mercoledì 26 settembre 2012

Quando iniziano a dirti "Buonasera" invece che "Ciao"


Famosa illusione ottica.
Cosa vedete? Una giovane o una vecchina?
E' un passaggio della vita atroce :-)
Tu sai benissimo che il tempo passa e che gli anni aggiungono un qualcosa al tuo essere ma non pensi subito e necessariamente che guardandoti la gente noti il suo scorrere.
Eppure sempre più spesso incontri qualche ragazzino per strada che ti chiede un'informazione e ti da del Lei.
Oppure che uno studentello ti spinga in metropolitana e poi (ti) biascichi uno "Scusi".
Al primo specchio che trovi ti guardi. Il riflesso sembra sempre lo stesso.
Hai qualche borsa sotto gli occhi (vorrei ben vedere, pensi, visto a che ora è suonata la sveglia stamattina) e lo sguardo ti sembra più maturo ma no...vecchia non ti senti.
Che poi è assurdo come questa forma di educazione che abbiamo usato anche noi da (veramente) giovani ora ci risulti fastidiosa anzi...incredibile.
Quando è che siamo diventati "grandi"?.
Quand'è che la gente ha percepito che siamo cresciuti?
Me lo chiedo spesso e non perchè questa cosa mi assilli ma perchè la trovo divertente.
Divertente perchè mi arriva da persone che io percepisco vicine di età (e che magari lo sono) ma che dal canto loro mi vedono come una
cariatide.
Quando si usa dare del Lei?
Solitamente con degli sconosciuti, con le persone degli esercizi pubblici (cassieri, camerieri, dottori, edicolanti, panettieri...) e più genericamente con gli adulti.
Ma noi tutti sappiamo che una persona, in teoria, adulta lo è a 18 anni e com'è che iniziano a darti del Lei solo dieci anni dopo?
Chi decide che da adesso in poi entrerai anche tu a far parte di quella veneranda età che va dai 25 anni ai 100 e rientra nella categoria vecchiacci?
Ma sopratutto...perchè ci rimaniamo male se ci danno del Lei?
In fondo dare del Lei è la forma più rispettosa ed educata che abbiamo per rivolgerci ad una persona, no? Perchè quindi dovrebbe colpirci?
Eppure vi ricordate la vostra reazione (o quella di un amico) la prima volta che vi hanno parlato in terza persona?
Mentre lo chiedo a voi, rivolgo anche a me questo interrogativo.
Ho sempre usato questa forma verso persone che rispettavo, che avessero avuto più del doppio dei miei anni, una famiglia e almeno venti anni di lavoro alle spalle. Questa era grandi linee la mia idea di adulto.
Quindi evidentemente sembro una quarantenne sposata con figli e già segnata da venti anni di lavoro. Cosa che a 29 anni mi fa strano!








3 commenti:

  1. Questa storia del "LEI" è veramente simpatica.

    Quando un ragazzino ci da del LEI subito iniziamo a sbraitare contro di lui "ragazzino di mer*a..ma come ti permetti, ma non vedi che sono più giovane di te???" etc etc.
    Io comunque sono arrivata alla conclusione che effettivamente quando si è piccoli le differenze di età sembrano sempre enormi e da qui parte il tutto: prendete esempio dal ricordo che avete della vs maestra delle elementari, magari aveva si e no 30 anni ma per voi era una vecchia decrepita (Marta .. fattene una ragione!!!) invece era solo una ragazza giovane!

    Ricordo ancora come fosse ieri all'inizio dell'anno pallavolistico scorso quando in piena piazza ducale a vigevano ho incontrato una mia compagna di squadra (Arianna Rossi) con un gruppo di sue amiche. Io sono andata a salutarle e loro (non l'Ary) mi ha dato del LEI dicendomi "BUONGIORNO". Buongiorno????? A me??? Che ogni sera dietro un pallone insieme alla loro amichetta? A me??? Che sembro la sorellina minore della loro amichetta???? A me??? Che salto ancora i fossi per la lunga.
    Ancora la meno all'Arianna per questo rispetto che ha la forma di una mancanza di rispetto!! ahahahahah!!!

    Detto questo...si invecchia. E sti "mocciosi" non perdono occasione per ricordartelo!!

    Io cmq sono serena dei miei 25 anni ! ahhahahahhahahahahh. Se li porto male non è colpa mia...è la vita che mi segna!!!!

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  2. tu l hai scritta miki la "storia del lei" (cm la definisce la ragioniera)?!
    che storiella carina..decisamente ben scritta..tratta un qualcosa di quotidiano ovvio..come dire.."si sa"..ma poi c è il soffermarsi a pensare..fa sorridere da un lato..come se ci fosse una sottile linea tra il "devo dare del lei xke sn un mocciosetto" e il "mi becco del lei sono una vecchiaccia!!!!!"ti fa ripensare a qnd eri tu il bambinetto ke dava del lei sentendosi educato e rispettoso..alla maestra agli amici dei tuoi genitori ai genitori dei tuoi compagni ecc..e poi pensi a come tutto scivola passa e va e sei "dall altra parte"!!!!!!!oh my god..li vedevamo cosi "grandi" i "grandi" a cui davamo del lei..se avevi bisogno c erano "i grandi"..e ora siamo noi quei grandi?!nn so se mi sento pronta..rughe e borse a parte..pensavo essere grande fosse diverso..fosse un avere piu risposte un avere meno paure essere piu sicuri..invece mi sento piccola stupida smarrita nn so dove andare ne dv sto andando mi chiedo cm sono diventata una grande..quando..ho troppe domande troppe volte mi ritrovo coperta di dubbi pensieri e vorrei solo che ci fosse un grande che mi dicesse "marta fai cosi e cosà.."ma la grande sono io..oh my god..
    sono scesa troppo nel mentale..
    sorry..
    titti s answer tutta la vita..
    bacio vecchiacce..
    dalla maestra vecchiaccia di turno!

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  3. cmq forma di corte-scortesia che in inglese nn esiste..!!!un punto a loro favore..

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