giovedì 13 dicembre 2012

Il laureato scomodo: Guglielmo Stendardo

Notizia di qualche giorno fa, by Gazzetta dello Sport: l'Atalanta prenderà dei provvedimenti contro Guglielmo Stendardo.
Di cosa si è macchiato questo calciatore?
Scommesse? No.
Partite truccate? No.
Fallacci? No.
Tweet non consentiti? No.
E' gay? No.
E allora?!
Ha chiesto tre giorni di permesso per andare a laurearsi e...la società non glieli ha concessi ma lui...si è assentato lo stesso e ora dovrà subire dei provvedimenti.
In concomitanza coi suoi esami c'era la partita di Coppa Italia della sua Atalanta contro la Roma. Era convocato e ha "disertato".
Se vi viene da ridere fate bene. E farebbe bene anche la società e l'allenatore neroblu a gettare acqua sul fuoco perchè stanno facendo una figuraccia...
Mi viene da ridere sopratutto a pensare a quante persone ho avuto come compagne di squadra e quante bugie hanno raccontato per non venire all'allenamento perchè
semplicemente non ne avevano voglia. Finte febbri, nevicate inventate, verruche inabilitanti, cena di qualche nonno ultracentenario, visite mediche in notturna, cane debilitato, compito in classe il giorno dopo, figlio col singhiozzo...insomma tante scuse che io mi vergognerei anche solo a pensare di usare. Eppure vi assicuro che le hanno portate come loro "giustificazione".
Ho incontrato però anche molte persone che sono venute in palestra quando avevano un parente malato, quando avevano subito un lutto, quando avevano le stampelle e tutto giusto per mantenere fede al loro impegno preso tempo prima.
Ci sono degli eventi che accadono solo una volta nella vita: matrimonio, figli, laurea ecc. ed è giusto onorarli. Anche se sei un giocatore di calcio professionista. Il giocatore in questione oltretutto aveva avvisato la società ben un mese prima e l'allenatore pochi giorni prima, su indicazione degli stessi dirigenti. Può ora essere punito per aver saltato tre giorni con la squadra per andare a realizzare una tappa così importante della sua vita? Dopotutto non ha saltato allenamenti e gara per vedere Xfactor alla tv o per stare accoccolato sul divano con la morosa in una fredda sera invernale.
Tenendo conto poi del livello di istruzione della categoria dei calciatori, sarebbe stato davvero un bel segnale se la sua società avesse preso la sua difesa e ne avesse lodato l'impegno nel raggiungere quel livello di studi. Occasione mancata?
Sicuramente più spunti su cui riflettere:
  • cosa significa prendere un impegno
  • il valore degli studi nel mondo di oggi
  • comprensione delle priorità nella vita
  • buon senso

Voi cosa ne pensate?

3 commenti:

  1. Direi per prima cosa che non era per laurearsi, ma per fare l'esame di stato che abilita alla professione di avvocato.
    Ed aveva scelto, come già successe per la ministra Gelmini, di farlo a Salerno e non in Lombardia perchè si presume che laggiù sia più facile.
    Forse, se si fosse iscritto nella sede di Bergamo o comunque in Lombardia non avrebbe dovuto impegnare 3 giorni.
    Ma ad ogni modo il punto è un altro: è un giocatore professionista.
    Ha un contratto di lavoro per fare il giocatore; il suo lavoro per quella settimana prevedeva alcune attività a cui non ha preso parte.
    La Società non lo ha trattenuto con la forza, non avrebbe nemmeno potuto farlo, ma ha comminato una sanzione per non aver rispettato il contratto di lavoro.
    A me pare tutto giusto.
    Altrimenti i contratti per cosa si fanno se poi si può fare a meno di rispettarli?

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  2. un esame di stato è meno importante di una laurea?
    La disquisizione sulla sede scelta per i propri studi la trovo fuori tema, non era quella la cosa importante anzi...vedo nel tuo commento solo la voglia di trovare del "marcio".
    E' vero che firmano dei contratti ma non è che firmando un foglio diventano schiavi di una società. Ha preso un permesso per andare a dare un esame di Stato ripeto, non per andare a giocare a poker.
    Certo se le assenze fossero state tante e ripetute sarebbero state da sanzionare ma per quanto se ne è saputo, ha sempre avuto un comportamento adeguato.
    Poi se la si vuol mettere sul fatto del non creare un precedente è un conto ma la risposta di Colantuono, l'allenatore, che ha detto: "poteva aspettare l'anno prossimo a dare l'esame" mi fa davvero ridere. Ma dopotutto arriva da una persona che non ha neanche preso la maturità...

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  3. Non credo che il problema sia che esame uno debba sostenere.

    E' scandaloso che una società impedisca qualcosa che va a migliorare la vita di un suo atleta. E poi ci lamentiamo che i calciatori sono tutti ignoranti! Magari Cassano fosse andato a fare qualche esame! hahahaha

    Ricordo che una volta una ragazza ha detto che aveva il colpo della strega e non poteva allenarsi e poi l'hanno vista nel pubblico di una famosa trasmissione televisiva!! Aiuto!

    Oppure quando uno doveva studiare e poi è arrivata con il gesso il giorno dopo perchè studiando era caduta dallo sci!

    Ci sono tanti modi e motivi (spesso non validi) per saltare allenamenti....questo però era più che valido. Pessima figura per l'Atalanta!

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