mercoledì 3 marzo 2021

"L'occhio del lupo" di Daniel Pennac: un racconto che vi farà guardare diversamente gli animali negli zoo

Titolo originale: L'OEIL DU LOUP

© 1984

Un lupo dell’Alaska con un occhio solo rinchiuso in uno zoo. Davanti a lui, per ore e giorni interi, un ragazzino che lo fissa: prima con entrambi gli occhi poi con uno solo. E mentre i loro sguardi si incrociano riescono a vedersi nell’animo: due esseri estranei a quel mondo, strappati alla loro terra, in cerca di una nuova identità.

Questo libro per ragazzi di Daniel Pennac è breve, solamente 108 pagine, ma fa riflettere.

In uno dei moderni zoo che potremmo trovare qui in Europa, un ragazzino sta davanti ad un lupo dell’Alaska che non sembra trovare pace dopo la morte della compagna di cella e continua a fare avanti ed indietro. Di fronte all’insistenza del ragazzino, che non smette di fissarlo per giorni, il lupo si innervosisce e poi gli si siede davanti per sfidarlo. Ma quello che l’animale scopre non è un animale come gli altri, non è neanche un uomo come gli altri: è un ragazzino che

percepisce il suo disagio e gli mostra di essergli amico chiudendo un occhio come lui. Con quel semplice gesto il ragazzino conquista Lupo Azzurro che si perde nei ricordi. Scopriamo quindi che Lupo Azzurro è stato catturato mentre era andato a salvare sua sorella Paillette e che il bambino si chiama Africa: salvato dalla guerra, portato in giro da un mercante che lo vende ad un pastore, fa il giro del suo continente prima di finire vittima di un incidente con un bus e di venire adottato dalla famiglia Bia che inizia una nuova vita nell’Altro Mondo (dove il papà trova lavoro nella serra tropicale dello zoo).

“L’occhio del lupo” è una storia di fantasia: gli animali pensano, sognano, parlano e Africa riesce a comunicare con loro. Ma al di là dell’assurdità della cosa forse il messaggio di Pennac è che dove passa l’uomo tutto distrugge per il suo inquietante gioco delle collezioni. Come, ad esempio, la collezione di animali degli zoo: tanto amati dai bambini quanto territori inquietanti per gli animali ospitati poiché strappati alle loro vera natura. Nessun animale in gabbia può avere una vita dignitosa, neanche un lupo ferito.

Alla fine della storia Africa smette di aprire un occhio, per solidarietà con Lupo Azzurro che in verità era guarito ma… la tristezza della vita nella in quelle gabbie era così terribile che teneva aperto un solo occhio per vedere meno di quello spettacolo innaturale. Lupo Azzurro ha paura di vedere pienamente ciò che lo circonda ma grazie alla presenza di Africa e ai suoi racconti trova la forza per riaprire entrambi gli occhi e guardare oltre le spalle del ragazzo ricordando quanto era bella la vita sua e di tutti gli altri abitanti dello zoo.

Questo libro l’ho trovato per strada qualche mese fa e, pensate i casi della vita, l’ho letto una settimana dopo aver visto in tv un documentario sulle leonesse: animali stupendi minacciati dagli uomini e dai cambiamenti climatici. Vedere quegli animali cacciare nel loro habitat, le loro tecniche e strategie, le loro sofferenze ed i loro rituali è stato bellissimo. Nel documentario non c’erano solo leoni e leonesse ma anche bufali, elefanti, giraffe, coccodrilli… animali feroci, selvaggi, con sempre meno territorio a disposizione, ricacciati in angoli sempre più piccoli ed inadeguati, sottoposti a condizioni di vita sempre più estreme. E' logico che non sia facile essere vicini di casa di un leone o di un bufalo ma pensate a quanta bellezza e a quante vite stiamo distruggendo per il nostro desiderio di conquista e di collezione…

Nella vita pdc (ovvero prima di Cam) sono stata alle Cornelle e ricordo come fosse ieri il ruggito del leone: è stato sorprendente, mai mi sarei immaginata una tale potenza! L’ho sentito da lontano e quando gli sono arrivata davanti ho visto alcuni suoi simili che facevano la spola come il lupo di questo libro, mostrando un pericoloso comportamento stereotipato, insofferenti eppure impossibilitati a scappare da quell’esistenza monotona ed arida. Vedere un leone ad un metro di distanza è stato bellissimo e straziante nello stesso momento e non sono più andata in uno zoo. Continuo ad amare gli animali ma preferisco vederli nel loro ambiente. 

E voi avete letto questo libro o testi simili? Cosa ne pensate? Fatemi sapere.

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