martedì 18 giugno 2019

L'addio di Francesco Totti alla Roma

Due anni dopo aver smesso i panni da calciatore, Francesco Totti abbandona anche quelli da direttore tecnico della Roma. E lo fa durante una conferenza stampa nella Sala d'onore del Coni.
Scrivo queste righe dopo aver letto alcuni articoli su internet che ne hanno riportato i passi salienti e ve ne riporto uno, preso dal sito www.foxsport.it che mi ha lasciata perplessa:

C'è qualcuno che ti ha pugnalato dentro Trigoria?

Sì. Non farò mai nomi, ma c'è qualcuno che non mi vuole dentro. Ci sono persone che fanno il male della Roma. Il problema è che Pallotta tante cose non le sa e lui si fida sempre di queste persone. Questo è l'errore principale suo. E io che conosco Trigoria come le mie tasche, conosco gli spostamenti di tutti, so per filo e per segno come gestire Trigoria. Ma no perché sono bravo, perché ci sono cresciuto. Io so chi parla bene, chi parla male. Pensa quando non ci sto io. Come si fa ad andare avanti coesi e aiutare una società. Ognuno pensa al bene personale.  A Boston arriva un decimo della verità.
1 - non fa nomi. Mah...
2 - F. Totti dice che nella Roma lui conosce tutto e tutti e non perché è bravo ma perché ci è cresciuto.  (ma questo non significa competenza a livello dirigenziale). Bah.

Questa situazione di Totti, da sportiva, mi incuriosisce molto. Personalmente so benissimo che non è automatico che un grande giocatore sia anche un grande allenatore e penso quindi che non sia automatico nemmeno che un grande giocatore sia quindi anche un grande direttore tecnico. Sopratutto a livelli sportivi alti, dove gli interessi economici in ballo sono enormi, penso (e spero) che le figure che ricoprono determinate posizioni societarie ne abbiano le competenze. Ecco mi chiedo: il grande numero 10 della Roma aveva davvero le competenze per lavorare in quel ruolo dirigenziale?

Pensate un attimo, voi gente comune, che competenze dovete avere per cercare di avere un qualsiasi lavoro: più lingue, capacità informatiche, esperienza pluriennale. Laurea e magari qualche master. Per fare la segretaria o la cassiera eh, non per scegliere giocatori dal valore di milioni di euro.
Ora: Totti che competenze ha, oltre a quelle di essere stato uno dei calciatori italiani più forti della Storia? Io magari mi sono persa qualche suo corso di aggiornamento e sia chiaro: non voglio andare contro un giocatore dall'innato talento ma mi piacerebbe capire cosa è davvero successo con la sua società anche se mi sembra strano tutto questo clamore mediatico; di giocatori che hanno smesso, e di giocatori forti hanno smesso in tanti, pochi hanno continuato la carriera nella società a cui erano più legati (vedasi Del Piero, vedasi Maldini richiamato all'ovile dopo quanti anni?).

Cosa è una Roma senza Totti? Servono i romani in società?
Se io fossi presidente della Roma e avessi due bandiere come Totti e De Rossi, gli darei in mano tutto. Per quello che hanno fatto, per il comportamento, per il rispetto, per la romanità. Ti possono spiegare cosa significhi. Invece si è contornato di persone sbagliate e tuttora lo fa. Questo gli rimprovero. Tutti sbagliano. Se io sbaglio per 8 anni, una domanda me la farò oppure no? Questo io mi pongo, come tifoso. Se sbagli 10 interviste, all'undicesima ti poni una domanda. In questo momento non ci sono altre risposte.

E a me questa risposta continua a lasciare perplessa: per la romanità? Ma davvero?

Avendo un presidente americano penso che la questione della romanità non sia di vitale importanza: dopotutto il calcio a cui sono interessati i ricconi è quello internazionale e non il derby Roma-Lazio. O no?

Alcuni passi della conferenza potete trovarli qui: voi cosa ne pensate?

Nessun commento:

Posta un commento