giovedì 4 febbraio 2021

Aspiranti suicidi si riuniscono per… tornare a vivere nel libro "Piccoli suicidi tra amici" di A. Paasilinna

Grazie alla cabina per il bookcrossing di Bussero ho scoperto questo libro che mi ha conquistata con la sua quarta di copertina in cui viene velocemente riassunta la trama. Una storia comica di aspiranti suicidi, possibile?

Arto Paasilinna era uno scrittore finlandese conosciuto per il suo humor e per la "capacità di raccontare ridendo anche le storie più sconcertanti e tragiche". Ci sarà riuscito in questo libro dal titolo spiazzante? vediamolo insieme.

Il titolo originale di Piccoli suicidi tra amici è "Hurmaava joukkoitsemrha" ed è stato pubblicato nel © 1990 (pubblicato lo stesso anno di: Imparare l'ottimismo di M. Seligman).  Qui il link: LIBRI RECENSITI IN ORDINE ALFABETICO

Paasilinna mette subito in chiaro cosa ci troveremo nel libro inserendo  nell'occhietto un proverbio che fa così: "In questa vita la cosa più seria è la morte; ma neanche quella più di tanto".

Trama sintetica: un uomo, con alle spalle numerosi fallimenti, decide di togliersi la vita in un casolare in campagna. Il suo proposito viene però mandato all'aria da un colonnello che ha scelto lo stesso casolare per farla finita. I due aspiranti suicidi stringono inaspettatamente amicizia e decidono di creare un gruppo di sostegno per persone come loro. Mettono un annuncio sul giornale a cui rispondono oltre seicento persone e per gestire quella mole di lavoro selezionano dal gruppo una segretaria, organizzano un convegno e... partono con un pullman per suicidarsi tutti insieme da una scogliera ma durante il folle viaggio scopriranno che

nessuno ha più tanta voglia di morire…

immagine dal sito www.vectorstock.com


Sicuramente l'ho trovato un libro originale, comico ed in qualche modo provocatorio ma secondo me Paasilinna non ha approfondito al meglio le storie dei personaggi che vengono solamente abbozzati dando invece maggiore spazio all'ambiente attraversato dalla stramba comitiva.

L'idea di base del romanzo era questa: un gruppo di aspiranti suicidi si unisce per portare a termine la volontà finale ovvero morire. Lungo il percorso però, tra bevute, nuotate e chiacchierate non solo nascono amicizie ed amori ma anche speranze. E' quindi davvero necessario lanciarsi da un dirupo per scappare dai propri tormenti? Lo scoprirete solo nelle pagine finali di "Piccoli suicidi tra amici". Per chi volesse conoscere anche la conclusione di questo libro scorrete sotto la trama dettagliata.

In generale quindi questo libro ironizza su una triste realtà finlandese (e mondiale in verità) ma senza risultare offensivo. A volte può sembrare irrispettoso o superficiale ma secondo me il messaggio che lascia è che non si è mai davvero soli e che bisogna sempre dare una possibilità alla vita e quindi a noi stessi. E che è nelle persone, negli altri, che si può trovare conforto. Ieri come oggi siamo esseri sociali che hanno bisogno di relazioni e rapporti per stare meglio. 

Una costante del libro dello scrittore finlandese è il richiamo della natura (il guardare le stelle, il ripararsi nelle foreste e nei parchi, la pace dei laghi ed il suono delle onde) e della bellezza delle cose semplici: una bevuta con gli amici, il sostegno alle persone maltrattate, il girare senza meta, quasi un invito a riscoprire la purezza della vita, senza riempirsi di beni materiali per colmare i propri vuoti sentimentali.

Trama dettagliata con spoiler: durante la festa di San Giovanni, nel solstizio d'estate, la Finlandia intera festeggia la luce e la spensieratezza mentre Onni Rellonen, ex uomo d'affari segnato dai fallimenti, decide di togliersi la vita sparandosi in un fienile. Inaspettatamente trova nel luogo prescelto il colonnello Kemppainen che sta per impiccarsi! Onni lo salva ed i due uomini scoprono di avere molte cose in comune mentre si rivelano cose che non avevano mai detto a nessuno. Dopo una nuotata insieme nel lago la vita non sembra tanto brutta e decidono di rimandare il loro proposito suicida. L'indomani  pubblicano un annuncio sul giornale per aiutare aspiranti suicidi come loro e ricevono oltre seicento lettere! Con l'aiuto di una segretaria, pescata tra le lettere di chi aveva risposto all'annuncio, organizzano un convegno che però non va proprio come previsto: alcuni abbandonano, altri hanno idee curiose su come farla finita e quasi tutti si ubriacano. Il giorno dopo quelli decisi ad unirsi a Rellonen e Kemppainen sono una trentina. Noleggiano un pullman col proposito di buttarsi dalla scogliera di Capo Nord ma l'autista si rifiuta e tornano alla "base" ovvero il villino sul lago di Rellonen. Arrivano però gli ufficiali giudiziari che sequestrano l'immobile. Il gruppo dei morituri anonimi recupera però un pullman di lusso ed inizia un lungo giro dei dirupi più impressionanti d'Europa, sconfigge una banda di hooligan tedeschi, sconvolge un paesino dell'Alsazia, viene indagato e ricercato dalla polizia, turba la quiete di un tranquillo paesino svizzero ed arriva fino al Capo della fine del mondo in Portogallo. A questo punto però la voglia di morire è scemata del tutto, tranne che per l'allevatore di renne ricercato dalla polizia per aver truffato dei registi americani. Mentre i suoi compagni ammirano la bellezza della natura e dell'esistenza, Uula si impossessa del bus e conclude il suo viaggio. Ma non la sua vita! Lo spirito di sopravvivenza lo spinge infatti a nuotare e verrà ripescato da un mercantile. Anni dopo il colonnello e la segretaria, ormai marito e moglie, incontrano un marinaio con la pelle bruciata dal sole, il loro amico Uula!

Citazioni:

  • "ogni giorno è per ciascuno sempre il primo della vita che gli resta da vivere, anche se siamo troppo occupati per rendercene conto"

  • "Quello che sarebbe davvero imperdonabile è credersi vivi quando invece si è morti da un pezzo"

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