mercoledì 21 dicembre 2016

La pazza gioia

Donatella e Beatrice sono gli opposti. Di diversa età ed estrazione sociale non si sarebbero mai incontrate se... non avessero avuto problemi psicologici. Invece tutte e due sono ospiti di Villa Biondi, una struttura per persone con
problemi mentali. Tra le due si instaura subito un legame particolare che si consolida quando, dopo un ritardo del pulmino che doveva riportarle a casa dopo il lavoro prendono l'autobus e si perdono. Come due nostrane Thelma & Louise decidono di prendersi un momento di libertà e di felicità dandosi alla pazza gioia tra giri nei centri commerciali e cene in ristoranti di lusso assaporando la libertà. Una bugiarda patologica, l'altra con alle spalle abusi di droghe, non ci pensano nemmeno di tornare nel loro ricovero anzi rubano un'auto e dopo un litigio fanno anche a botte tra loro. Donatella viene così riportata forzatamente in una struttura per persone problematiche ma Beatrice riesce a raggiungerla ed insieme riescono a trovare la famiglia a cui è stato affidato il figlio di Donatella dato in adozione perché... lei aveva tentato il suicidio insieme a lui.


Brava Valeria Bruni Tedeschi. Insopportabile la parlata di Micaela Ramazzotti. Il film intrattiene bene fino a circa mezz'ora dalla fine quando secondo me si perde, indeciso su come delineare il finale. Tanti temi interessanti: il disagio psichico, l'amicizia al femminile, i legami famigliari, le strutture sanitarie, l'adozione, la ricerca della Felicità. Alla fine mi ha leggermente deluso: mi aspettavo qualcosa di più forte e meno happy ending ma la Bruni Tedeschi è riuscita, quasi da sola, a tenere in piedi il film con un personaggio interessante e un bel modo di interpretarlo. 

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