venerdì 14 febbraio 2014

A chi non è mai capitato di guadare un lago?

Guadare = v. tr. [lat. vadare]. – Traversare un corso d’acqua toccando il fondo (a piedi, a cavallo, su un veicolo a ruote), senza nuotare: g. un fiume, un ruscello; g. un torrente in piena

Quando ho iniziato a scrivere questo blog ho pensato che avrei voluto condividere qualcosa di carino, di divertente. Trovo che la vita sia puntellata di cose tristi, di brutture, di preoccupazioni e ogni tanto bisogna, dobbiamo, trovare del tempo per sorridere.
E devo ammettere che nella mia vita mi diverto e mi sono divertita molto. Alcuni aneddoti hanno fatto "storia" tra i miei amici e conoscenti, sono diventati quasi dei ricordi comuni e...è quello che voglio fare oggi con voi. Trasportarvi in uno dei miei ricordi, per me, più divertenti. Badate di concentrarvi bene!!!

Era l'estate del 2012. Ancora non mi spiego perchè io e la Titti avessimo scelto di passare le nostre ferie in Scozia. Vi evito i soliti commenti sul freddo e sul grigio per arrivare subito al dunque.
Routard in mano, ci siamo dirette alla ricerca di un castello che la guida definiva memorabile (e che oltretutto era ad ingresso gratuito).
Eravamo nelle vicinanze di Oban, e vedevamo decine di cartelli ma non quello che cercavamo. Il fatto è che secondo la guida il castello si trovava proprio parallelo alla strada che stavamo percorrendo. Ricordo campi chiari e strade sterrate. C'erano pure i lavori in corso. Come due turiste per caso che si rispettino abbiamo provato a
chiedere informazioni agli operai. Operai scozzesi. Vi dico solo che dopo un minuto ci guardavamo con quegli uomini sudati e nessuno diceva più nulla: nessuno dei presenti aveva capito una parola dell'altro ma avevamo intuito di essere vicine. Abbandonata l'auto ai bordi di una strada di campagna, scese per sgranchirci le gambe, come tutte le sorprese che si rispettino...il castello era davanti a noi.
Piccolo particolare: tra noi e lui c'era un lago. Un lago piccolo eh ma pur sempre un lago! Non vedevamo strade per arrivarci ma poi ci si affiancò un'auto di compaesani. Scese una ragazza che guardava l'orizzonte e ci spiegò che era facilissimo raggoungere il castello: bastava camminare dritto davanti a noi!
Dialogo.
"ciao scusa ma sai se c'è una strada?!"
-"si certo! è semplicissimo, passate pure di qui, scavalcate la recinzio e andate sempre dritto. Il mio fidanzato è proprio là davanti".
Silenzio per l'osservazione di un omino che in lontananza faticava nella palta.
"ah...ok...ma...ma lì c'è il lago e poi come si fa a passare?".
-"e niente...tiri un pò su i pantaloni tanto è vicinissimo"
Silenzio e osservazione dell'omino che in lontananza sembrava mettersi le mani nei capelli.
"è che a me sembra troppo alta l'acqua per camminare...è un lago...inizierà bassa ma poi o ci si spoglia e si nuota o la vedo dura guadare il lago!"
-"be a me non sembra e comunque è l'unico modo per arrivarci"
Indispettita dalla sua illogicità e dal fatto che non potevo credere che davvero bisognasse fare il bagno per arrivare al castello ho scrutato bene l'orizzonte e ho visto altri omini-formichine muoversi in un altro posto che sembrava asciutto e, rimontate in auto, ce ne siamo andate.
Alla fine una via c'era. Avete presente quelle vie strettissime in campagna che si aprono tra due strati di alta vegetazione e che se non passate pianissimo neanche si notano? Ecco.
Abbiamo parcheggiato in uno spiazzo grande come tre auto e abbiamo seguito le tracce come novelle esploratrici. E una via c'era! Asciutta, secca, polverosa, percorribile senza bisogno di immersione.

Qual è la cosa comica? Che io pur di arrivare a quel castello, uno dei più belli visti in Scozia perchè immerso davvero in un contesto da sogno, mi sarei rimboccata maniche e pantaloni e avrei provato a guadare il fiume!!! Sarà che in vacanza ci si sente più avventurosi ma a ripensarci bene anche un tantino più stupidi!
Ad ogni passo che facevamo sul sentiero pensavamo a quel ragazzo che secondo noi stava imprecando contro il genio della sua morosa e che una volta tornato in auto sarà stato ricoperto di fango...

Quanto a noi, è stato uno dei più bei giorni di Scozia. Senza badare al tempo, ci siamo immerse nella natura, camminando su polverose pietre e facendoci spazio tra verdi arbusti dietro cui si muovevano docili, pecore enormi. Il Castello era in mezzo ad una sorta di isola, con da una parte il lago che aveva dei riflessi splendidi e dall'altro una distesa di verde. Una volta dentro si poteva scalare fino ad una torre da cui il paesaggio era quasi fiabesco. E c'era pure il sole.

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