mercoledì 27 settembre 2017

Le "crociate" di Milik

immagine dal sito http://indianexpress.com
Arkadiusz Milik è un giocatore di calcio del Napoli. Polacco, classe 1994 si è fatto notare durante gli Europei di Francia del 2016.

La crociata del titolo riguarda, dolorosamente, il suo ennesimo infortunio al legamento crociato. Milik infatti si era rotto il legamento crociato del ginocchio sinistro il
9 ottobre del 2016 ma dottori, tv e giornali parlavano di un recupero clamoroso: dopo 4 mesi infatti Arkadiusz era di nuovo in campo! Ce ne ha messi molti altri di mesi però per tornare arruolabile definitivamente per la sua squadra. Questo campionato era iniziato nel migliore dei modi ed invece pochi giorni fa, esattamente il 23 settembre 2017... Milik si è rotto il crociato del ginocchio destro.

Quando mi sono fatta male io lo scorso novembre ho conosciuto diversi fisioterapisti che mi hanno incoraggiata a fare una riabilitazione costante e progressiva ma senza mai forzare. Sapete cosa mi hanno detto? Che chi riprende l'attività agonistica prima dei sei mesi di riabilitazione ha più del 50% di possibilità di farsi male al ginocchio "sano" e a quello già operato. Statistiche, numeri, studi. 

Com'è possibile che i medici e/o fisioterapisti del Napoli non lo sappiano? Oppure, ne avevo parlato anche col "caso" Florenzi: possibile che non si riesca a capire che un calciatore è sì un esborso ma anche un tesoro da proteggere e che buttarlo in campo prima del tempo è quasi sempre inutile e dannoso?

Milik ha giocato nel Napoli praticamente 4 mesi in due stagioni. E questa è solo una valutazione "costi/benefici". Vogliamo parlare poi delle conseguenze sull'umore del giocatore? Farsi male poco dopo essersi rimessi in piedi è davvero una brutta botta.

Milik ha 23 anni ed ha già due ginocchia "ricostruite": per quanto i calciatori di serie A siano curati con le migliori tecnologie a volte mi sembrano davvero solo "carne da macello" e la frase: tanto con tutti i soldi che prendono per me non ha senso perché sono persone prima che calciatori e la salute, come per tutti, dovrebbe rimanere al primo posto. 

Forza Arkadiusz!

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