lunedì 5 dicembre 2016

Truman: un vero amico è per sempre

Tomas va a Madrid, dopo molti anni, per incontrare il suo amico Julian, malato terminale. Quando si guardano negli occhi è come se la loro amicizia non si fosse mai interrotta. Tomas accompagna Julian in alcune "pratiche" che lo mettono a disagio ma da cui non si sottrae, facendo quello che un vero amico dovrebbe fare: esserci. Julian è deciso in tutto. E' lucido, cosciente ed innamorato del
suo secondo figlio Truman, il suo inseparabile cane. Una storia di sentimenti e di vita.


Tenete a portata di mano i fazzoletti e preparatevi a piangere cristalli e lacrime. Però, nonostante tratti un tema difficile come quello della malattia, della morte, della vita che finisce, non lo fa in modo ipocrita o pietistico: il protagonista è sempre molto dignitoso e il rapporto col suo amico è sincero, profondo ed invidiabile. Julian (Ricardo Darin) è un uomo che ha accettato l'idea della fine eppure non si è rassegnato e non è neanche stuccosamente sereno. E' un uomo che ha paura ma che allo stesso tempo non vuole farsi vincere dalla paura e vuole essere padrone della sua vita fino all'ultimo, sopratutto all'ultimo. Il cane del titolo si vede poco eppure le scene in cui è presente sono piene di significato ed emozione: il regista è riuscito a rendere bene quanto può essere profondo il rapporto uomo-animale senza diventare eccessivo o esagerato. E chi ha avuto (o ha) un animale viene colpito davvero nel cuore.
Mentre si guarda questo film si ha il tempo per farsi mille domande, per riflettere: sulle nostre esistenze, sui nostri rapporti, sulle nostre priorità ed anche sui nostri desideri. Che devono esserci, fino alla fine. A me è piaciuto molto.



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