domenica 7 maggio 2017

Lube Civitanova - Diatec Trentino = 3 - 1

Gara 3 Finale scudetto playoff pallavolo maschile

Gara che è molto di più di una semplice partita, potrebbe benissimo essere il primo scudetto-point per la squadra di Blengini che conduce la serie per 2-0. Oltretutto Juantorena & soci giocano in casa insomma la Diatec ha tutto da perdere, vediamo come reagirà ed afronterà questa delicatissima partita!

Sestetti:

Civitanova
Christenson - Sokolov
Juantorena - Kovar 
Stankovic - Candellaro

Trentino:
Giannelli - Stokr
Lanza - Urnaut
Solè - Van de Voorde

PRIMO SET
Partita tesa, evidenziata dall'elevato numero di servizi sbagliati subito da entrambe le formazioni. Le squadre procedono appaiate fino a quando la Lube non inizia a spingere al servizio e fa ace prima con Juantorena e poi con Sokolov. Lorenzetti chiama tempo sul 14-12. L'impressione, come nelle gare precedenti, è che la Diatec sia sempre al limite e che per impensierire la Lube deve cercare di giocare al massimo con ogni suo componente. A volte poi i giocatori ospiti cercano la conclusione personale per
sorprendere gli avversari ma non sempre ci riescono. Trento, tramite Giannelli, cerca di impostare subito un gioco veloce e coinvolge tanto i suoi centrali Solè e Van de Voorde che, insieme ad Urnaut, rispondono positivamente. L'altro lato della medaglia è che Stokr non è praticamente coinvolto nel gioco e a lungo andare potrebbe essere un prolema. Dall'altra parte della rete Christenson si appoggia prevalentemente a Sokolov e ad un sorprendente Kovar che trascina i suoi sia a muro che in attacco. Tempo Trento 19-20. Sul 21-20 entra Cebulj al servizio ma Lanza finalizza per i suoi lanciando una "minacciosissima" occhiataccia a Sokolov...
Nota: un applauso al tifoso della Lube con la maglietta con la scritta luminosa, la vorrei anche io.
Prima un muro di Solè e poi un ace di Lanza portano la Diatec Trentino in vantaggio 24-23! Sokolov però è incredibile e col muro a 3 davanti piazza un lungolinea per il 24-24 che sancisce l'ennesimo set giocato ai vantaggi. Poca lucidità (ancora) per la Diatec che prima fa attaccare Giannelli in 4 (!!!) e poi Stokr, fin qui veramente poco coinvolto, viene stampato da Kovar. Lube in vantaggio e sulla palla della possibile parità? Palla a Urnaut in 4 che fa invasione con le gambe! Assurdo. 
Lube 1 - Diatec 0

SECONDO SET
Parte fortissimo la Lube con Trento che sembra, comprensibilmente, aver subito il colpo per il finale sel set precdedente. Trento che non riesce a fare ne muri ne ace (nel set precedente la Lube li ha doppiati in tutti e due i fondamentali) ed inoltre non capisco troppo il gioco di Giannelli. La differenza poi sta sempre nei piccoli particolari, no? Grebennikov difende una bordata di Stokr, Sokolov attacca di seconda e Lanza e Giannelli pasticciano una difesa che era difendibilissima. Juantorena continua a mettere in difficoltà la ricezione ospite e su una ricostruzione Stankovic dimostra di essere forse il centrale più forte in questo momento correndo per attaccare una palla che il 90% dei colleghi non avrebbe neanche pensato di fare. Lube che fugge via con l'ace di Christenson per il 18-14 e Lorenzetti chiama tempo. Partita che è scesa di tensione agonistica e che sembra solo una formalità per il successo della Lube Civitanova. La tecnologia a volte è controproducente: la possibilità dei video check spezza continuamente il gioco e sopratutto a volte è "ottusa" come nel caso della palla del 23-20 quando Lanza attacca e prende Sokolov sulla schiena, l'arbitro fischia toccata a muro e Lube gioca il video check che logicamente non lo vede perchè controlla solo i tocchi a muro. La Diatec non avendo più video check può solo subire, ingiustamente, il "risultato" emesso dalla macchina. Sulla palla successiva Giannelli cerca di fare tutto da solo ma viene stampato di seconda da Juantorena (il ragazzino deve ancora maturare molto) e Kovar in battuta chiude 25-20. Impressione? Lube più forte anche senza bisogno di aiuti arbitrali. Ed ora la fine della serie sembra davvero vicina.

TERZO SET
Lube che scende in campo con una novità: Cester per Candellaro e questa partita, al di là del valore tecnico, mostra una cosa bella: come le squadre in campo siano unite tra loro. Sembra esserci un bel clima in tutte e due le formazioni dove, a differenza di molte squadre femminili, ci sono grandi abbracci e pacche di intesa. Tornando alla partita, sul 10 pari entra Mazzone su Van de Voorde ma il bel gioco latita da mò, con continui errori al servizio da entrambe le parti. Lube comunque più bella da vedere: Grebennikov che sforna ricezioni ++ frequentemente, Christenson che smista bene i suoi e Juantorena che sale in cattedra e fa 5/6 in questo set! Il punteggio però non mostra ancora il dilagare della Lube avanti alla Diatec solo di due punti: 16-14; ed anche Lorenzetti sprizza calma e fa i complimenti ai suoi ma l'impressione è che alla Diatec ci vorrebbe davvero un'impresa per uscire dalla fossa in cui l'ha sbattuta la Lube. Ci prova Lanza con due aces consecutivi su Kovar e Blengini chiama tempo 17-18. Se la Diatec non ce la fa da sola... ci pensa Kovar, che fino ad ora aveva quasi il 100% in attacco a fare due errori consecutivi per l'incredibile 18-22. Antonovo poi entra un ace fortunoso 18-23. Un muro di Urnaut mostra una volta di più come la pallavolo sia strana ma sopratutto come il terzo set di solito sia un set a se stante in cui i valori facilmente si ribaltano. Trento vince questo parziale 18-25.

