venerdì 29 gennaio 2021

Il semaforo della nostra vita

immagine dal sito vecktorstock.com
Vi ricordate quando sono state create le zone colorate di suddivisione della criticità covid in Italia? 

All'inizio c'è stata la paura: siete ancora in zona rossa, pericolo! Dall'altra parte c'era il sollievo di chi era in zona verde e si sentiva (più) libero; poi la speranza è stata tolta del tutto perché evidentemente chi prende le decisioni pensa che siamo davvero un popolo di minorati e quindi: il verde incoraggia comportamenti scellerati, da oggi il verde sarà giallo (andatevi a leggere il libro "1984", vi prego!!!). 

Quindi verde(speranza) scomparso e il giallo il nuovo verde? Dai cioè pensateci: ma davvero?!

Per ogni colore diverse restrizioni, per ogni settimana nuovi cambiamenti col risultato che anche quando si potrebbero fare le cose (uscire dal proprio comune, andare a mangiare al ristorante ecc.) non lo si fa più perché "non so cosa posso fare, mica rischio di prendere la multa".

Ecco la nostra vita è diventata un semaforo: noi stiamo qui aspettando che diventi verde ma

nel frattempo lei, la nostra vita e il nostro limitato tempo su questa Terra, scorre. 

Ho trovato un bel pensiero, semplice, preciso ed essenziale di Giorgio Agamben nella sua rubrica Quodlibet (ciò che piace):

Di che colore è la notte?

Il criterio fissato dal governo per determinare il colore della nostra vita è 50 casi su 100.000 per settimana. Dal punto di vista statistico si tratta di una percentuale di rischio estremamente bassa, pari allo 0,5 per mille. Come è possibile che gli uomini, per un rischio che resta basso anche se proiettato sull’intero anno, accettino di rinunciare non solo alla loro libertà, ma anche a tutto ciò che rende la vita degna di essere vissuta: al contatto con gli altri esseri umani, allo sguardo posato sui loro volti, alla memoria e alle feste celebrate gioiosamente insieme? Sentinella, di che colore è la notte?


25 gennaio 2021
Giorgio Agamben

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