lunedì 8 maggio 2017

Il giorno dopo la fine del campionato

Il giorno dopo la fine del campionato è un giorno strano.
Molte squadre fanno la settimana sabbatica in cui si stacca dalla routine dei due/tre allenamenti e ci si gode le sere libere tra cene con parenti che non vediamo mai o con amici che per mesi (e a volte anni) ci hanno ripetuto: ma non puoi saltare un allenamento?

Si riscopre il piacere di
una cena ad un orario decente o una serata tranquilla a vedere la tv sul divano. Si guardano le partite di quelli forti in tv e ci si organizza con gli amici che invece il campionato non l'hanno finito perché sono arrivati a giocarsi i playoff.

Il giorno dopo la fine del campionato c'è sempre un misto di emozioni perché anche quando è andato tutto bene c'è sempre un po' di tristezza per qualcosa che è finito, ci si sente quasi "smarriti" e sui social è pieno di "comunicati-stampa" di gente che annuncia di appendere le ginocchiere al chiodo. E per ogni persona che smette di giocare c'è un tuffo al cuore, il pensiero della fine di un'era.

Il giorno dopo la fine del campionato è sicuramente un momento in cui si fanno delle riflessioni, si tirano le somme e si pensa a quello che è stato ma sopratutto a quello che sarà: si giocherà ancora? si starà nella stessa squadra? Qualche altra società si farà viva? Chi rimarrà delle vecchie compagne? 

Il giorno dopo la fine del mio campionato è stato ancora più strano; come sapete il mio campionato è durato poco, una manciata di partite. E' stato un anno iniziato con le migliori aspettative e terminato in modo quasi tragicomico.

E' stato un anno difficile, doloroso, pesante. Nella mia testa avrebbe dovuto essere il mio ultimo anno e finire con una rottura del crociato mi ha davvero fatto male. Poi c'è stata l'operazione e sembrava che il periodo buio fosse passato invece sono entrata in un periodo nebbioso ben peggiore, quello dell'incognito. Società assente, allenatore indifferente, compagne di squadra distaccate. Il giorno dopo la fine del (mio) campionato ho solo una domanda in testa: ma ne vale ancora la pena (di giocare)?

E' difficile rispondere in modo razionale e sopratutto è difficile farlo ora. Dopotutto giocare mi piace ma questi mesi mi hanno fatto capire che non mi piace giocare con la gente che gioca ora. La mentalità delle persone conosciute in questi ultimi due anni mi ha fatto capire che concepiamo il gioco, l'allenamento e la partita in modo troppo diverso ed è dura pensare di affrontare una nuova avventura con persone che trovi così distanti da te.

Quest'anno però mi ha insegnato che c'è sempre qualcosa di buono anche nelle cose peggiori ovvero che:
  • la Titti è una santa buddista leggiadra che è stata in grado di sopportarmi anche quando io non ne potevo più di me. Non giocare più con te sarebbe la cosa più dura da metabolizzare ma tra ping pong-solletico-bowling e mani-fredde-sulla-schiena penso che avremo di che divertirci anche in futuro. Poi comunque mai-dire-mai: metti che ci ingaggiano nel beach? Smacco!!!

  • i miei genitori ci sono sempre stati, dalla mia prima all'ultima partita, e non solo. Ed è una cosa che mi ha fatto sentire così amata!

  • gli amici possono ritrovarsi: Gabry ne è la dimostrazione. Compagno di cineforum, accompagnatore, dirigente aggiunto, tuttofare, fine osservatore e imitatore eccelso mi hai aiutato a superare giorni tristi (ma l'infiltrazione a tradimento me la pagherai ahahah)

  • Eve e Paolo: ogni volta che guardo il vostro peluche di fianco al letto penso a quel giorno in cui vi siete vestiti eleganti e vi siete fatti i chilometri per portarmelo (insieme alle ciambelle!): ero triste, dolorante ed affamata ma la vostra sorpresa mi ha fatto sentire... voluta bene. Grazie anche per tutte le infinite giornate/serate insieme

  • Cori, Sara, Ele, Moni e Marti (e i loro rispettivi compagni): grazie per avermi seguita anche in questo anno lontana da Segrate; le vostre cene e sopratutto i vostri sorrisi mi fanno ogni volta felice

  • Elena & Paola: le brescomasche (bresciane e comasche) che non avrei incontrato se non avessero visto il video promozionale della mia squadra. Le nostre cene insieme sono state la cosa più bella dei sabati sera :-)

  • la famiglia Mantovani: quando andare in palestra mi faceva riempire gli occhi di lacrime c'eravate voi a tirarmi su con una chiacchierata, pazienti come pochi a sopportare le mie "lezioniInfiniteDiCinofilia"

Quindi alla fine sportivamente è stata una tragedia: mi sono rotta un ginocchio e siamo retrocesse ma umanamente mi sono davvero sentita una persona fortunata e questo grazie a voi: Titti, Angela, Remo, Gabry, Eve, Paolo, Sara, Moni, Ele, Marti, Cori, Ele, Paola, Sabri e Graziano.

Il giorno dopo la fine del campionato è comunque un nuovo inizio, sicuramente qualcosa cambierà ma spero di avervi ancora in qualche modo nella mia vita.

4 commenti:

  1. A parte il fatto che leggere il tuo post mi ha fatto venire le lacrime agli occhi..sottoscrivo il fatto che è stato un anno tremendo..se per te lo è stato fisicamente e psicologicamente per me è stato veramente difficile uscire per quattro sere alla settimana da sola. Ora però anche questo campionato è finito e non uscirò più da sola..che sia per andare in una nuova squadra...in un bowling o in una piscina lo faremo insieme... perché alla fine è solo cosi che mi diverto :-).
    Mi sei mancata tantissimo in campo. Sei comunque stata, anche se per poche partite, la più forte di tutta la categoria.

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    1. come diceva un nostro amico... OVVAR!
      E' stato tremendo ma è già passato. Insieme :-*

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  2. Grazie Micky, grazie anche a te Titti. Siete due persone fantastiche, due ragazze che hanno fatto breccia nei nostri cuori per simpatia e genuinità. che sono diventate due idoli per due ragazzine che rincorrono un sogno chiamato "Pallavolo". Grazie a voi!! Ps. Le cene non sono finite....baci Moni

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    1. Ciao Moni!
      grazie del commento e del farci sentire speciali. Certo che le cene non sono finite (anche perché non vorrei perdermi qualche vidoe rollercoaster del faggggiano, ahahah!) un bacion grande a tutti voi

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