mercoledì 20 gennaio 2021

A cosa sono interessati i produttori di notizie? riflessione di M. Seligman e citazione di B. Russell

Ciao,

condivido la pagina di un libro che sto leggendo in questi giorni che mi ha molto colpita per la somiglianza con la situazione attuale in cui i produttori di notizie sono interessati solo a commoventi storie aneddotiche.


Il libro da cui è presa questa foto è "Imparare l'ottimismo" di Martin Seligman - (recensione), pubblicato nel… 1990! Voi cosa ne pensate?

Era Marzo 2020 quando i telegiornali italiani hanno iniziato a parlare di uno sconosciuto virus letale scoperto in Cina e poi diffusosi in tutto il mondo. Dopo un anno le persone hanno imparato termini come pandemia, lockdown, assembramento ma soprattutto hanno guardato quotidianamente almeno due telegiornali al giorno in cui l'unico argomento è stato (ed è ancora) la diffusione del virus, le

misure di contenimento, il numero dei morti… il tutto corredato da immagini prese all'interno degli ospedali, con pazienti intubati e personale sanitario preoccupato ed avvolto da protezioni "lunari". Oggi un qualsiasi telegiornale è monotematico e sembra che l'essere umano esista solo rispetto al covid. Anche perché purtroppo, effettivamente, la vita (normale) di prima si è totalmente cancellata vista l'impossibilità di:

  • spostamenti al di fuori del comune di residenza
  • sport
  • cinema
  • teatro
  • eventi culturali in genere
  • concerti
  • riunioni famigliari
  • uscite con gli amici
  • coprifuoco!!!
  • abbracciarsi
  • festeggiare
  • andare a trovare i malati in ospedali
  • andare a trovare i parenti/amici in casa di riposo
  • andare in discoteca
  • andare al ristorante
  • bere un caffè dopo le sei di sera
  • andare al luogo di lavoro
  • andare a scuola

quindi le cose da raccontare, inevitabilmente sono meno! vi invito a segnalarmi tutte le altre cose che potevamo fare e che non possiamo fare più e vi chiedo poi se oggi, dopo nove mesi, pensate ancora che andrà tutto bene e se vi sta bene continuare a vivere  esistere così. 

La cosa che mi ha fatto riflettere è stata l'ultima frase della foto in cui viene riportata una citazione di Bertrand Russell: il segno di riconoscimento di un essere umano civilizzato è l'abilità di leggere una colonna e poi piangere

Dopo trentun anni, a quanto pare, si: gli americani (e non solo loro) sembrano incapaci di capire le statistiche e di comprendere solo storie aneddotiche. 

Sbaglio? Cosa ne pensate?

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