QUARTO SET
La Lube non ci sta e rientra in campo super decisa piazzando un 4-1 che costringe la Diatec a chiamare subito tempo. E' Lanza, sempre lui, a condurre la riscossa per i suoi continuando la buona serie al servizio iniziata del set precedente e piazzando due ace anche ora 4-4. Lanza però è l'unico dei suoi ad essere positivo anche grazie alla maggior concentrazione a muro della Lube che intercetta quasi ogni attacco avversario. Solo Lanza ha fatto punto in attacco in questo set, tutti gli altri attaccanti o sono stati difesi o sono stati murati: 11-6. Lorenzetti prova a scuotere i suoi nel suo secondo tempo ma ormai sembra solo un monologo nero-rosso: Lube infermabile sui contrattacchi. Trento che cala anche in ricezione costringendo spesso Giannelli a rincorrere la palla e ad alzare in bagher. Come dice Colantoni in telecronaca: vola via la Lube 16-9. Juantoren-ace fa 17-9. Anche Cebulj fa ace, appena entrato, 19-10. Entra Antonov e... palla in rete. Sempre questione di particolari. Bellissima azione Lube: Grebennikov prende un appoggio non suo, Christenson alza in centro e Cester fa il puntone. Tutto significativo: Grebennikov che si fa i chilometri per andare a prendere ogni palla vagante, Christenson sempre lucido e preciso, Cester che nonostante due set fuori entra ed è positivo come gli altri. La Lube domina su una Diatec che ha completamente mollato ma che bisogna ammettere ha fatto un capolavoro ad essere arrivata fino a qui. Partita che finisce con un errore di Van de Voorde in battuta 25-14 e festa super meritata di Civitanova.

Punti e pagelle
Christenson: mastermind. Gioca come un veterano ed unisce sagacia ad una tecnica eccelsa: alcune sue alzate sono da rimanere a bocca aperta. Deve migliorare a muro ma ha sempre fatto la scelta giusta al momento giusto. E ha solo 24 anni! 3 punti - 1/2 - 50%
Sokolov: l'implacabile. Ha tagliato la barba ma a differenza di Sansone non ha perso la forza. Esempio massimo di opposto ignorante che attacca tutto ciò che vola in aria, continuità impressionante e urlo modalità spartani. Forte! 23 punti - 18/33 - 55%
Juantorena: la dura legge dell'ex. Leggiadro ed elegante, è capace di passare set senza punti e poi... mettere giù la palla decisiva. Ricezione ballerina ma pipe mostruosa. 20 punti - 15/27 - 56%
Kovar: il ritrovato. Giocatore segnato da infortuni gravi che ha avuto la forza (e la fortuna) di riprendersi e di giocare una finale che l'ha visto premiato come Mvp. Ha dato equilibrio alla squadra e da anello debole designato è diventato un bel valore aggiunto. 15 punti - 10/14 - 71%
Candellaro: l'intruso. Pescato da una squadra di medio-bassa classifica, si è trovato titolare nella squadra candidata (e poi vincitrice) dello Scudetto. Spesso gran giri a vuoto ma buon contributo al servizio. Deve crescere per confermarsi a questo livello. 1 punto - 1/2 - 50%
Stankovic: capitano. Sette anni in quel della Lube, sopravvissuto anche al distacco con Podrascanin, si può dire che è riuscito a differenziarsi dalla massa (anche grazie alla pettinatura zanettiana che mai si muoveva) trovando un'intesa incredibile con Christenson (notevoli rigiocate). Premio alla costanza. 4 punti - 3/6 - 50%
Grebennikov: l'uomo-ovunque. Ovunque si posava lo sguardo c'era lui che fluttuava da una parte all'altra del campo, sempre disponibile al sacrificio, sempre in grado di regalare una giocata superiore alla media, sempre sorridente con la bocca e con gli occhi. Notevole anche in ricezione uno dei più forti io abbia mai visto, annichilito ogni suo pari ruolo del campionato italiano.

Giannelli: Talento da sgrezzare. Giovane (ma Christenson non è Matusalemme) e sicuramente talentuoso, ogni tanto secondo me forza troppo il gioco e cerca di risolvere situazioni da solo. Ancora acerbo ma cazzuto. 1 punto - 1/6 - 17%
Lanza: buon gregario. Il capitano non ha tradito ma difficilmente si è trovato davvero a fare la differenza. L'ultimo a mollare. 20 punti - 14/25 - 56%
Urnaut: leggero. Mi è sembrato sempre al limite per la categoria, debole tecnicamente e mentalmente. Mai un sorriso e tanti gravi errori banali.13 punti - 12/30 - 40%
Stokr: robocop. Un fisico da corazziere che per tante partite è stato lo scialbo ricordo del giocatore di qualche anno fa. Sembrava sempre sul punto di spezzare il mondo e poi si infrangeva contro i muri avversari insieme ai sogni dei compagni. 7 punti - 7/19 - 37%
Solè: magrettino. Alto e dinoccolato, centrale atipico. Gran primi tempi ma poca prestanza a muro. Bella intesa con Giannelli. 8 punti - 5/12 - 42%
Van de Voorde: l'imperturbabile barbuto. Centrale mediocre che in campo si notava più per la barba che per qualche sua chicca tecnica. 6 punti - 6/7 - 86%
Colaci: timidino. Un libero che fa il suo ma che però... non è mai nulla di spettacolare. Non mi ha mai trasmesso una grande sensazione di sicurezza.



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