanno il lavoro più duro e sono quelli che si divertono di meno nel compierlo; sono lavoratori sterilizzati o schiavi senza via d'uscita.

L'ultima parte è la più "pesante" in cui viene spiegata la presunta età del cane, il suo aspetto e la sua evoluzione.

E' un bel librone che può scoraggiare la lettura a chi si desidera libri leggeri in cui si parla del nostro animale preferito come di un bambinone con cui si vuole solo giocare e fare passeggiate. Lo consiglio a chi ha già letto altri libri sui cani, non romanzi ma testi "scientifici".

Citazioni:
  • le razze pure sono creazioni artificiali dei club, che agiscono solo per orgoglio o per denaro

  • il cane migliore sarà quello che si sviluppa normalmente nell'ambiente in cui il padrone ha intenzione di farlo vivere

  • il cane viene allevato per il suo valore estetico, con ben poca preoccupazione per ciò che sta sotto, o addirittura se l'animale dentro quella forma estetica soffre. E' un modo tremendo di trattare il vostro migliore amico

  • sono le reazioni di paura della gente verso quella che reputano essere una razza aggressiva a "insegnare" a Pastori Tedeschi e Pit Bull a essere aggressivi

  • dovremmo abbandonare l'eugenetica del cane puro e perfetto e creare invece cani da compagnia ben adatti e sani; il valore dovrebbe essere posto su ciò che i cani possono fare, sulla salute che hanno e su come si sentono

  • i cani diventano bravi dopo che sono nati, non prima


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