venerdì 18 gennaio 2013

Il mondo nuovo - Aldous Huxley

1932
231 pagine

Trama:
Siamo nell'anno di stabilità A.F. 632. Gli esseri umani non nascono più in seguito all'atto sessuale tra uomini e donne ma vengono coltivati nei centri di incubazione e condizionamento in cui gli individui vengono
prodotti in serie e "condizionati" sia nell'aspetto fisico che nel futuro modo di pensare attraverso trattamenti chimici e lezioni "innovative". Tutto il processo viene mostrato ad una classe di allievi dal Direttore con il mito di Ford. Le persone vengono educate fin da piccole ad avere rapporti sessuali promiscui senza creare legami sentimentali ma Bernardo Marx ha altre idee in testa e desidera solo Lenina Crowne. La cosa però non è ritenuta normale e viene richiamato dal Direttore che gli dice di stare attento perchè i suoi comportamenti sovversivi potrebbero essere puniti. Un giorno Lenina sceglie di seguire Bernardo nella riserva dei selvaggi, un luogo dove alcune persone vivono come dei "primitivi" (o come voi che state leggendo) in cui non esiste il soma (la droga perfetta che porta in vacanza da stress e problemi), l'igiene è scarso, si crede e implora Dio, ci si sposa e...si nasce da genitori umani!
In questa riserva Bernardo incontra Linda e suo figlio John, abbastanza emarginati dalla comunità. Lisa infatti era una donna del mondo nuovo venuta in visita alla riserva molti anni prima. A causa di un incidente era stata creduta morta e abbandonata lì, incinta. La donna si era comportata come le era stato insegnato in tutti gli anni di condizionamento e non riusciva a capire le regole dei selvaggi, soprattutto la monogamia. Concedendosi a tutti gli uomini della riserva si era inimicata tutte le donne e quindi la struttura della comunità che aveva ripudiato lei e il suo strano figlio amante delle opere di Shakespeare. Quando Bernardo incontra John capisce che
il ragazzo può essere l'oggetto per la sua riscossa sociale e lo porta al suo mondo nuovo come una bestia da esposizione. Ma il mondo che John credeva così bello e felice gli riserverà solo dolori: prima sua madre si da quotidianamente al soma fino ad arrivare alla morte, poi scoprirà che la dolce Lenina è solo l'ennesima prostituta di quello strano mondo ed infine capirà che la sua unica via d'uscita è qualcosa di tragico e definitivo.

Mie considerazioni:
Molto bello.
Molto strano (e difficile da pagina 43 a pagina 52 quando 3 conversazioni si intersecano).
Alcuni oggetti e situazioni sono talmente "futuristici" che si fanno quasi fatica a capire. Eppure si ha sempre l'impressione di essere davanti ad un racconto non tanto utopistico quanto tragicamente possibile.
La sensazione che suscita maggiormente è l'incredulità.
Ha il gran pregio di far lavorare la nostra testa in molte direzioni: intrattiene e fa pensare. Mica male.
Il finale è tragico ma inevitabile.
Semplificando: l'annullamento della personalità a favore del bene della comunità - droghe legalizzate come soluzioni ai problemi sociali - scomparsa delle malattie e cancellazione della vecchiaia che sopravviene in corpi giovani ma temporalmente limitati - omologazione, standardizzazione, razionalizzazione della creazione.



Citazioni:
  • Ogni condizionamento mira a ciò: fare in modo che la gente ami la sua inevitabile destinazione sociale.

  • Quando non si ha l'abitudine alla storia, la maggior parte dei fatti del passato sembrano incredibili.

  • L'impulso, arrestato, trabocca, e l'inondazione è il sentimento, l'inondazione è la passione, l'inondazione è perfino la pazzia: tutto dipende dalla forza della corrente, dall'altezza e dalla resistenza dell'ostacolo.

  • Le parole possono essere paragonate ai Raggi X; se si usano a dovere, attraversano ogni cosa. Leggi , e ti trapassano.

  • Se uno è diverso, è fatale che sia solo.

  • Più le qualità di un uomo sono notevoli, più grande è il suo potere di traviare gli altri.

  • E l'essere contenti non ha nulla d'affascinante al paragone di una buona lotta contro la sfortuna, nulla del pittoresco d'una lotta contro la tentazione, o di una fatale sconfitta a causa della passione o del dubbio. La felicità non è mai grandiosa.

  • La civiltà industriale è possibile soltanto quando non ci sia rinuncia. Concedersi tutto sino ai limiti estremi dell'igiene e delle leggi economiche. Altrimenti le ruote cessano di girare.

  • Sbarazzarsi di tutto ciò che non è gradito, invece di imparare a sopportarlo.

  • Io reclamo il diritto di essere infelice.

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