giovedì 21 aprile 2016

Programmare. Nonostante la morte

E' notizia di due giorni fa che una valanga ha travolto e ucciso la campionessa di Snowboard Estelle Balet, 21 anni.

L'atleta, come ogni giovane di oggi, pochi giorni prima aveva postato su Instagram una foto con questa didascalia:  “Davvero impressionante riuscire ad avere questa vista con lo snowboard.. Non vedo l’ora di più riprese la prossima settimana!”. 

Questa tragedia mi ha fatto pensare ad una cosa su cui ho riflettuto molto nel corso della mia vita: su quanto siamo fragili e… “passeggeri”.
Si dice che nella vita c’è un’unica certezza: la Morte. Una delle cose che fa più paura nella vita. E nonostante questa certezza noi
viviamo, chi più e chi meno, spensieratamente i nostri giorni.
Dopotutto se pensassimo costantemente a questa inevitabile certezza forse non riusciremmo più a vivere. O no?
Quella ragazza sapeva che il suo sport era estremo e che c’era la possibilità di un infortunio, di un incidente, di una valanga e magari di una morte. Eppure ogni giorno si allenava, spesso gareggiava e non perdeva l’entusiasmo e non si faceva scoraggiare dalla paura anzi… programmava.
Come tutti noi d'altronde. Che ci alziamo la mattina e pensiamo a cosa mangeremo a pranzo, a cosa faremo la sera, a dove andremo nel weekend e a dove passeremo le vacanze.


Poi basta un niente e non ci siamo più.

Quante volte ci siamo sentiti dire: vivete senza rimpianti come se ogni giorno fosse l'ultimo sulla Terra. Ma quanti di noi si godono davvero, appieno, la vita? Quante volte ci alziamo nervosi perché abbiamo dormito poco, ce la prendiamo con la metro in ritardo, sbuffiamo al collega noioso, ci lamentiamo del cibo cotto male, litighiamo con il marito, rinunciamo ad un appuntamento per pigrizia. Tante volte, quasi sempre, ci perdiamo la possibilità di vivere con gioia e senza rimpianti. Ci impegniamo eh, leggiamo libri motivazionali, condividiamo aforismi positivi, ci ripromettiamo di seguire una dieta che concili corpo e spirito e poi ricadiamo nei caratteristici difetti umani. 

Queste tragedie che ogni tanto salgono alla ribalta sembrano dei moniti per rimetterci sulla buona strada, per non farci perdere il poco prezioso tempo che ci è stato concesso e per qualche giorno ci pensiamo, ci rimaniamo male, guardiamo i nostri cari senza perderli mai di vista e siamo più clementi con tutti, anche con noi stessi. Poi il tg torna a parlare di omicidi, tasse, politici, immigrati, terrorismo e la natura umana prende il sopravvento: viene più facile lamentarsi che scandagliare  faticosamente le cose alla ricerca del bello e la vita... scorre. Ma prima o poi, come purtropposappiamo, finisce.

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