martedì 9 febbraio 2021

Un fumetto sull'amicizia, il coraggio e l'umanità: Mai più (per non dimenticare) R. J. Palacio

E' passata da poco tempo la giornata della memoria e navigando tra gli scaffali della biblioteca della mia zona ho trovato questo graphic novel che mi ha colpita nel cuore. La storia di "Mai più - per non dimenticare" parte dall'attualità: Sara è la nonna di Julian, un ragazzino che ha dovuto cambiare scuola dopo aver  messo in atto comportamenti di bullismo. Julian le fa una videochiamata: deve fare un tema su una persona che conosce e vuole che la sua grandmeregli racconti di quando durante la guerra conobbe il suo amico tourteau che le salvò la vita nascondendola in un fienile per oltre un anno. Per Sara non è facile riportare alla memoria le vicende di quegli anni ma trova la forza di farlo, per non dimenticare.

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Il titolo originale di questo libro è: White Bird**

© 2019

L'autrice di questo libro, Raquel Jaramillo (R.J. Palacio è il suo pseudonimo), è diventata famosa per aver scritto il romanzo "Wonder" da cui è stato tratto l'omonimo film con Julia Roberts e Owen Wilson

R. J. Palacio specifica nel colophon che la storia di "Mai più" è un'opera di fantasia e nella sua nota a fine libro spiega come fu molto colpita dalle letture de "Il diario di Anna Frank" e dal volume "The Best of Life" oltre che dalla conoscenza dell'Olocausto di tutta la famiglia di suo marito (ebreo). La dedica iniziale viene poi spiegata alla fine: è per Malka detta Mollie, la mamma di suo marito, emigrata in America anni prima della guerra. Tutti i suoi parenti rimasero in Polonia e nessuno di loro sopravvisse a quel tragico periodo. 



Se dovessi riassumervi "Mai più - per non dimenticare" vi parlerei di amicizia e coraggio. E di un fantastico prato blu di campanule.


Anche se non è una storia vera l'ho trovata verosimile e mi ha fatta emozionare. E' un'opera che consiglio a tutti.

Qui sotto il riassunto dettagliato del graphic novel "Mai più - per non dimenticare": 

Sara era una ragazzina ebrea serena che viveva con i suoi genitori nel sud della Francia. Nel 1940 il suo paese venne diviso in due: zona occupata dai tedeschi e zona libera. La vita per gli ebrei iniziò a farsi dura ovunque ma

dove abitava lei era meno tragico: al massimo non poteva entrare in qualche negozio. La sua scuola era un'istituzione particolare in cui coesistevano in classe insieme sia maschi che femmine. Il suo vicino di banco era un ragazzino poliomielitico che tutti chiamavano Tourteau (ovvero granchio) per il suo modo di camminare con le stampelle. Visto l'aumentare degli episodi di violenza contro gli ebrei, il papà di Sara voleva scappare ma sua madre pensava che, essendo cittadini francesi, nessuno potesse fargli nulla invece… solo pochi giorni dopo la loro vita cambiò: soldati tedeschi arrivarono alla scuola di Sara cercando gli studenti ebrei ma non ne trovarono perché grazie ad una soffiata erano stati fatti scappare nel bosco. Una nevicata improvvisa però permise ai tedeschi di inseguirli e catturarli velocemente, non prima di aver ucciso il ragazzo che li aveva condotti via. Sara si era rifiutata di seguire il gruppo e si era nascosta nella torre della scuola assistendo a tutta l'atroce scena. Inaspettatamente arrivò in suo aiuto Tourteau che l'aiutò a scappare attraverso le fogne (che lui conosceva perché suo papà ci lavorava dentro). Dopo quasi quindici chilometri di cammino Julien la fece nascondere in un fienile diroccato vicino casa sua. La famiglia di Julien, i Beaumier, si presero cura di lei per oltre un anno, mettendo a rischio la loro stessa vita.

Per non farsi vedere dai vicini mentre entravano nel fienile, facevano lunghi giri fino in città per poi entrare di nascosto dal retro. Julien passava quasi ogni sera con Sara ed erano gli unici momenti di svago per la ragazzina che da quell'ultimo giorno di scuola non aveva più saputo nulla dei suoi genitori. Nonostante tutte le premure di Julien, un giorno Sara venne quasi scoperta per "colpa sua": a scuola infatti aveva trovato il blocco dei disegni di Sara nell'ufficio del preside e lo prese senza accorgersi di essere visto dal nazista Vincent che lo seguì fino al nascondiglio. Solo il volo di un mucchio di pipistrelli evitò che Sara venisse scoperta ma Julien fu comunque selvaggiamente picchiato dal compagno di scuola. L'incidente fece in modo che il rapporto tra Sara e Julien si stringesse ancora di più, sfociando in un amore puro ed innocente che però non durò a lungo: pochi giorni dopo infatti Julien venne catturato, insieme ad altri ragazzi considerati infermi, e giustiziato nei boschi vicini mentre Sara veniva inseguita dal redivivo Vincent deciso a farla fuori. Mentre Sara scappava disperata nel bosco incontrò davanti a sé un lupo: cosa fare? Dietro c'era Vincent con un fucile, davanti un lupo feroce. In preda al terrore Sara rimase immobile e lasciò decidere al caso: il lupo avanzò verso di lei ma, sentendo le grida del ragazzo, si precipitò su quest'ultimo, sbranandolo. Spaventata e preoccupata Sara si spinse incoscientemente dentro la casa vuota di Julien dove incontrò i vicini di casa che credeva collaborazionisti e che invece stavano nascondendo a loro volta una coppia di ebrei. Sara rimase nascosta con la famiglia di Julien fino alla fine della guerra e nell'inverno del 1945 ricevettero una lettera: il papà di Sara era vivo e il Gennaio successivo si trasferirono insieme a Parigi. Sara rimase in contatto con i genitori di Julien per tutta la vita e la accompagnarono perfino all'altare.

Qui sotto alcune immagini tratte dal fumetto: 






*nonna

**uccello bianco - si rifà ai sogni di Sara che per evadere dalla sua tragica situazione sognava di essere un uccello bianco che volava libera oltre gli ostacoli e le paure

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