mercoledì 20 aprile 2022

IL GIOCATORE di Fedor Michailovic Dostoevskij

Scritto nel 1866, questo testo di Dostoevskij accinge dall'esperienza personale dell'autore che per tutta la vita fu dedito al gioco, perdendo migliaia di rubli e finendo spesso in mano agli usurai.

Al centro della trama de Il giocatore di Dostoevskij c'è il giovane precettore Aleksej Ivanovic (il cui nome si scopre solo dopo molti capitoli quando arriva il "terremoto" chiamato nonna).

Aleksej è al seguito della famiglia del generale nella cittadina di Rulettenburg (che doveva essere il nome originario del libro) e ha un rapporto di amore-odio con la signorina Polina. L'esistenza della famiglia trascorre serena fino a quando smettono di arrivare i telegrammi con le informazioni sullo stato di salute della nonna (a cui sono tutti interessati in vista dell'eredità). Quando tutti pensano al peggio invece la nonna da sue notizie in prima persona dopo aver affrontato un lungo viaggio in treno e smuovendo mari e monti per farsi trasportare come una regina sul suo trono vista l'impossibilità di camminare. La nonna si fa beffe dell'avido interesse dei parenti e chiede ad Aleksej di accompagnarla a giocare al casino dove, in preda alla frenesia del gioco, finisce quasi per dilapidare tutto il suo patrimonio. Anche Aleksej è contagiato dalla febbre di fare soldi con i numeri e, in preda ad una sicurezza inspiegabile, va al casinò a giocare per vincere e aiutare Polina. E

vince il giovane confuso, esce carico di oro e danari, ma quando arriva dalla sua amata lei rifugge il suo aiuto materiale perché la fa sentire sporca, simile a quella approfittatrice di mademoiselle Blanche che si prende gioco del generale. Avvilito da quel rifiuto, Aleksej va a Parigi con mademoiselle Blanche a sperperare in un mese la vincita che avrebbe potuto cambiargli la vita. Nulla sembra turbare l'animo del giovane precettore, neanche l'esperienza come lacchè o il periodo in prigione, fino a quando non incontra di nuovo mister Astley che lo tratta come un uomo perduto e regala al lettore forse il passaggio più bello dell'intero libro "lei vegeta, " ha osservato allora mister Astley, "lei non soltanto ha rinunciato ai suoi interessi personali e a quelli sociali, non soltanto ai suoi doveri di uomo e di cittadino, non soltanto ai suoi amici (eppure ne aveva), non soltanto ha rinunciato a qualsiasi fine nella vita, eccettuato quello di vincere, ma perfino ai suoi ricordi". 

Il libro si chiude col protagonista voglioso di ritrovare la sua amata Polina in Svizzera ma inconsciamente ormai perso e ottenebrato dal desiderio del gioco e dalla prospettiva della vittoria che al posto di farlo salire sul primo treno per correre dalla sua amata gli fa rimandare la partenza per provare a puntare gli ultimi spiccioli rimasti. 

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Nonostante Il giocatore sia lungo solo duecento (piccole) pagine l'ho letto lentamente perché c'erano poche azioni e molte descrizioni. Meno male che a risvegliare la trama è intervenuta la nonna se no avrei fatto ancora più fatica a concluderlo. 

Tra i meriti dello scrittore russo c'è sicuramente la capacità di rendere precisamente ed in modo molto realistico le sensazioni che attanagliano i giocatori incalliti quando si trovano alle prese con una scommessa.

Citazioni:

 - Ma il piacere è sempre utile, e il sentimento di disporre di un potere assurdo e sconfinato su qualcuno - fosse pure su una mosca - dà un certo piacere. L'uomo è un despota per natura e ama infliggere tormenti


 - je te ferai voir des etoiles en plein jour - e ti farò vedere delle stelle in pieno giorno


 - E' un fatto che all'uomo fa piacere vedersi davanti umiliato anche il suo migliore amico; è proprio sull'umiliazione che si fonda in gran parte l'amicizia, e questa è una vecchia verità, ben nota a tutte le persone intelligenti


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